Home NotizieSan Marino Sono Emanuel e Ivo Colombini gli insigniti del Premio Valori Tattili 2015

Sono Emanuel e Ivo Colombini gli insigniti del Premio Valori Tattili 2015

da Redazione

La consegna è in programma mercoledì 11 novembre alle 21 nella cornice della Sala Convegni di Asset Banca.

 

SAN MARINO – Alle 21 di mercoledì 11 novembre nella cornice della Sala Convegni di Asset Banca la Fondazione Valori Tattili assegnerà il Premio Valori Tattili a Emanuel e Ivo Colombini in una cerimonia condotta dal giornalista Michele Cucuzza che si annuncia densa di emozioni. Ad essere premiata sarà la carriera dei due protagonisti ma soprattutto il loro modo di fare impresa, la loro capacità di creare una ricchezza buona che è materiale ma anche immateriale e che come tale esprime la laboriosità e l’orgoglio civile di un’intera comunità. Il successo in questo caso è dipeso essenzialmente dalla genialità irripetibile di chi ha guidato la Colombini e contribuito allo sviluppo non solo dell’azienda ma di tutta la Repubblica. Segno che il Paese custodisce molti tesori tra i quali il gusto antico della manifattura e i primati della meccanica di precisione-strumentale. In particolare il comitato scientifico della Fondazione Valori Tattili ha espresso la seguente motivazione: “Ad indirizzare la scelta sulla Colombini Spa è stata la passione per il futuro di chi l’ha saputa guidare agendo e pensando fuori dagli schemi, facendo vivere all’azienda una vita a colori, esportando il volto di una San Marino di alto prestigio e connotazione che ha risvegliato in noi sentimenti di orgoglio e ottimismo; l’ottimismo della volontà che trasforma il lavoro in una religione dell’esistenza ma anche in un grande esperimento di libertà, coraggio e responsabilità”. E’ questo a ben vedere un irrinunciabile bisogno del nostro tempo e nell’assegnare il Premio la Fondazione non vuole soltanto celebrare il successo di una realtà ma piuttosto cercare di ispirare attraverso quell’esempio l’intero contesto economico con l’auspicio che l’economia smetta di girare al contrario. Del resto il desiderio ha una struttura non binaria ma triangolare. Esso non è direttamente rivolto al proprio oggetto ma passa per la mediazione di un terzo termine costituito dal desiderio dell’altro. Anche il premio in sé, le statuette steatopigie di Marco Mussoni si richiamano a un antico rito che prevedeva che sculture di donne dai corpi prorompenti venissero piantate nella terra con lo scopo di fecondarla. Questo vorrebbero fare le veneri postmoderne, i soggetti del premio, ripetere quella cerimonia propiziatoria nel contesto economico.

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