Mi piace pensare, quando il pensiero corre a questa rubrica, che essa possa essere uno spazio dove dialogare con i sammarinesi, tenerli informati su fatti che non dovrebbero ignorare. La notizia che più di tutte questa settimana, a mio avviso, merita di essere diffusa è quella che riguarda un bene di interesse collettivo, un patrimonio che verrà recuperato. Si tratta di Villa Filippi da sempre considerata una sorta di genius loci della sammarinesità. La grazia artistica e la sua importanza sotto il profilo storico rendono Villa Filippi di Montegiardino un complesso particolarmente caro ai sammarinesi, un luogo che è soprattutto un luogo dell’anima. E tuttavia il suo stato attuale di decadenza contraddice quei sentimenti e quei valori cui invece si vorrebbe restare fedeli. Da tempo si teme che quel luogo vada perduto, inghiottito dall’incuria e dal degrado. Né si può dire che lo Stato non abbia fatto più di uno sforzo per acquistare il bene, restaurarlo e restituirlo ai legittimi proprietari: la comunità sammarinese. Ma il progetto di restauro era troppo costoso e si fu costretti allora a fare un passo indietro. Vero è che la perdita della villa avrebbe comportato la perdita di un pezzo di memoria storica importantissima per il Paese. Di qui la decisione di Asset Banca di intervenire con l’acquisto della villa, avvenuto lo scorso 11 dicembre, con il successivo restauro e con la restituzione alla comunità visto che il progetto è quello di far diventare il complesso una casa della cultura aperta a tutti. Di questi tempi i privati sono gli unici a poter garantire manutenzione e restauro dei beni culturali. Ignorare la necessità di un intervento non era perciò più possibile, ogni volta che si passava davanti alla villa si finiva per sospirare e sentirsi quasi impotenti di fronte al tempo che passa. E noi perché lavoriamo? E’ il quesito che ci siamo posti. La crescita del territorio dipende anche e soprattutto dal grado di tutela del suo patrimonio e la villa da che ha gradualmente dismesso la sua funzione di casa ha recuperato nel vuoto e nella decadenza un valore anche più alto: quello di giacimento culturale di reperti, cimeli e soprattutto di un passato che è di tutti. Costruita alla fine del XVIII secolo, negli ambienti più ampi si trovano finiture di pregio con soffitti lignei o voltati splendidamente decorati. Di particolare pregio anche il grande scalone d’ingresso con balaustra in pietra serena finemente lavorata. Originalissime poi la grande e profonda neviera ovoidale e la peschiera. La casa può diventare un museo fantastico, un documento straordinario sulla vita dei nostri avi ma anche un laboratorio dove i giovani possano sperimentare il nuovo avendo a disposizione ambienti ad essi congeniali. Servirà a questo l’intervento di Asset Banca.
Articolo tratto dall’approfondimento del Presidente di Asset Banca Stefano Ercolani su La Tribuna Sammarinese “Vitamina C”.