Home NotizieMondo Boccia a Radio 24: “Stabilità, non ci sarà procedura infrazione contro l’Italia”

Boccia a Radio 24: “Stabilità, non ci sarà procedura infrazione contro l’Italia”

da Redazione

“Il rapporto con Bruxelles è un rapporto complicato da un po’ di tempo a questa parte, io sono abbastanza convinto che alla fine non ci sarà una procedura di infrazione, la escludo, penso che non ci sarà, certo l’Italia ha assunto, stante questo quadro, tutti i margini di flessibilità che aveva a disposizione, quindi o si rinegozia nei prossimi mesi il rapporto con Bruxelles anche sugli investimenti pubblici o fare la legge di stabilità nel 2017 sarà abbastanza complicato”. Così Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera, intervistato a Mix24 su Radio 24 da Giovanni Minoli sulla possibilità di approvazione in Europa della legge di stabilità, quella di primavera.

 

DISPONIBILITA’ DI ALMENO 600 MILIONI NON USATI

L’onorevole Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, conferma a Giovanni Minoli nell’intervista a Mix24 su Radio 24 una disponibilità finanziaria non ancora utilizzata, ma presente nella legge di stabilità, affermando: “Esatto, ci sono almeno 600 milioni nella stabilità 2016, nella disponibilità della presidenza del Consiglio, e oltre 930 milioni nel fondo missioni internazionali che era già finanziato, ovviamente quest’ultimo fondo serve per finanziare anche le altre missioni internazionali in corso”.

Sul New York Times si parlava di una campagna militare in Libia che comprende anche le forze italiane, prosegue Minoli, se n’è parlato ufficialmente? “Ufficialmente non se n’è parlato e penso che se ne debba discutere ovviamente nelle sedi opportune” risponde Boccia.

 

GIUSTO VALUTARE INTERVENTO MILITARE IN LIBIA

“Se il nuovo governo libico dovesse chiedere un intervento militare ad una serie di Paesi, sarebbe giusto valutarlo”. Così l’onorevole Francesco Boccia intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. L’occidente è pronto a fare la sua parte in Libia, compresa l’Italia, sostiene il New York Times, quindi a fare la guerra. Minoli chiede al presidente della commissione Bilancio se i soldi che restano nella disponibilità della presidenza del Consiglio potrebbero essere quelli necessari a finanziare questa missione internazionale in Libia, magari a guida italiana: “Potrebbero essere sufficienti per partire, quando si iniziano le missioni militari non si sa mai quanto durano, quindi i soldi possono essere utilizzati per partire”, spiega il presidente della commissione Bilancio della Camera. Quindi i soldi ci sono per fare la missione, sottolinea Minoli e chiede che tipo di consensi sono necessari eventualmente sul piano internazionale e nazionale. “Intanto che te lo chieda quel governo (libico, ndr), perché altrimenti non avrebbe alcun senso” risponde Boccia. Il Parlamento deve approvarlo, no? Insiste Minoli e il presidente della commissione Bilancio conferma: “Non c’è dubbio, sul piano interno è necessario che il Parlamento si esprima”. Quindi, ricapitola Minoli, ci sono i soldi, c’è un’intenzione, il ministro della Difesa Roberta Pinotti parla di una preparazione che dura da marzo-aprile dell’anno scorso. Preparazione a cosa? E Boccia risponde: “Le forze militari italiane sono ogni giorno in preparazione per eventuali interventi, è evidente che non è escluso che si stiano preparando anche per l’intervento militare in Libia”.

 

INCONTRO RENZI-MERKEL FINIRA’ ZERO A ZERO

L’incontro Renzi-Merkel? “io penso che finirà zero a zero”. Così il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. Bad bank sì o no? chiede Minoli. “Bad bank sì – risponde Boccia – purtroppo aggiungo che la Merkel resterà sulle sue posizioni, su flessibilità no, e invece la flessibilità serve soprattutto per gli investimenti pubblici, e la debolezza di questa Europa (ci) sarà ancora una volta, verrà fuori, perché entrambi penseranno alle campagne elettorali domestiche, più la Merkel, per la verità, perché Renzi ha meno questa esigenza. Però temo che alla fine finirà zero a zero come la maggior parte degli incontri bilaterali dei grandi Paesi europei perché ognuno pensa prima di tutto al proprio Paese e poi all’Europa”.

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