Come affermato dal Segretario di Stato Antonella Mularoni nel suo intervento, anche i piccoli Stati sono chiamati a dare il loro contributo: il pianeta infatti appartiene a tutti e tutti siamo responsabili della sua sopravvivenza.
Al Centro Conferenze Le Bourget di Parigi proseguono i lavori della Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici. Dopo i Capi di Stato e/o di Governo, oggi e domani i protagonisti sono i Ministri dell’Ambiente.
I lavori sono stati aperti questa mattina dal Ministro degli esteri francese, Laurent Fabius, nella sua veste di Presidente di Cop 21, e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban-Ki Moon. Entrambi hanno sollecitato tutte le Parti alla conferenza ad eliminare i punti ancora controversi, per giungere alla definizione di un’intesa entro la corrente settimana. Il mondo intero attende questo risultato, ovvero un accordo legalmente vincolante che sia equo, dinamico, credibile e basato sulla solidarietà. Lo dobbiamo alle generazioni più giovani e a quelle future.
Tutti i partecipanti sono fiduciosi del raggiungimento di tale obiettivo. Sabato scorso una bozza di accordo è stata resa pubblica ed i negoziatori sono all’opera per giungere ad un testo condiviso. A sostegno di tale lavoro la Presidenza francese ha nominato un comitato ad-hoc col compito di “facilitatore”.
Come affermato dal Segretario di Stato Antonella Mularoni nel suo intervento, anche i piccoli Stati sono chiamati a dare il loro contributo: il pianeta infatti appartiene a tutti e tutti siamo responsabili della sua sopravvivenza. Il Segretario ha inoltre illustrato i progressi recenti avvenuti nel territorio sammarinese e gli impegni per l’immediato futuro.
La società civile a livello mondiale sta giustamente premendo sulla politica e sulle istituzioni affinché al più presto le buone intenzioni divengano impegni concreti e vincolanti, in grado di offrire una speranza alle generazioni più giovani ed alle popolazioni che sono già e sempre più saranno toccate dalle conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, come desertificazione, carestie e alluvioni, che comportano fra l’altro migrazioni riguardanti milioni di persone, con possibili destabilizzazioni e rischi per la convivenza pacifica fra i popoli.
Significativa la dichiarazione resa pubblica ieri dall’Unione Interparlamentare, al termine di una conferenza svoltasi presso l’Assemblea Nazionale a Parigi, che invita i Governi a raggiungere l’intesa ed impegna i Parlamenti a fare la loro parte onde consentire il raggiungimento dell’obiettivo di contenimento dell’aumento della temperatura del pianeta al di sotto di 2 gradi centigradi.