SAN MARINO – Il Consiglio Direttivo ASMO, a nome di tutti i Medici Ospedalieri associati, pur avendo preso atto della volontà delle forze politiche di Maggioranza – recentemente incontrate – di risolvere il grave problema del precariato medico, teme che i tempi della Politica non rispondano alle urgenze della sanità ospedaliera e al profondo disagio lavorativo in cui versa quasi il 50% dei medici del settore (35 precari su 80) che finiranno per compromettere la gestione dei servizi erogati all’interno delle diverse Unità Operative.
Per altro, se il superamento del precariato rappresenta il problema più urgente, non meno importanti sono altri aspetti – quali l’orario di lavoro, le reperibilità, le pensioni – segnalati a più riprese in alcune lettere inviate al Governo, al Consiglio Grande e Generale, al Comitato Esecutivo dell’Iss.
Il complesso delle problematiche che riguardano il Dipartimento Ospedaliero stanno rendendo molto poco attrattiva la professione medica rispetto agli standard di altri paesi, a cominciare dall’Italia e dalle regioni limitrofe, capaci di offrire condizioni di lavoro (stabilità, retribuzioni e possibilità di carriera) che non hanno paragoni con la nostra realtà. Tutto ciò è destinato a ripercuotersi pesantemente sugli organici di alcuni reparti, privati di professionalità che – per le ragioni descritte – non saranno facilmente sostituibili. E un sistema sanitario che non riesce più ad investire in formazione e lavoro d’équipe, non è competitivo perché non in grado di garantire buone prestazioni, continuità di assistenza e servizi adeguati ai tempi e alle necessità dei cittadini.
Il Consiglio Direttivo ASMO confida che la Politica, insieme ai vertici della sanità sammarinese, sappia intervenire in tempi rapidi per fornire soluzioni adeguate alle emergenze descritte che ritiene, oltretutto, poco compatibili con i percorsi che riguardano la Pubblica Amministrazione nel suo complesso. Confida infine che gli impegni presi dal Segretario di Stato e dalla Maggioranza siano onorati al più presto nell’interesse degli operatori, della qualità dei servizi e dei cittadini.
