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Trc, la perizia affidata da Riccione a Del Greco per il ministro Delrio è un “incarico inopportuno”

da Redazione

“L’espletamento dell’incarico appare inopportuno”. Nero su bianco, è la risposta a firma del ministro delle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio all’interrogazione con cui il deputato PD riminese Tiziano Arlotti aveva chiesto chiarimenti sulla consulenza affidata dal Comune di Riccione all’ingegnere Henry Del Greco per verificare i lavori del TRC e la possibilità di varianti o miglioramenti.

“Da un lato il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si costituisce in giudizio insieme ad Agenzia mobilità e alla Regione Emilia-Romagna opponendosi al Comune di Riccione sulla questione delle modifiche al Trc – aveva rilevato Arlotti -. Dall’altro autorizza un suo funzionario ad avere un incarico dallo stesso Comune per verificare i lavori e la possibilità di varianti o miglioramenti. L’ingegnere Henry Del Greco risulta infatti essere dirigente di II fascia presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture Idriche ed Elettriche, Divisione 1, nonché Dirigente ad interim dell’Ufficio Tecnico per le Dighe di Milano”. Non solo: come riporta lo stesso ministro nella risposta, Del Greco è stato in precedenza dirigente della Direzione generale delle infrastrutture ferroviarie e per l’interoperabilità del Mit.

Il deputato riminese aveva in particolare chiesto a Delrio se ritenesse opportuno l’affidamento Del Greco di una consulenza per la verifica di un’opera che è finanziata dallo Stato, approvata e realizzata sotto il controllo del medesimo ministero, e se non ritenesse che si potesse configurare un conflitto di interessi fra i ruoli che il professionista riveste.

La risposta del ministro è chiara. Se “da un punto di vista procedurale, sulla base degli elementi forniti dall’ingegnere Del Greco, le valutazioni svolte dal Direttore della Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche appaiono corrette, non sussistendo alcuna incompatibilità con il ruolo svolto dal suddetto ingegnere nell’ambito dell’ufficio di appartenenza – scrive Delrio -, purtuttavia In considerazione del ruolo svolto dal Ministero nel settore dei trasporti rapidi di massa, l’espletamento dell’incarico appare inopportuno e tale circostanza avrebbe dovuto essere attentamente valutata innanzitutto dall’interessato e, in ogni caso, la richiesta di autorizzazione avrebbe dovuto meglio dettagliare lo specifico contesto per mettere in condizione il direttore generale di disporre di tutti gli elementi utili alle conseguenti valutazioni”.

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