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Il 18 Dicembre debutta al Teatro Villa “Stal Mami – primo studio”, omaggio a Liliano Faenza

da Redazione

Venerdì 18 Dicembre alle ore 21.00, nell’ambito della sezione Dialetto d’autore del piccolo teatro intitolato al poeta dialettale sanclementese Giustiniano Villa, debutterà il primo studio su Stal Mami, la commedia-regina dei palcoscenici dialettali Riminesi. Lo spettacolo vede protagonisti gli allievi del laboratorio teatrale che si è svolto da Ottobre a Dicembre condotto da Francesca Airaudo e Giorgia Penzo e vede in scena attori non professionisti, cultori del dialetto e appassionati del teatro in vernacolo, con la partecipazione dell’attrice Francesca Airaudo: Fabiana Bugli, Lidiana Fabbri, Sara Valenti, Barbara Valentini, Sauro Bezzi, Claudio Casadei, Valter Pasini, Lorenzo Scarponi, Teresio Spadoni.

Introduce la serata una breve presentazione di Fabio Bruschi.

Dopo lo spettacolo, come di consueto #ChiacchierealVilla e AUGURI DI NATALE con gli artisti: In omaggio all’amicizia fra Liliano Faenza e Federico Fellini, Birra Amarcord propone la degustazione della sua GRADISCA …la più desiderata. In mostra Temporanea dall’11 dicembre al 6 gennaio 2016: Origami di Lucia Marras, in arte Luci Kami. Lucia è un’origamista che da anni, con le sue creazioni e laboratori, diffonde l’antica arte giapponese di piegare la carta, l’origami.

Piccola stagione Teatro Giustiniano Villa San Clemente (RN)

via Tavoleto, frazione Sant’Andrea in Casale, San Clemente (RN)

Direzione artistica e organizzazione: Francesca Airaudo, Giorgia Penzo, Mirco Gennari

Informazioni e prenotazioni: tel. 391 3360676 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00). info@cittateatro.it www.cittateatro.it/teatrovilla

Facebook/twitter: Città Teatro

Biglietti DIALETTO D’AUTORE Intero 10,00€ Ridotto 7.00€ (Riduzioni: Iscritti ai laboratori del Teatro Villa, Carta DocPer, YoungERcard, riduzioni di legge: under 18, over 65, invalidi, militari).

Biglietteria: I biglietti sono in vendita il giorno dello spettacolo presso la cassa del Teatro Villa. La biglietteria aprirà un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

La Piccola stagione del Teatro Villa ha luogo grazie al contributo del Comune di San Clemente, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Rimini e al supporto degli sponsor: Birra Amarcord e Banca di Rimini.Grazie a: La Voce (media partner), Gruppo 231.

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Venerdì 18 dicembre 2015, ore 21.00

STAL MAMI Omaggio a Liliano Faenza-Primo studio

con Francesca Airaudo, Fabiana Bugli, Lidiana Fabbri, Sara Valenti, Barbara Valentini, Sauro Bezzi, Claudio Casadei, Valter Pasini, Lorenzo Scarponi, Teresio Spadoni.

Drammaturgia e messa in scena a cura di Giorgia Penzo e Francesca Airaudo

luci di Nevio Cavina

un progetto di Città Teatro- con il contributo della Regione Emilia-Romagna

si ringrazia Guaraldi editore e l’archivio Fotografico della Biblioteca Gambalunga di Rimini

Rimini, estate del 1939. Liliano Faenza, giovanissimo studente in ragioneria, ma amante della letteratura e della storia, compone Stal mami (Queste mamme); ha solo 17 anni e non sa di aver composto la commedia in dialetto riminese più rappresentata del secolo!

“Lilièn” è solo un ragazzo ma il suo tempo libero scorre più volentieri alla “scuola di vita” del Barbiere Tugnìn che all’oratorio: se la bottega è osservatorio privilegiato per lo studio di un’umanità varia (e’Griis, la Gambouna, la Madonna di Loreto, il Bigulìn…), la vera fucina è il retrobottega, dove si studiano La Franzchina da l’aj di Ubaldo Valaperta e le farse del Possenti, alla ricerca dell’idea nuova che riuscirà a portare anche a Rimini, sulla tavole del palcoscenico, una commedia nuova, in grado di rinnovare, e forse superare, i successi delle precedenti.

Questo primo studio, che parte dal gruppo formatosi nel laboratorio teatrale del Villa, porta alla luce la “vis comica” di Stal Mami, estrapolandone le scene più divertenti e i personaggi meglio congegnati, con uno sguardo anche alla storia parallela della “scrittura del testo”, storia raccontata anni dopo da un Liliano maturo come prologo all’edizione Maggioli. E’, quello della composizione della Commedia Stal mami un racconto che intreccia aneddoti giovanili e racconti personali, nella cornice della Rimini borghigiana degli anni ’30 e dei suoi personaggi, si potrebbe dire, “felliniani” (chè di Fellini Faenza fu stretto amico, avendo parte anche nella composizione de La mia Rimini), alla vigilia della seconda Guerra Mondiale.

Note sulla messa in scena

Da molti anni attenta alla rapporto fra drammaturgia e dialetto, Città teatro ha sempre favorito i progetti di formazione e la valorizzazione del dialetto come lingua di scena, dal laboratorio La Butega di Coriano alle rassegne Dialettica e Dialetto d’autore a Riccione e Montefiore, dalla messa in scena di vari testi di Francesco Gabellini (tra cui La Custode, Detector, La fema, Doni – tre donne, un dialetto e altri), al convegno sul dialetto Baracca e buratein.

Con questo lavoro Città teatro inizia un progetto di studio su Liliano Faenza e la sua opera maggiore. Affrontare questa farsa, che Faenza stesso in anni tardi definì “una bambinata”, non è soltanto fare un tuffo nel passato ma significa studiare un testo del repertorio popolare che è stato per tantissimi anni punto di riferimento fondamentale per tutti gli autori in vernacolo e non solo.

E se Stal mami fu, secondo qualche critico, “un lavoro dell’umorismo profondo, inteso ad esaltare i più sani ed elementari sentimenti e della nostra gens romagnola..”, secondo Faenza scrivendo Stal mami quel gruppo giovanile che si ritrovava nel retro-bottega di un barbiere, non aveva in mente ne’ l’istituto della famiglia da salvare né i sentimenti elementari da esaltare, ma solo un impegno da mantenere e delle “maschere” da confezionare.”

Troppo tardi: Stal mami si avviava a diventare una specie di “farsa underground”, uno dei più importanti successi popolari del dopo guerra.

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BIOGRAFIA DI LILIANO FAENZA

Liliano Faenza è nato a Rimini nel 1922. Laureato in Pedagogia all’Università degli Studi di Urbino nel 1959. Impiegato presso l’Officina Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato di Rimini dal 1942 al 1974. Protagonista del movimento socialista riminese del quale ne è profondo conoscitore e studioso. Impegnato nelle istituzioni culturali, storiche e politiche cittadine, è stato consigliere delegato al Comitato Circondariale di Rimini dal 1977 al 1982, presidente del Centro Educativo Italo Svizzero e membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto per la Storia e la Resistenza dell’Italia Contemporanea. Autore di numerosi volumi : Comunismo e Cattolicesimo in una parrocchia di campagna (Feltrinelli, 1959 e Cappelli, 1979), Papalini in città libertina (Parenti, 1961), Partito e apparato (Alfa, 1965), La crisi del socialismo in Italia (Alfa, 1967), Marxisti e riministi (Guaraldi, 1972), La retata (Guaraldi, 1974), Fascismo e ruralismo (Alfa, 1978), Metafisica e storia (Alfa, 1978), Fascismo e gioventù (Maggioli, 1981), Stal mami (Maggioli, 1986), Socialismo riminese (Sapignoli, 1989), Paga Palloni (Guaraldi, 1992), Tra Croce e Gramsci (Guaraldi, 1992), Sport e fascismo a Rimini (Guaraldi, 1993), Dialettica e materialismo dialettico (La Rosa, 1994), Guerra e resistenza a Rimini: la memoria ufficiale (Istituto Storico della Resistenza, 1994), Resistenza a Rimini (Guaraldi, 1995), Dentro il secolo (Chiamami Città, 1996), Venti secoli e passa (Chiamami Città, 1998). Amico personale di Federico Fellini, partecipò con lui alla stesura del libro “La mia Rimini”. Nel 2000 la città di Rimini gli conferisce il Sigismondo d’oro con la seguente motivazione: “Per avere, da saggista, descritto in numerose pubblicazioni la storia riminese con originalità, indagando profondamente e rappresentando fedelmente eventi e movimenti sociali, culturali e politici che hanno interessato i partiti e la società riminese durante il fascismo, la II Guerra mondiale, la Resistenza e il dopoguerra fino ai giorni nostri. Per avere, da uomo di cultura, condotto interessanti ricerche sulla lingua producendo apprezzatissime opere e testi teatrali che rappresentano la migliore espressione del dialetto riminese”.

Muore a Rimini il 23 luglio del 2008.

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