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Manca ancora l’ISEE, prorogato il Fondo di Solidarietà

da Redazione

Il Comitato Gestore invita a presentare le domande, ma fa “appello alla responsabilità di tutti”. L’istituzione dell’indicatore dello stato economico doveva avvenire già tre anni fa.

 

di Daniele Bartolucci

 

Manca l’ISEE sammarinese, atteso orami da 3 anni, così si continua alla “vecchia maniera” per quanto riguarda i contributi e le agevolazioni ai cittadini “bisognosi”, senza che questa qualificazione venga aggiornata secondo criteri più attuali. E così anche i programmi di sostegno del Fondo Straordinario di Solidarietà, prorogato anche quest’anno. “La Legge di Bilancio 2016 approvata a fine dicembre scorso”, si legge in una nota, “ha prorogato, anche per il corrente anno – e fino all’entrata in vigore dell’indicatore dello stato economico dei nuclei familiari (ISEE) e di un unico e più organico strumento di protezione sociale – il Fondo Straordinario di Solidarietà.

Pertanto il Comitato Gestore del Fondo resta al lavoro ed opererà sulla base delle norme previste dal Decreto Delegato numero 179 del 2014 e successivo Regolamento numero 10 del 30 dicembre 2014″. Si ricorda che le norme citate sono reperibili dall’archivio leggi del Consiglio Grande e Generale (www.consigliograndeegenerale.sm) e unitamente al Regolamento è allegata la modulistica per la presentazione della domanda, che deve essere indirizzata al “Comitato Gestore del Fondo Straordinario di Solidarietà” presso la Segreteria di Stato per le Finanze – Palazzo Begni – Contrada Omerelli, 31 – 47890 San Marino e/o consegnate direttamente in busta chiusa. Il Comitato Gestore ricorda infine che “i Programmi di Sostegno sono rivolti esclusivamente a nuclei familiari che si trovino in gravi difficoltà socio-economiche, e che si trovino nella condizione di non avere un reddito o comunque un reddito inferiore a 5 mila euro pro-capite e quindi non in grado di garantire il livello minimo di sussistenza. I contributi infatti saranno rivolti all’acquisto di beni di prima necessità (naturalmente fatti salvi gli altri requisiti previsti dalle normative)” e a tal proposito il Comitato Gestore “fa un appello alla responsabilità sociale di tutti e sottolinea – per non vanificare l’operato di coloro che collaborano – la finalità dell’intervento, ovvero quella di garantire un valido aiuto alle famiglie in grave e reale difficoltà economica”. E’ chiaro che se si fosse dato corso all’impegno del 2012 di istituire l’Indicatore dello Stato Economico delle Famiglie (ISEF) entro il 30 giugno 2013, oggi questo “appello” e tante altre situazioni sarebbero sorpassate grazie a uno strumento basato su controlli ed equità.

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