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L’avvento di internet tra lavoro e vita privata

da Redazione

“Talenti Digitali San Marino”: il web è un’opportunità di crescita per le imprese. Le parole di Fossarelli, Noceti, Picerno Ceraso, Succi e Maternini.

 

di Alessandro Carli

 

L’evento di presentazione di “Talenti Digitali”, un collettivo di professionisti che promette di rivoluzionare il digitale a San Marino e non solo, per creare e far crescere talenti ad alto valore aggiunto, ha dato alla folta platea presente due certezze: la prima è che internet è un’opportunità che permette alle imprese di dialogare e operare sui mercati risparmiando tempo e denaro, la seconda è invece una serie di riflessioni che il parterre du roi (hanno parlato Maria Fossarelli di BlaBlaCar Italia; l’Head Hunter Renzo Noceti, Amleto Picerno Ceraso, Responsabile Mediterranean FabLab, Lorenzo Succi, Direttore Uni Rimini Spa e Lorenzo Maternini, Vice Presidente Talent Garden) sul rapporto tra le persone e il digitale. L’architetto Picerno Ceraso, incalzato e sollecitato dal moderatore Santiago Mazza, CEO di Fotonica, ha esortato i presenti ad “abbracciare il cambiamento” e a “rimboccarsi le maniche”, illustrando nei dettagli il progetto “Mediterranean FabLab”, partito nel 2006. “Ai primi corsi – queste le sue parole – non c’erano partecipanti italiani”. Picerno Ceraso poi ha analizzato il rapporto tra innovazione digitale e imprese, spesso visto “un po’ di traverso”. “Bisogna essere più umili – ha sottolineato – e capire che è importante trovare quel ‘pezzettino’ intelligente da aggiungere a un processo che comunque funziona”. Il digitale “è una nuova modalità per aumentare le proprie competenze”, con ricadute positive su tutte le dinamiche aziendali. L’architetto poi ha analizzato l’evoluzione delle città, che oggi deve essere concepita non più “come una macchina” bensì “come un organismo”. Una città “dotata di strumenti può risolvere i suoi problemi partendo dal basso senza dover aspettare una mano dall’alto”, ovvero dallo Stato. Una città lab, ha concluso, “può governare i processi e risolvere le criticità”. Ma come possono abbracciare questo cambiamento le persone che la vivono? “Attraverso la formazione, che oggi è una vera chiave di volta. La conoscenza – ha detto rivolgendosi alle imprese presenti – fa la differenza”.

Sulla trasformazione e sulle ricadute che sta avendo il digitale sulle imprese e sulle persone si è soffermato Renzo Noceti. “Dobbiamo domandarci come il digitale ha trasformato la nostra vita. Sicuramente in maniera profonda, anche nel mondo del lavoro. Non so, sotto il profilo quantitativo, quanto il digitale abbia tolto posti di lavoro, di certo ha rivoluzionato il modo di lavorare”. Scendendo nei particolari, “le piccole e medie imprese possono essere suddivise in tre blocchi” che l’head hunter ha così sintetizzato: “Quelle, ma purtroppo sono ancora poche, che hanno scelto di fare i conti con il digitale e che si sono ridefinite; quelle che non hanno una visione d’insieme e che comunque hanno, al loro interno, qualche competenza digitale e quelle che pensano che ‘il mondo deve cambiare ma ogni decisione sull’ammodernamento lo rimando a domani’. In questo ultimo ‘blocco’ ricadono la maggior parte delle PMI. Piccole e medie imprese che fanno fatica a rimapparsi”. Noceti poi ha allargato il campo di riflessione. “Lo smart working deve essere messo in relazione con il tempo libero e il tempo occupato delle persone. Una volta, prima del digitale, c’era una netta separazione tra i due tempi. Oggi invece il lavoro è ‘h 24′. E’ certamente un enorme problema”. Infine, i social. “La comunicazione deve passare attraverso il vero: non ci sono altre ricette”.

Maria Fossarelli ha “aperto le porte” sul mondo dei trasporti. Dall’avvento della cosiddetta “Sharing Economy”, l’economia della condivisione, modello su cui è basata l’azienda BlaBlaCar, piattaforma collaborativa per offrire passaggi in auto, “il mercato oggi è radicalmente mutato”. Fossarelli poi ha posto l’attenzione su quanto sia importante, in questa era, la Community, dove tutti i membri che ne fanno parte, vigilano sul corretto utilizzo della piattaforma. “In un’epoca digitale dunque, la Comunità è ancora al centro della società e viene valorizzata proprio dalle nuove tecnologie”. Secondo lei occorre uno “sfruttamento migliore delle risorse sottoutilizzate, come ad esempio la macchina ma anche la casa”, basato sulla “fiducia”, ma anche una piattaforma a cui rivolgersi (Uber, Talent Garden, BlaBlaCar), “altrimenti cade tutto”. “La sharing economy – ha concluso – è più efficiente anche da un punto di vista ambientale”.

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