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Consiglio Grande e Generale: il codice ambientale

da Redazione

Nel corso dei lavori viene approvato all’unanimità l’emendamento del governo Art. 52 quater. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – E’ alle ultime battute l’esame della Legge di Bilancio 2016 che riprende in mattinata dall’articolo 51.

Nel corso dei lavori viene approvato all’unanimità l’emendamento del governo Art. 52 quater “Codice Ambientale” che aumenta il valore delle sanzioni per le aziende inadempienti.

Sul tema delle incompatibilità si apre un lungo dibattito con la presentazione dell’emendamento dei consiglieri Bronzetti-Margiotta & altri aggiuntivo Art. 52 quinquies “Incompatibilità all’assunzione di incarichi pubblici” che viene infine ritirato dai proponenti. “Concordo che l”argomento ‘incompatibilità’ vada approfondito e discusso e che non debba essere lasciato al buon cuore delle singole persone- motiva il ritiro Luca Santolini, C10- ci sono problematiche riconosciute da tutti e spero si riesca parlarne a breve e che non sia il solito discorso vano”. Rete presenta un emendamento aggiuntivo dell’articolo 52 septies sull’utilizzo dei farmaci, la riduzione del loro spreco e infine sull’utilizzo di farmaci a base di cannabis. Sulle prime due questioni c’è disponibilità al confronto da parte della maggioranza. La seduta viene sospesa. Riprenderà alle 14.30 con la votazione sull’emendamento che potrebbe essere sostituito da un testo concordato con maggioranza e opposizione.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina:

Comma 7. Provvedimenti in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014 (II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Emendamento Consiglieri BRONZETTI-MARGIOTTA e altri aggiuntivo dell’articolo 52 quinquies “Incompatibilità all’assunzione di incarichi pubblici” /ritirato

Luca Santolini (C10): “E’ un emendamento che prevede che chi ha ruoli di rappresentanza politica non possa assumere incarichi di consulenza in aziende pubbliche o partecipate. In questi casi è abbastanza evidente il conflitto di interessi, nel momento in cui si ricopre direttivo di un partito politico nell’andare a prevedere incarico di consulenza, studio, entrare in Cda in aziende pubbliche o partecipate dallo Stato”. Gian Nicola Berti (Ns): “Mi sembra si cerchi di regolare uno spicchio di anomalie legate a una duplicità di funzioni. Il principio dell’incompatibilità del ruolo politico in qualsiasi incarico pubblico significa che tutti i dipendenti pubblici siano incompatibili dal ruolo politico. Inviterei i presentatori di questo emendamento a riflettere meglio. Se vogliamo regolare il conflitto di interessi dovremmo avere una definizione condivisa da tutti su cos’è il conflitto di interesse diretto e indiretto. Mi sembra che stiamo facendo tantissimi spot senza intervenire alla radice”. Filippo Tamagnini (Pdcs): “Si interviene con ‘incarichi di studio’ in modo talmente generico che mi sembra esagerato. Un emendamento di questo tipo credo crei disvalore all’impegno della vita pubblica. Chi da la sua disponibilità alla vita politica potrebbe essere vessato nella sua funzione lavorativa. Credo che la materia di incompatibilità sia più generale e difficilmente da normare. Prima di tutto ci deve essere una sensibilità personale a valutare quale situazione possa essere di imbarazzo per la propria persona e le istituzioni. Dovremo impegnarci a far crescere questo tipo di sensibilità”. Gian Carlo Venturini (Segretario di Stato per gli Affari interni): “E’ un tema delicato e difficile da valutare con un emendamento alla legge di bilancio. Una riflessione va fatta, un primo importante passo è stata la legge 171 del 2015 che definisce il codice di comportamento degli agenti pubblici”. Massimo Cenci (Ns): “Una domanda, sono esclusi i consiglieri indipendenti da questo articolo?”. Mimma Zavoli (Civico 10): “Per rinforzare la validità di questo articolo che può assolutamente essere di importante stimolo. Berti dice, nel suo ragionamento plausibile, che in questa intenzione dovrebbero essere ricomprese le possibili incompatibilità dei dipendenti pubblici. Ma qui il ragionamento è ristretto ai politici. Poi certamente la riflessione, auspicata anche dal segretario Venturini, è plausibile. C’è una problematica rilevante sulla grande famiglia delle incompatibilità. Ma un limite agli incarichi può avere la possibilità di essere normata. Credo questo sia un emendamento accoglibile, come inizio di un percorso che va assolutamente affrontato in tempi

brevi”. Vladimiro Selva (Psd): “C’è la disponibilità a riflettere sul problema, ma non credo che l’emendamento rappresenti una risposta a questo. E’ molto limitante. Le persone vicine a partiti e movimenti non potranno avere incarichi di rappresentanza perché ciò comprometterebbe la loro attività lavorativa. Inviterei i proponenti a ritirarlo vista la disponibilità offerta”. Marco Podeschi (Upr): “Capisco lo spirito dei proponenti. Ma cerco di ricondurre la discussione alla concretezza. L’anno scorso è stata approvata una proposta Upr sulle persone politicamente esposte, relativamente all’antiriciclaggio. Come Consiglio abbiamo scelto di ridurre il perimetro di azione. Se dobbiamo cercare persone estranee ai partiti, ai sindacati, forse bisognerebbe partire al contrario, ovvero sfoltire gli organismi di nomina consiliare. Poi non è che chi fa politica sia un bandito, un reietto incompatibile a tutto. Qualche riflessione con tranquillità va fatta perché si scoraggia così a far politica. Siamo un Paese di 30 mila abitanti”. Marco Gatti (Pdcs): “Se a San Marino vogliamo trasformare la politica in professione o meno: questo dovrebbe essere la domanda a monte. Da tempo abbiamo fatto la scelta che la politica non deve essere una professione. Quindi le intersecazioni tra politica e lavoro ci sono. Sono contrario a questo emendamento”. Rossano Fabbri (Ps): “Il consigliere Gatti ha centrato il nocciolo del problema. O il Paese decide di andare verso politica professionista e si riuscirà a sgombrare il campo con le incompatibilità, o tutti i ragionamenti si scontreranno con questa problematica”. Roberto Ciavatta (Rete): “Propongo una modifica formale. Si parla di ‘colui’ invece di ‘coloro’ o ‘chi’, noi siamo sensibili alle declinazioni di genere”. Gian Carlo Capicchioni (Segretario di Stato per le Finanze): “Gli interventi dei consigliere Gatti e Fabbri hanno centrato i problema della incompatibilità in questo Paese. Siamo una piccola comunità ed è un problema che va affrontato, ma bisogna ragionarci attentamente, non credo lo si faccia con un emendamento così”.nLuca Santolini (C10): “Proporrei di ritirare l’emendamento ai colleghi che lo hanno firmato. Alcune osservazioni dei colleghi credo siano fondate. Ma credo anche che l’argomento incompatibilità vada discusso e non debba essere lasciato al buon cuore delle singole persone. Ci sono problematiche riconosciute da tutti e spero si riesca parlarne a breve e che non sia il solito discorso vano”.

Emendamento di Rete aggiuntivo dell’articolo 52quater

Ciavatta (Rete): Al fine di incentivare il turismo matrimoniale in Repubblica, il comma 1 dell’articolo 49 della Legge 23 dicembre 2014 n.219 è applicato anche a beneficio di coppie dello stesso sesso. Si genererebbe un indotto economico notevole per il nostro Paese. Foschi (Su): Norma da paese avanzato che ci metterebbe al pari delle più avanzate democrazie occidentali. Emendamento da sostenere. Zafferani (Civico 10):L’oggetto dell’emendamento non il matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Si tratta di consentire lo sfruttamento della location San Marino sia per le coppie eterosessuali che per le coppie omosessuali. Il matrimonio non avrebbe valore giuridico a San Marino ma solo nel paese delle due persone che si sposano qualora quel paese riconosca il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Podeschi (Upr):Fino a che punto dobbiamo arrivare per fare cassa? Non mi sembra sia opportuno inserire un emendamento del genere in Finanziaria. Maria Luisa Berti (Ns): Non credo sia questo il momento per affrontare dibattiti di questo genere. Tema delicato. Contraria a emendamento. Anche da un punto di vista giuridico non sta in piedi. L’emendamento ha più carattere provocatorio. Fabbri (Ps): Ad oggi non ci sono le condizioni giuridiche per mandare avanti l’emendamento. Voteremo contro. Segretario Capicchioni: Prima di inserire questo emendamento nella legge di bilancio dobbiamo fare passaggi diversi

L’emendamento è respinto

Rete ritira gli emendamenti aggiuntivi dell’articolo 52 quinquies e sexsies

Emendamento Rete aggiuntivo dell’articolo 52septies

Ciavatta (Rete):Nell’ambito del perseguimento di una riduzione progressiva delle spese in capo all’Istituto di Sicurezza Sociale, a far data dal 31 marzo 2016 ogni ricetta non dovrà più indicare il farmaco prescritto ma unicamente il principio attivo, la posologia e la durata del trattamento farmacologico. Le farmacie dello Stato dovranno fornire al paziente il farmaco generico più economico in base al principio attivo prescritto, in quantità sufficiente ma non superiore alla durata del trattamento prescritto. A partire dal 2016 nella Repubblica di San Marino viene permessa la vendita di farmaci a base di cannabis per la terapia del dolore da parte delle farmacie pubbliche. Potremmo commercializzare farmaci che nella Repubblica italiana non sono commercializzati. A base di cannabis. Ovviamente sotto ricetta e scongiurando il rischio di un aumento degli abusi. Non si parla della legalizzazione. Non perché noi non crediamo non sia un provvedimento importante da adottare anzi lo pensiamo sicuramente. L’attuale Governo purtroppo ha limiti di carattere ideologico per ragionare su questioni che nei paesi civili vengono considerate con grande pragmatismo. Non si tratta della legalizzazione di sostanze a base di Thc. Santi (Civico 10): Appoggio emendamento. Spero ci sia l’apertura mentale per poterlo mettere in campo. Mazza (Pdcs):Non spetta al Consiglio nell’ambito della discussione del bilancio la decisione di quali farmaci a base di Thc consentire la vendita in farmacia. Gian Nicola Berti (Ns):I primi due comma possono essere utili. Sul terzo comma: non credo che i farmaci a base di cannabis siano i migliori farmaci per attuare la terapia per il dolore. Credo sia opportuno ritirare il terzo comma e mettere in votazione i primi due. Tonnini (Rete): Rispetto ai primi due punti sarebbe per noi importante un confronto e un indirizzo. Non vorremmo che i primi due punti vengano respinti o eliminati a causa della mancanza in aula del Segretario Mussoni. Stiamo ragionando sull’eliminazione del terzo comma. Zafferani (Civico 10): In quest’Aula non è mai il momento di affrontare certi temi. La questione viene sempre rinviata. Gli aspetti significativi di questo articolo stanno nei primi due commi ed in particolare sul secondo. Francesca Michelotti (Su): Emendamento di buon senso. Ognuno di noi, a casa, può verificare quanti farmaci sprechiamo.

Maggioranza e opposizione si stanno confrontando con il Governo per trovare una formulazione comune. Su questo confronto viene sospesa la seduta che riprenderà alle 14.30 con la votazione dell’emendamento.

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