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Si cercheranno alcol e droga con gli esami ai dipendenti

da Redazione

Entro settembre le regole sui nuovi accertamenti. Potrebbe interessare anche i “distacchi”. L’ISS già segue oltre 150 persone, la legge interviene ora anche sui luoghi di lavoro.

 

di Daniele Bartolucci

 

Anche alcol e droga verranno ricercati negli esami clinici a cui si sottopongono periodicamente i dipendenti. Lo stabilisce la legge finanziaria 2016, che all’articolo 81 modifica la Legge 18 febbraio 1998 n.31 (Legge quadro in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro), aggiungendo tale possibilità. L’altra novità riguarda l’incarico di RSPP delle aziende: viene infatti modificato anche il comma 4 dell’articolo 10 della suddetta Legge quadro, specificando che “Il datore di lavoro comunica al Servizio Igiene Ambientale, sentito il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il nominativo della persona designata quale responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, corredato dal curriculum attestante il possesso del titolo di studio, dei requisiti professionali e della formazione, previsti da Decreto Delegato da emanarsi entro il 30 settembre 2016”. E’ chiaro che occorrerà attendere il Decreto per comprendere al meglio la portata di questa modifica. Stesso discorso per quanto riguarda gli esami su consumo di alcol e droga, in quanto anche questi “verranno regolamentati da Decreto Delegato da emanarsi entro il 30 settembre 2016”. Con una serie di distinguo, stante la palese innovazione del provvedimento, che già così ha i caratteri di una piccola rivoluzione. A San Marino, infatti, non esistendo – a tutela del lavoratore e del datore di lavoro/azienda, ma anche a soggetti terzi che potrebbero essere messi a rischio – questi esami, risulta molto difficoltoso evitare che in determinate mansioni possano operare persone che consumano regolarmente o anche sporadicamente alcol e soprattutto droga. I rischi connessi a questa mancanza sono evidenti, basti citare il caso di chi lavora su mezzi motrici (dal camion al classico muletto). E questo vale anche per i lavoratori, che invece potrebbero affidarsi alle cure e indicazioni del servizio – già presente e attivo – dell’ISS. A tal proposito vale la pena citare i dati emersi la scorsa estate riguardo le dipendenze da alcol e droga, per comprendere che la problematica esiste anche a San Marino. Sulla spinta di quanto stava avvenendo oltreconfine, con la vicenda del ragazzo morto per droga in discoteca sulle pagine dei giornali, dall’Unità Operativa Complessa dell’ISS che affronta le dipendenze patologiche e i problemi di salute mentale, sono stati diramati i dati del 2014, quindi abbastanza attuali: 153 le persone seguite dal servizio, 5 con problemi di gioco e gli altri pazienti con problemi di alcol e droghe. Di questi, ben 63 sono “schiavi della bottiglia”, mentre altri 40 consumano cocaina.

Ci sono poi varie situazioni di “poliassunzione”, una modalità di consumo molto pericolosa che consiste nel connubio di alcol e anfetamine o di alcol e cocaina. A quel tempo, erano comunque solo due i minorenni presi in carico dai servizi. Questo non toglie che la maggioranza delle persone con questi problemi sia relativamente giovane: considerato oltre i 46 anni sono solo 48 i casi in carico al servizio. La maggioranza è quindi ricompresa nella fascia tra i 19 e i 45 anni, in piena età lavorativa. A questi dati si devono poi aggiungere anche i guidatori che sono stati fermati dalla Polizia Civile durante il 2015 e trovati in stato di alterazione psicofisica: ben 66 le denunce in questo caso, di cui 54 per alcol, 5 per droga e 4 per psicofarmaci. Il fenomeno dunque esiste e va attentamente monitorato, aumentando quindi anche gli strumenti di controllo da parte dell’ISS, anche se indiretto, come è il caso degli esami clinici ai lavoratori. In questo senso sarà interessante valutare come verranno disposti gli accertamenti nel Decreto, che sarà pronto solo entro settembre. Di certo, per ora, è che la modifica all’art. 17 (Contenuto della sorveglianza sanitaria e medico del lavoro) della Legge 18 febbraio 1998 n.31, apportata alla lettera b) del comma 3, stabilisce che il medico del lavoro che effettua la sorveglianza sanitaria “effettua gli accertamenti sanitari comprendenti: accertamenti da eseguirsi prima dell’instaurarsi del rapporto di lavoro tesi a constatare; l’assenza di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono destinati ed in seguito ad ogni cambio significativo della lavorazione svolta ai fini della valutazione della loro idoneità alla mansione specifica; accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio d’idoneità alla mansione specifica”. La novità è che “tali accertamenti comprendono esami clinici e biologici ed indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico del lavoro, e possono essere anche finalizzati a verificare l’eventuale dipendenza dall’alcool, o l’assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti”. Questa verifica, indirettamente, dovrebbe anche risolvere un’altra annosa questione legata ai distacchi oltreconfine, in Italia in particolare, dove la normativa è molto più precisa e qualificante, soprattutto da quando è stato introdotto nell’ordinamento il Provvedimento 18 Settembre 2008 che ha sancito l’accordo in materia di procedure per gli accertamenti sanitari di assenza di tossicodipendenza. In verità l’Italia ha legiferato in materia già nel 1990, prevedendo verifiche sui lavoratori che svolgono mansioni comportanti rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi. Tanto è vero che il datore di lavoro è responsabile della sospensione o meno di tali lavoratori, avendone l’obbligo nei casi di positività, pena l’arresto da 2 a 4 mesi o un’ammenda da 5.164 a 25.822 euro.

In Italia, infatti, ai fini di tali esami clinici e biologici, è determinante la mansione o l’abilitazione specifica che si svolge o si andrà a svolgere. Per cui, quando sarà messa a regime la nuova prassi di sorveglianza sanitaria, tali verifiche potranno (il condizionale, però, è d’obbligo) essere fatte valere anche per i lavoratori sammarinesi distaccati in Italia.

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