Home FixingFixing L’intimo maschile di qualità nasce nel “Retrobottega”

L’intimo maschile di qualità nasce nel “Retrobottega”

da Redazione

Underwear e Beachwear: l’ex calciatore professionista presenta il suo piano industriale. Melizza: “L’idea nata in Australia, patria dei surfisti. Ora siamo noi a vendere laggiù”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Individuare un proprio spazio all’interno di un mercato non basta, occorre “differenziarsi” dagli altri competitor, “puntando sulla qualità e sull’originalità del design”.

A maggior ragione in un mondo, quello dell’abbigliamento, in cui la competizione è massima, a tutti i livelli, dalle idee ai prezzi. Lo sa bene Omar Melizza, fondatore di Retrobottega, che da tempo ha individuato il mercato giusto in cui inserirsi e ora è impegnato nell’entusiasmante impresa di vedere realizzato, giorno dopo giorno, ordine dopo ordine, il business plan che in cinque anni porterà il suo marchio ad essere leader nel settore underwear e beachwear per uomo. “Il progetto è ambizioso”, spiega Melizza, “ma non ci siamo montati la testa, anzi, c’è stata una fase di studio importante, di campionatura, di ricerche di mercato, di fornitori ed anche di piattaforme logistiche per distribuire in tutto il mondo. Un lavoro approfondito, che ci ha visti impegnati su tutti i fronti per oltre un anno e mezzo, per darci la piena consapevolezza della bontà del nostro progetto. Abbiamo costruito l’impresa pezzo dopo pezzo, per darle fondamenta solide, togliendo tempo agli altri impegni e al nostro lavoro principale… nel retrobottega, appunto”. Un nome che racchiude in sé più significati: artigianato, lavoro, idee, progetti, laboratori. Tutte frecce nell’arco di Melizza, che può contare oggi sulla collaborazione di Devis Guidi, che ha portato in Retrobottega la sua decennale esperienza nel settore della moda italiana. Ma se è vero che Retrobottega ha sede a Misano Adriatico e Melizza, come Guidi, è di Riccione, l’idea iniziale non è prettamente made in Italy: “Tutto è nato in Australia”, racconta il fondatore, “dove mi trovavo per lavoro, in qualità di events manager di Ac Milan”. Melizza è infatti un ex calciatore professionista che, dopo aver concluso la carriera sportiva, ha proseguito quella per cui aveva studiato, diventando un affermato broker minerario a livello internazionale. “Dopo la laurea in Economia, ho vinto una borsa di studio e mi sono trasferito in Canada, quindi in Australia, dove ho conseguito un master in logistica. E’ in quel periodo che mi si è accesa la classica lampadina, dopo aver scoperto un marchio australiano di underwear e beachwear maschile, e soprattutto dopo aver visionato i loro report aziendali: il primo anno vendevano per 20mila dollari, oggi fatturano milioni. Il mercato, evidentemente, c’è, ma è anche vero che l’intimo maschile è fermo agli anni ’90 con l’avvento dell’elastico-fascia lanciato prima da Calvin Klein e poi ripreso da tutti gli altri. Cambiano i colori, ma il modello è sempre quello, da oltre vent’anni. Di qui l’idea di creare una linea underwear che sbloccasse questo impasse e invertisse il trend della standardizzazione. Abbiamo quindi studiato un design innovativo, che unisse la bellezza estetica alla praticità e comodità che sono proprie dell’abbigliamento intimo: per questo abbiamo scelto l’elastico in microfibra di ultima generazione, certamente più costoso, ma anche più morbido e idoneo per la realizzazione di trame complesse, come quelle dei nostri nastri. E per lo stesso motivo abbiamo scelto il cotone jersey stretch per i tessuti, in quanto alla morbidezza unisce proprietà anti-odore e anti-batteriche, oltre al fatto che i colori che non sbiadiscono, mantenendo il prodotto bello e comodo anche dopo diverso tempo. Qualità senza compromessi, questo è il nostro motto: meglio comprare un indumento di qualità, ma che duri nel tempo. Quindi siamo passati alla fase successiva, ovvero la produzione, partendo dalla scelta dei tessuti fino alla lavorazione vera e propria: siamo partiti lì dove tutti oggi vanno, da Paesi dove la manodopera costa relativamente poco, ma alla fine siamo tornati in Italia, perché la qualità migliore è qui. E se vogliamo differenziarci dobbiamo alzare il livello qualitativo. Anche perché ormai tutte le marche – e noi abbiamo analizzato circa 400 aziende a livello mondiale – immettono sul mercato prodotti similari per design e qualità, dandosi battaglia praticamente solo sul prezzo. Una competizione che non ci interessa, perché siamo convinti che sia la qualità il terreno su cui possiamo competere, e vincere”. Tanto è vero che in Australia ci sono tornati da vincitori: “Abbiamo ordini anche in quell’area geografica, una soddisfazione doppia in questo caso”. Ordini che arrivano direttamente in azienda attraverso la piattaforma online retrobottega.co, una scelta anche questa moderna ed efficace: “L’e-commerce non è più il futuro, è il presente, soprattutto se vuoi aprirti a mercati stranieri e lontani. Il nostro sito, così come le campagne di marketing, è stato studiato appositamente per questi mercati, oltre l’Italia che resta il nostro primo riferimento”. Partendo da Riccione, dove la strategia è opposta: dal virtuale alla vendita al dettaglio, di persona. “Siamo il marchio più famoso della riviera romagnola ormai”, spiega Guidi, “avendo scelto di farci promuovere sui social network direttamente dai nostri clienti, fotografandoli sul luogo di lavoro, nella sede delle loro aziende, dietro al bancone delle loro attività, con le nostre Retrobottega. Sono clienti selezionati, spesso imprenditori, la loro soddisfazione è la migliore pubblicità per noi”. Un rapporto col territorio che verrà potenziato con la linea beachwear, secondo step del piano quinquennale ideato da Melizza: “Come detto, abbiamo individuato alcuni settori del mercato in cui c’è spazio per un marchio di qualità come il nostro, nell’intimo maschile così come per i costumi da mare, ma anche per gli accessori, per cui abbiamo già ipotizzato alcune linee”.

E le prime soddisfazioni non mancano: “La foto pubblicata sul blog di Radio Deejay con i nostri slip, che tutti hanno visto, è la conferma che il marchio inizia a circolare, ma soprattutto ci rende orgogliosi il fatto che abbiamo esaurito già il primo stock di produzione in pochi mesi e contiamo di esaurire i prossimi ancora in minor tempo, grazie alla joint venture che stiamo concludendo per la distribuzione in Australia – dove contiamo di partire a dicembre, all’avvio della loro stagione estiva -, e a breve anche nella penisola iberica. Stante i diversi ordini dall’estero stiamo ultimando la verifica per appoggiarci a una piattaforma logistica a livello internazionale, aumentando considerevolmente la possibilità di vendita online, diventando in pratica una multinazionale senza averne i costi di struttura”.

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