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UNAS lancia la campagna contro le estetiste abusive

da Redazione

Cartelloni 6×3 sulle strade della Repubblica di San Marino.

 

“Estetiste home made, ne vale la pena?” Con questa domanda provocatoria l’Unione Nazionale Artigiani Sammarinese lancia la campagna di sensibilizzazione contro il lavoro nero a San Marino, che sarà ben visibile in tutto il territorio grazie anche ai manifesti 6 metri per 3 metri che verranno affissi lungo le strade principali. “E’ la prima campagna di questo tipo a San Marino”, spiega il presidente degli artigiani, Loretta Menicucci, “ed è la continuazione della battaglia dell’UNAS partita oltre un anno fa con l’Istanza d’Arengo sul lavoro nero, poi approvata dal Consiglio Grande e Generale. Siamo in attesa che il Governo intervenga con provvedimenti precisi, ma nel frattempo non possiamo restare fermi”. Perché siete partiti dalle estetiste? “C’è un abusivismo dilagante, che non possiamo più tollerare né sostenere, in quanto sono persone che non pagano tasse, contributi e altro, ma sono quasi degli intoccabili”. In che senso? “Siamo di fronte a un muro di gomma, perché dentro le case, dove si esercitano abusivamente queste professioni, non si può intervenire. E’ assurdo che nessuno possa intervenire per tutelare le imprese che operano regolarmente e, indirettamente, tutto il nostro sistema sociale. È un danno a tutta la società è il Paese deve ribellarsi a questa situazione: lo Stato subisce questi comportamenti e deve prendere assolutamente una posizione”. Marina Casadei, membro del consiglio direttivo, è la rappresentante di uno dei 26 centri estetici che hanno aderito all’iniziativa: “Sottostiamo a molte normative di sicurezza e ci distinguiamo per la formazione professionale continua, oltre che per il rispetto delle norme per la salute, la sicurezza e la qualità. Che garanzie offre un abusivo?” Ovviamente nessuna, ed è anche su questo che fa leva il Direttore di UNAS, Pio Ugolini: “Nel macro settore della cura e servizi alla persona, per quanto riguarda i centri estetici abbiamo circa una quarantina di iscritti, per oltre 80 addetti. Vorrei sottolineare che si tratta di manodopera sensibile, in quanto tipicamente riconducibile a personale femminile, quindi tutelare il settore ha una doppia valenza. Anzi, ci vorrebbe quindi ancora più tutela per questa categoria”. E una maggiore attenzione per la tutela dei consumatori. “Le estetiste autorizzate hanno l’obbligo del rispetto delle norme, mentre gli abusivi no. Se si crea un danno alle cose è un conto, ma quando si ha a che fare con le perone il danno è ben maggiore. Chi ci assicura che un abusivo utilizzi solo materiali testati e non di dubbia provenienza? E la prevenzione verso malattie trasmissibili come le epatiti? Hanno strumenti sterilizzati o monouso?”. Quanti abusivi pensate ci siano a San Marino? “Purtroppo la percezione che abbiamo è che il lavoro nero in questo settore sia molto diffuso, per questo abbiamo scelto una campagna di così grande impatto”.

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