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UPR: voto favorevole al progetto di legge “Cooperazione Fiscale Internazionale”

da Redazione

SAN MARINO – Il gruppo consiliare di Unione per la Repubblica ha deciso di votare favorevolmente al progetto di legge “Cooperazione Fiscale Internazionale”. La scelta di UPR deriva dalla consapevolezza che nel rispetto dei ruoli istituzionali di maggioranza e opposizione, di fronte a scelte rilevanti per la Repubblica, derivate dalla sottoscrizione di accordi internazionali e bilaterali, sia necessaria una assunzione diretta di responsabilità. La strada imboccata dalla Repubblica di San Marino della conformità agli standard internazionali in materia di cooperazione fiscale comporta un’opera di adeguamento normativo verso la quale ieri sera è stato compiuto un ulteriore significativo passo.

Il problema, tuttora irrisolto, è che a fronte della ormai conformità dell’ordinamento sammarinese ai vari standard internazionali e della sottoscrizione di accordi bilaterali in materia fiscale come il FATCA, manca un modello nuovo e originale sul quale basare lo sviluppo del Paese.

Aderire agli standard non comporta automaticamente sviluppo, ma solo l’instaurazione delle condizioni di base affinché il sistema economico sammarinese – e con esso tutti gli attori operanti al suo interno – possa agire nel quadro di regole stabilito dalla comunità internazionale.

Tale aspetto, oggi ancora più importante in una fase storica in cui la lotta al terrorismo deve tenere altra la guardia anche ai flussi finanziari che potrebbero potenzialmente sostenere i gruppi terroristici, è per la Repubblica di San Marino un aspetto rilevante, non più eludibile, entrato nel patrimonio comune dell’intera classe politica.

Il gruppo consiliare di Unione per la Repubblica comunica anche che alla apertura del comma n. 19 “Riferimento del Governo sui recenti fatti e notizie, trasmessi dagli organi di informazione, che coinvolgono la Repubblica di San Marino e successivo dibattito” ha lasciato l’aula e il Palazzo.

“Come abbiamo avuto modo di dire già nei giorni scorsi – afferma il Presidente del Gruppo consiliare di Unione per la Repubblica – Marco Podeschi – non capiamo il senso del dibattito e a oggi non abbiamo trovato le ragioni per restare in aula. Massimo rispetto sulle decisioni dell’Ufficio di Presidenza, piena legittimità di ogni gruppo consiliare di chiedere l’inserimento di un comma nei lavori del Consiglio Grande e Generale. Sfugge però il senso di discutere su fatti derivanti da un servizio realizzato da una TV nazionale estera sulle particolari pratiche di un’attività commerciale. L’orafo protagonista della vicenda, ambasciatore della Repubblica di San Marino in Svizzera si è prontamente dimesso con una decisione che merita rispetto. Le autorità si saranno già attivate per appurare i fatti riportati nel servizio TV e certamente hanno operato affinché i fenomeni descritti non si potessero concretizzare. Ci sono state le dichiarazioni pubbliche delle persone che si sono sentite tirate in causa comprensive delle classiche liturgie politiche che un caso del genere comporta. Di altro, a meno che di improbabili colpi di scena c’è poco. Io ritengo che chi ha ruoli istituzionali oltre alla osservanza delle leggi e al massimo rispetto dei cittadini deve rispondere alla propria coscienza ed etica e mi si permetta in questo un dibattito in Consiglio Grande e Generale può fare molto poco”.

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