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Commissione Interni: la scuola, i nuovi curricula o programmi formativi

da Redazione

Sono tra i temi discussi nel confronto avuto nella Commissione consiliare permanente, riunita a Palazzo Pubblico. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – La scuola, i nuovi curricula o programmi formativi, il futuro plesso di Fonte dell’Ovo sono tra i temi discussi nel confronto avuto nella Commissione consiliare permanente, riunita a Palazzo Pubblico.

In apertura dei lavori, il presidente Mario Lazzaro Venturini comunica che, per assenza motivata dei relatori, i comma 2,4 e 6 sono sospesi, quindi i commissari si apprestano ad affrontare i due comma rimasti. Qualche riserva, rispetto l’assenza dei consiglieri di Rete, la registra Alessandro Cardelli, Pdcs. “Oggi mi adeguo alla volontà degli altri consiglieri- manda a dire- ma la prossima volta che nessun consigliere di Rete sarà presente, dato che non è affatto solo la seconda volta che succede, tireremo dritto”.

Si passa così al comma 3 , con il riferimento del segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, sui provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo n. 8 de 5 ottobre 2014 “perché l’attuale recapito dei certificati elettorali in occasione di consultazioni elettorali e referendarie, effettuato con raccomandata postale, venga sostituito dall’invio di avviso, agli elettori, delle consultazioni stesse con posta ordinaria”.

Terminato questo, la Commissione affronta un dibattito partecipato al comma 5 “Illustrazione del documento preliminare per definire i nuovi indirizzi per il curriculum del sistema educativo e riflessioni sul polo scolastico”, cui intervengono il segretario di Stato con delega all’Istruzione, Giuseppe Maria Morganti, il Consulente della segreteria di Stato, Prof. Luigi Guerra, e Laura Gobbi, Direttore del Dipartimento Istruzione. “Ci siamo accorti- introduce il dibattito il segretario di Stato Morganti- che i nostri programmi, definiti da decreti di 10, 20, 30 anni fa, risultano molto datati rispetto all’evoluzione del pensiero nel mondo della scuola e questo argomento è sentito prioritario dagli insegnanti”. Di qui l’avvio di un tavolo di lavoro che, dopo oltre un anno di studio, ha elaborato delle proposte per avviare quella che il professor Guerra non considera una riforma ma “un percorso di innovazione scolastica”. Non si parte da un giudizio negativo sulla scuola di San Marino, assicura il consulente, ma bisogna intervenire,”perché- spiega- la scuola non può aspettare che il mondo sia cambiato troppo”. Infatti “i modelli di insegnamento usati finora non reggono più, siamo di fronte a ragazzi e bambini che parlano in un altro modo”, complice la diffusione delle nuove tecnologie. Il percorso di innovazione a cui la segreteria di Stato e il dipartimento Istruzione sta lavorando riguarderà 700-800 docenti di ogni ordine e grado del mondo scolastico sammarinese. L’aggiornamento dei curricola sarà “costruito insieme agli insegnanti e alle famiglie sammarinese”, non calato dall’alto, assicura l’esperto.

Nel dibattito, da parte dei commissari, emerge un apprezzamento bipartisan per il confronto portato in Aula rispetto alle intenzioni di intervento sul sistema scolastico sammarinese.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 3. Riferimento sui provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo n.8 del 05/10/2014 perché l’attuale recapito dei certificati elettorali in occasione di consultazioni elettorali e referendarie, effettuato con raccomandata postale, venga sostituito dall’invio di avviso, agli elettori, delle consultazioni stesse con posta ordinaria e perché ogni elettore venga dotato di certificato elettorale valevole per più tornate, sui cui riportare relativi dati anagrafici, elettorali, nonché annotazione di avvenuta votazione.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Con l’approvazione dell’istanza di Arengo si è inteso modificare le modalità di votazione per consultazioni elettorali, non è solo un problema di spedizione. La procedura informatica è obsoleta ed è in via di definizione un nuovo sistema. Si è a riguardo nella fase di studio, si necessita di approfondimento e non avrebbe senso quindi modificare l’attuale sistema. I lavori di analisi del sistema informatico sono quasi al termine, sarà possibile una gara di appalto nel 2016 per nuova informatizzazione dell’ufficio di Stato civile. Le soluzioni per approntare il certificato elettorale in via informatica prevederanno un meccanismo automatico al computer, eliminando di fatto l’invio di Fax e risparmiando carta, per il certificato elettorale si prevederà l’invio di una tessera con microchip. Il collegamento rete nei plessi scolastici permetterà la loro lettura. Può essere costituito un gruppo di lavoro per definire quale modalità potrà consentire maggior risparmio di spesa. La comunicazione andrò fatta come posta ordinaria, non è più necessario l’invio con raccomandata per avere il documento con cui si attesta la ricezione da parte dell’elettore”.

Franco Santi, C10: “Chiedo se l’accertamento tecnico in corso rientra nel pacchetto dell’agenda digitale e delle azioni volte all’informatizzazione e dematerializzazione nella Pa. Mi sembrano spunti nel discorso del segretario che stonano un po’. E’ inserito in un discorso più ampio, su cui sarebbe giusto procedere al più presto per un uso della digitalizzazione e dell’informatica che ci metta al pari con i tempi”.<

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato replica: “L’agenda digitale è un discorso più ampio che riguarda l’informatizzazione e digitalizzazione di tutte le informazioni della Pa e che ha un suo iter. Mentre lo Stato va avanti con la sua attività e implementazione delle procedure informatiche nella Pa. Nel piano informatico 2016-2018 è inserita questa priorità, che riguarda i certificati elettorali, è in corso la fase di analisi, sia il dirigente dell’ufficio di Stato civile che quello dell’ufficio Programmazione economica stanno lavorando in sinergia. Le soluzioni prospettate prevedono comunque il collegamento di rete con tutte le sedi scolastiche, che si sta attuando e in questo può essere valutata una delle ipotesi in approfondimento. Tra cui la possibilità che una tessera, può essere la carta azzurra, o qualsiasi carta con chip, sia esser inserita nel lettore per consentire quindi l’esercizio del diritto di voto. Una volta espletata questa funzione si dovrà elaborare un software gestionale, un gruppo di lavoro dovrà scegliere la soluzione migliore e proporlo agli organismi competenti, tra cui la commissione elettorale”.

Franco Santi, C10: “La mia era più che altro una raccomandazione per evitare che il focalizzarsi su un aspetto singolo renda più difficile la coordinazione di tutti gli altri interventi”.

Comma 5. Illustrazione del Documento preliminare per definire i nuovi indirizzi per il curriculum del sistema educativo e riflessioni sul polo scolastico.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione: “In questi anni, l’Aula consiliare ha dato contributi importanti alla scuola, con la legge sull’inclusione e il decreto successivo si è consentito una modalità di accesso e l’inserimento di questa problematica nella scuola con progetti molto coinvolgenti e interessanti, per i bambini che non hanno problemi ma anche per tutti gli altri. Altro elemento che il Consiglio ha regalato di recente alla scuola è il decreto sul plurilinguismo.

Nell’ultimo anno ci sono stati tre tavoli di lavoro sugli ambienti educativi, sulla valutazione e infine sul curriculum, inteso come programma scolastico. Ci siamo accorti che i nostri programmi, definiti da decreti di 10 e 20 anni fa, risultano molto datati rispetto all’evoluzione del pensiero nel mondo della scuola. Questo argomento è sentito prioritario dagli insegnanti. Tutti e tre i tavoli hanno elaborato proposte specifiche. Nella Finanziaria, che discuteremo a breve, uno degli articoli che sosteniamo è quello di avere risorse per poter ragionare ai massimi livelli professionali sui curricula per maturare poi una proposta che sarà poi sottoposta al Consiglio grande generale per la definizione dei nuovi programmi.

E ancora, il Consiglio grande e generale ha approvato un documento importante relativo agli investimenti da fare e ha detto che il polo scolastico è una delle priorità. La nostra segreteria ha elaborato una idea progettuale anche per dare alcuni suggerimenti. Le scelte urbanistiche sono di grande aiuto per sviluppare una concezione diversa della scuola, se partono input per realizzare una scuola centripeta che ragiona come comunità e offre la possibilità di ragionare sull’organizzazione didattica. Una scuola centripeta condivide poi gli spazi comuni e li mette a disposizione della società. Un’aula magna che funga da auditorium andrebbe in questa direzione. Fonte dell’Ovo, oltre ad avere una scuola, ha un centro sportivo e questo può far ragionare sull’ipotesi del campus”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Ho ricevuto una informazione sul complesso scolastico di Serravalle e chiedo se sia vera, ovvero che quella scuola possa essere trasferita a Fonte dell’Ovo. Volevo ricordare che, volente o nolente, la scuola è un laboratorio di cultura che viene poi trasmesso alle comunità che le sono intorno. La scuola ritengo abbia un valore importante nel contesto. Se quanto ho sentito fosse vero, non sono qua a porre problemi, ma vorrei capirne le ragioni”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato: “Le ipotesi tutte da discutere, quella di poter portare vicino l’istituto scolastico anche il Cfp, l’istituto musicale…l’idea è anche quella di creare istituti post-diploma legati alla formazione sul fronte del turismo culturale e collegato all’agricoltura, ma è tutto in prospettiva al momento”.

Prof. Luigi Guerra, consulente: “Non è una riforma ma un percorso di innovazione scolastica che non parte da un giudizio negativo sulla scuola di San Marino. Si parte dal fatto che presenta aspetti in cui è molto avanti, e altri dove lo è meno, ma è del tutto normale. Ma bisogna intervenire perché il mondo della scuola a livello planetario è di fronte a una sfida storica e la scuola non può aspettare che il mondo sia cambiato troppo e con ritardi che la mettano in difficoltà. I modelli di insegnamento usati finora non reggono più, siamo di fronte a ragazzi e bambini che parlano in un altro modo. Abbiamo l’esigenza di internazionalizzazione che è anche sapere inglese, ma non solo. Mentre si resta dentro un’identità culturale propria, bisogna fare i conti con altre identità culturali. L’invasione delle nuove tecnologie mette in discussione modi di pensare tradizionali, quindi l’inclusione di tutte le diversità. Ci sono sfide che San Marino non può non affrontare e non può non confrontarsi con l’Italia. Non è una riforma, ribadisco, ma un percorso di innovazione che riguarda 700-800 docenti di ogni ordine e grado del mondo scolastico sammarinese. Vuole essere un percorso accompagnato che vuole crescere dal basso, costruito insieme agli insegnanti e alle famiglie sammarinese, costruire curriculum in continuità, senza salti. C’è bisogno di un percorso più unitario e lì San Marino è in ritardo. I programmi di scuola media hanno più di 30 anni, nella scuola primaria sono degli anni ’80.

Sul progetto della nuova scuola, siamo ancora in fase teorica, l’idea è quella di un progetto guida, con un modello che preveda momenti di comunità, che sappia integrarsi con il resto delle istanze formative presenti nel territorio. Sono idee che stanno guidando l’edilizia scolastica in Italia e in Europa. Infine, San Marino nelle sue scuole superiori ospita il 40% di tutto gli studenti sammarinesi, allora dobbiamo fare scelte, chi viene a studiare, che tipo di strategie faccio”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Un percorso sull’innovazione è sempre interessante. Quali sviluppi la scuola vuole avere, il confronto con il mondo del lavoro: sono gli interrogativi su cui confrontarsi, guardando sempre al contesto internazionale. Su questo ci troviamo d’accordo. Tutti quelli illustrati sono adeguamenti importanti su cui riflettere Un suggerimento che mi sento di dare è quello di partire da quello che abbiamo fatto. Abbiamo investito tanto nella scuola, in personale, formazione e strutture. Abbiamo approvato provvedimenti importanti in questa legislatura. Si parta da questi puntando all’innovazione senza chiudersi, ma guardando fuori. Certamente serve un adeguamento dei curricula ormai datati, mi auguro la proposta porti spunti di riflessioni importanti sullo stato della Scuola e un confronto sul suo sviluppo e che si realizzi con il coinvolgimento del personale docente e delle famiglie”.

Franco Santi, C10: “E’ importante ribadire la centralità del sistema educativo nel sistema Paese. Nel definire una forte identità di stato e una direzione di marcia verso una nuova San Marino, la scuola può essere un elemento importante per superare una fase difficile di crisi di sistema che stiamo vivendo, e ci credo molto. Mi spiace non aver ascoltato alcuni elementi: importante è immergere la nostra realtà in un sistema italiano ed europeo, altrettanto importante è porsi l’obiettivo di pensare la scuola come qualcosa che deve rincorrere altro, ma che si erge a modello e diventa traino di una visione di mondo”.

Enrico Carattoni, Psd: “E’ opportuno presentare riforme così cruciali in Aula, stimolare il dibattito come questo in seno agli organismi istituzionali. E’ utile confrontarsi sugli indirizzi di governo per recepire e condividere queste linee. Le riforme del sistema scolastico sono temi in cui non è possibile fare barricate o mettere bandierine. La condivisione deve essere la parole d’ordine. Gli intendimenti mi paiono seri e ponderati, in questi 20 anni la scuola ha subito riforme anche incomprensibili, d’altra parte ci sono aspetti fermi da 30 anni, uno dei paradossi che oggi ci troviamo ad affrontare Omogeneizzare questo percorso a passi ancora da compiere è aspetto apprezzabile”.

Roger Zavoli, Upr:”Fa piacere ascoltare questa relazione. Questo piano affronta tante cose esterne, ma mi piacerebbe ci fosse più attenzione per la persona, il ragazzo, lo studente come essere umano. Non voglio dire che non si debba fare tutto il resto, ma auspicherei che il ragazzo fosse messo al centro”.

Mario Lazzaro Venturini, presidente, Ap: “Si è detto che non è una riforma ma un percorso di innovazione. Poi si è parlato di eccellenza. E’ un termine un po’ abusato in quest’Aula in altri settori. Vorrei sapere se il percorso verso una scuola di eccellenza sia a portata di mano per un Paese piccolo come il nostro. Seconda cosa, cosa deve avere una scuola per diventare di eccellenza? Che tipi di docenti deve avere?”.

Luigi Guerra, consulente: “Rispetto l’eccellenza, come ho detto, San Marino per certi aspetti è avanti per altri meno. C’è una scuola che deve rivendicare un ruolo di guida, deve essere di sprono per tutta la società, d’accordo sul fatto che debba portare i nostri ragazzi a farsi carico del proprio sviluppo, stimolando l’assunzione di responsabilità. E’ chiaro che l’eccellenza è in itinere, va conquistata di continuo. Anche una scuola di Scampia è eccellenza rispetto al gap che è riuscita a coprire dei suoi alunni. Eccellente è la scuola superiore di San Marino quando ricevo studenti sammarinesi e non sono sicuramente ‘l’ultima ruota del carro’. Eccellenza è rispondere a due diritti europei: saper produrre persone competenti e autosussistenti, che possono dare un contributo alla sfida di conoscenza dell’umanità . Poi la diffusione, sapere diffondere le competenze nella società. L’eccellenza sta nelle misurazioni che abbiamo fatto del prodotto sammarinese e che ci dicono che a San Marino si danno le stesse competenze delle migliori scuole del contesto italiano. Poi c’è vivacità culturale, le nostre scuole producono iniziative che fanno da richiamo e attirano. Nel campo della disabilità, la legge promossa recentemente è migliorativa rispetto quella italiana. La sfida è poi come preparerà San Marino i propri docenti. San Marino, in sintesi, ha ampie zone di eccellenza e qualche ritardo”.

Laura Gobbi, Direttore Dipartimento Istruzione: “E’ un primo incontro che facciamo con il Consiglio, ma nella scuola il dibattito è aperto da oltre un anno. L’intenzione è di non navigare più a vista, ma di condividere un quadro culturale in modo più ampio possibile per poi individuare quale percorso di innovazione intraprendere. Tutti i Paesi europei hanno affrontato in questi anni riforme dell’istruzione, non possiamo toglierci dal dibattito da cui l’Ue dà indicazione. Gli obiettivi sono quelli e su alcuni San Marino è già avanti, per esempio nella fascia 0-6 siamo molto forti, con la totalità dei bambini che la frequentano, l’obiettivo europeo del 90% è già superato. Su altri obiettivi abbiamo alcune difficoltà. Oggi chiediamo se questi obiettivi li vogliamo raggiungere. Sui modelli di insegnamento e apprendimento per forza dobbiamo interrogarci perché i ragazzi e i bambini oggi apprendono diversamente. La sfida delle nuove tecnologie è una sfida vera e le difficoltà sono crescenti. Rispetto i curricula, il 18 dicembre si terrà un incontro con tutti gli esperti delle discipline, in cui saranno condivisi i quadri comuni, poi nei tavoli con gli insegnanti si farà il lavoro di sintesi”.

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