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San Marino, CSU: “Casa di riposo, gestione pubblica al cento per cento”

da Redazione

SAN MARINO – “Casa di riposo pubblica senza se e senza ma”. Dopo una petizione che, con straordinario impegno dei cittadini, ha raccolto 4 mila firme in pochi giorni, anche ieri sera è arrivato un messaggio forte e chiaro: sala Montelupo di Domagnano gremita e dibattito molto partecipato alla conferenza della CSU dedicata all’unificazione delle strutture per anziani il Casale La Fiorina e Casa di Riposo di Cailungo.

Unificazione che per i segretari generali Giuliano Tamagnini (CSdL) e Marco Tura (CDLS) deve sfociare in una gestione al cento per cento pubblica, direttamente da parte dell’Istituto Sicurezza Sociale.

“L’assistenza alle persone anziane – ha sottolineato con forza Marco Tura- nulla deve avere a che fare con interessi economici, speculazioni o affari. Il Governo deve uscire da ambiguità e incertezze e compiere una scelta politica molto netta: il Casale La Fiorina deve essere gestito dallo Stato”.

Due poi i punti fermi: “Va assicurata la qualità dei servizi, che nelle strutture private spesso viene dopo l’utile di esercizio, e vanno salvaguardati i diritti dei lavoratori di entrambe le strutture, che in questi anni hanno sempre dimostrato passione e professionalità”.

Perentorio anche Giuliano Tamagnini: “La cura delle persone più deboli deve essere affidata allo Stato, e non a società private che hanno come fine il tornaconto economico. In uno Stato Sociale di una società democratica e solidale, non si fanno economie e non si specula sulle persone in difficoltà”.

“Il mito che il privato sia più efficiente – ha aggiunto – è del tutto falso. I fatti dimostrano che la gestione pubblica garantisce condizioni e trattamenti migliori rispetto a quella privata. Anche la nostra posizione sui dipendenti è molto chiara: i lavoratori che operano nella struttura per anziani devono avere un rapporto di lavoro con lo Stato”.

Entrando più nel merito del processo di unificazione e del ruolo della SUMS, Donatella Olga Zanotti, segretaria confederale CSdL, ha sollevato forti perplessità: “L’ISS ha affermato di avere acquisito la società che gestisce il Casale la Fiorina al costo di un euro. È una affermazione sulla cui credibilità abbiamo più di un dubbio. Che bisogno ha infatti lo Stato di avere una società privata, quando ha già dimostrato di saper gestire al meglio la casa di riposo attraverso l’ISS? Dobbiamo poi smettere di farci condizionare dalla SUMS, che insisterebbe sulla scelta della gestione privatistica, quando nelle sue finalità statutarie ha proprio il mutuo soccorso verso le persone più deboli. Inoltre la SUMS è riconducibile a Cassa di Risparmio, ovvero a una banca a cui lo Stato, dunque tutti noi cittadini, ha versato ingentissime somme, al punto che possiamo in un certo senso affermare che la stessa SUMS è di proprietà dello Stato e quindi della collettività”.

Secca la bocciatura del segretario della Federazione Pensionati CDLS, Armando Stacchini, all’ipotesi che prevede la partecipazione pubblica in società di diritto privato: “Non condividiamo modalità poco chiare o che, in prospettiva, possono portare ad una privatizzazione strisciante della casa di riposo. Al Governo chiediamo trasparenza rispetto a un percorso che preveda il passaggio della gestione direttamente all’ISS, questo in coerenza con le ripetute prese di posizione pubbliche a difesa del welfare sanitario e socio-assistenziale”.

Coerenza e trasparenza invocate anche da Elio Pozzi, segretario Federazione Pensionati CSdL, che ricorda il lontano protocollo d’intesa siglato nel 1998 tra Governo e Federazioni Pensionati sulla costruzione della struttura di Fiorina: “Accordo che prevedeva l’apporto della SUMS, ma senza nessun accenno alla possibilità che la gestione potesse essere privata. E in un momento come questo, in cui la magistratura ha svelato gravissimi fatti di malaffare e corruzione nell’intreccio tra pubblico e privato, la gestione pubblica è l’unica che può rispondere all’esigenza di assoluta trasparenza.”

Al termine della serata la parola è tornata ai segretari della CSU, che hanno rivolto al Congresso di Stato un pressante invito:”In tempi brevissimi sciolga tutti i dubbi e senza giri di parole rinunci alla Srl e dica con chiarezza che la gestione della Casa di riposo La Fiorina sarà affidata direttamente all’Istituto Sicurezza Sociale”.

La CSU intende mantenere vivo il rapporto con la cittadinanza attraverso una adeguata informazione e coinvolgimento circa gli sviluppi della vicenda.

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