Sale a 14 il numero delle vittime della sparatoria avvenuta ieri al centro per disabili di San Bernardino, in California
Sono stati uccisi i due killer responsabili della strage al centro per disabili di San Bernardino, in California, di cui ancora non si conosce il movente, anche se crescono le probabilità, a detta anche dell’FBI, della vendetta personale, ma non si esclude il terrorismo. Questo soprattutto dopo l’identificazione dei due aggressori, un uomo e una donna, che hanno fatto irruzione nel centro per disabili della città, aprendo il fuoco in una sala, uccidendo 14 persone e ferendone altre 18. Hanno colpito mentre era in corso la festa di Natale, sparando per almeno 30 secondi, fermandosi per ricaricare e, quindi, colpendo ancora. Poi la fuga a bordo di un suv nero mentre sul posto interveniva la polizia locale e le squadre di artificieri che hanno fatto brillare un pacco sospetto nell’edificio e hanno poi trovato altro esplosivo nell’edificio. Gli agenti hanno quindi seguito la pista di segnalazioni che li ha portati nella cittadina di Redlands, dove il suv è stato avvistato. E’ iniziato un inseguimento le cui immagini sono state trasmesse in diretta tv e uno scontro a fuoco tra la polizia e gli assassini che si sono sbarazzati di diversi tubi esplosivi lanciandoli dal finestrino. Una volta accerchiata, l’auto è stata colpita ripetutamente dai colpi delle forze dell’ordine, fino a che non si è capito che all’interno i due killer non erano più in grado di nuocere. Si tratta di un uomo, Syed Rizwan Farook, 28 anni, americano (di dichiarata religione musulmana), ed una donna, Tashfeen Malik, 27. Si tratta dell’ennesima sparatoria di massa negli USA, la più grave dopo l’attacco alla scuola elementare di Newtown, nel Connecticut, dove tre anni morirono 26 tra bambini e adulti. Barack Obama è tornato a parlare della violenza causata dalle armi invocando “misure bipartisan” per garantire la sicurezza dei cittadini americani.