Home FixingFixing Fare impresa nell’agrorurale: problematiche e potenzialità

Fare impresa nell’agrorurale: problematiche e potenzialità

da Redazione

Questo potenziale esiste anche nella Repubblica di San Marino, un Paese a suo tempo fortemente legato all’agricoltura, che oggi può vantare esperienze eccellenti e puntuali che si potranno affermare a breve in un sistema agro rurale.

 

di Cristina Righi

 

L’agricoltura e tutto il mondo rurale, grazie e non solo all’esperienza di Expo 2015 di Milano, sta dimostrando di avere un grande potenziale per quanto riguarda le attività economiche e il mondo del lavoro.

Questo potenziale esiste anche nella Repubblica di San Marino, un Paese a suo tempo fortemente legato all’agricoltura, che oggi può vantare esperienze eccellenti e puntuali che si potranno affermare a breve in un sistema agro rurale.

Pur non essendo perfezionato il rapporto istituzionale tra settore agricolo e industria, i segnali di questo potenziale sono maturi e si riscontra anche nei numeri.

Il numero delle imprese del settore, nonostante la crisi, è rimasto abbastanza stabile e, anzi, dal 2012 ad oggi è cresciuto di diverse unità all’anno, passando dalle 67 del 2012 alle 72 del 2013, fino alle attuali 76, occupando di conseguenza anche più dipendenti.

Dato il rinnovato interesse per questo settore, per le notevoli innovazioni che oggi sono possibili, ad esempio in ambito fitosanitario, per la strategica integrazione con cultura e turismo, potenzialmente questo settore potrebbe crescere molto più rapidamente ed è realistico ipotizzare che potrebbe assorbire se non tutta almeno buona parte della forza lavoro oggi diversamente occupata, stimata in oltre 1.400 persone.

Questo potenziale, però, necessita di un coinvolgimento forte e determinato anche da parte delle istituzioni, perché diventino consapevoli del vantaggio e opportunità del sistema paese anche sottoforma di agevolazioni ed incentivazione di carattere pubblico e privato.

Come persona direttamente protagonista di questo percorso, dopo una lunga riflessione e sofferta gestione delle problematiche quotidiane a cui le aziende agricole come la mia devono affrontare ogni giorno, l’auspicio è che le agevolazioni vengano finalizzate, accompagnate da un rinnovamento delle politiche del lavoro per quanto riguarda il mondo agrorurale.

Un mondo, come detto, che può evolvere ulteriormente, con tutti i benefici in termini di imprese e occupazione che abbiamo detto, garantendosi anche la capacità di continuare a mantenere sano ed equilibrato il delicato rapporto tra uomo e ambiente, in un territorio spesso compromesso dalla scarsissima attenzione e consapevolezza nell’utilizzo delle risorse naturali del territorio di cui l’agricoltura ne è l’elemento portante.

In tal senso, sarebbe opportuno valutare attentamente anche l’aspetto dei contratti di lavoro, stante l’attuale dibattito sul tema: dalla figura femminile in agricoltura, come è ad esempio il mio caso direttamente impiegata nelle attività dell’azienda, che spesso viene non valutato in modo consono al ruolo femminile; alla periodicità, da non confondere con una mera stagionalità, collegata alla criticità della gestione dell’azienda agricola non tanto nelle questioni organizzative e razionali, ma nella dinamicità dei cicli di produzione consequenziali al ritmo dei cicli di vita della natura legati al pianeta terra.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento