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IVA, il Segretario di Stato alle Finanze Capicchioni è convinto

da Redazione

Nel PDCS alcuni distinguo ma il capogruppo Mazza è sicuro: “Il tempo ci darà ragione”.

 

di Daniele Bartolucci

 

L’introduzione dell’IVA a San Marino avverrà nel corso del 2016 per diventare operativa (come IGC) dal 1 gennaio 2017. Questa la road map tracciata ormai due anni fa, su cui il Governo non sembra voler più fare retromarcia, seppur ancora oggi persistono dei distinguo. “Vorrei partire dal percorso che San Marino ha fatto negli ultimi anni”, ha esordito Giancarlo Capicchioni, Segretario di Stato per le Finanze, nel relazionare la finanziaria 2016 approdata in seconda lettura in aula in questi giorni: “Veniamo da esercizi con disavanzi importanti. Siamo riusciti, agendo sulla spesa e con riforme come le imposte indirette, a stabilizzare i conti pubblici. La stabilità è la condizione per dire che possiamo intraprendere le fasi di intervento per lo sviluppo e gli investimenti”. Inoltre “dobbiamo rivolgerci verso l’esterno per attrarre investimenti. Per farlo non è più sufficiente il differenziale fiscale. Dobbiamo dare risposte certe, in termini di giustizia e burocrazia”. E qui entra in gioco l’IVA: “Una delle incertezze più grosse è legata alla imposte indirette e la riforma è una necessità”, per questo “dobbiamo portare a compimento le riforme delle imposte indirette”, ribadisce Capicchioni. “Il nostro sistema monofase non è sufficiente, non dà certezze per l’operatore economico. Abbiamo necessità di andare verso l’approvazione del sistema Iva, riconosciuto in oltre 160 Paesi nel mondo, dove è applicato. Non credo possa andare ad incrinare i rapporti con alcune categorie. I nostri operatori economici, almeno quelli che si sentono minacciati, possono essere tranquillizzati, perché le aliquote saranno modulate e il passaggio sarà graduale per settori in cui oggi non vi è imposizione. Ma gli operatori devono fare le loro parte. I prezzi poi li determina il mercato, se non vogliamo che i consumatori si rivolgano altrove, dobbiamo renderci conto che alcune situazioni vanno riviste”. La posizione di Capicchioni (compresa l’integrazione europea) è ampiamente condivisa nel suo partito, il PSD, mentre nel PDCS qualche distinguo emerge ancora. Giovanni Francesco Ugolini: “Ho comprensione per entrambe le posizioni espresse. L’Anis ha ragione quando dice che occorre uniformarsi a procedure di scambio riconoscibile, ma ha anche ragione chi dice che la sua introduzione porterà a un aumento dei prezzi. Occorre un approfondimento. Che può portare alla creazione di un sistema misto come già avviene in altri paesi europei”. Un sistema che però dovrebbe essere studiato e ideato di nuovo dall’inizio, mentre il Governo ha concretizzato questa fase incaricando già un anno fa un team di esperti guidato dal Prof Paolo Centore. Ed è su questa linea che si posiziona il capogruppo PDCS Luigi Mazza: “Le riforme richiedono condivisione. Occorre mettere la faccia sui provvedimenti. Non possiamo affrontare le riforme senza subire attacchi demagogici. Ricordiamo gli attacchi sulla riforma tributaria: oggi non ne sentiamo parlare più. Pensiamo di potere approvare la riforma dell’IGC se la misuriamo a un anno di distanza? Sappiamo che appena la istituiremo subiremo fortissime critiche”, mette le mani avanti Mazza, “ma poi il tempo ci darà ragione”.

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