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Poste italiane, Francesco Caio a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24

da Redazione

Sulla destinazione delle risorse derivanti dalla privatizzazione di Poste italiane, l’ad Francesco Caio, in un’intervista a Mix24 di Giovanni Minoli, su Radio 24, spiega: “C’è una legge che dice che (quei soldi, ndr) vanno utilizzati per l’abbattimento del debito, è stato fatto un enorme investimento nella credibilità del Paese e oggi se ne vedono i risultati: un’Italia che si presenta al mondo promettendo privatizzazioni e facendole su un’azienda grande come Poste, e in tempi così veloci, è un’Italia che guadagna tantissimo in credibilità. Gli investimenti siamo in grado di farli senza usare i soldi della privatizzazione”. “Il Tesoro – aggiunge Caio, rispondendo a una domanda sulla privatizzazione delle Poste in Gran Bretagna iniziata con una cessione di quote ai lavoratori – ha fatto un’offerta dedicata ai dipendenti che ha avuto un buon successo, penso che ci siano delle fasi. Non c’è nessun pregiudizio (verso i sindacati, ndr), ma non penso che ci sia un’evoluzione in questo senso”.

A Mix24 di Giovanni Minoli, su Radio 24, l’ad di Poste italiane Francesco Caio smentisce che l’ipotesi di entrata dei dipendenti nel consiglio di amministrazione sarebbe figlia di un compromesso con la Cisl: “No, noi abbiamo detto da subito che non siamo per la cogestione, ma per un chiaro distinguo: l’azienda fa l’azienda, e il sindacato fa il sindacato”. “Non è che sono contrario – spiega l’ad di Poste italiane – è una necessità di ristabilire i ruoli di una dialettica sana, indispensabile per il cambiamento”. In Germania, ha aggiunto Caio, “è una co-governance, che è diverso, cioè è una capacità progettuale di andare a capire quali sono i grandi obiettivi di lungo periodo e poi nella gestione e nell’operatività ognuno fa il suo mestiere”.

L’assenteismo, spiega su Radio 24 Francesco Caio, ad di Poste italiane, “non è il problema numero uno, ma è un problema, soprattutto nei confronti di tutte le altre decine di migliaia di persone che vengono in ufficio o sono sulla strada, indipendentemente dal tempo”. Lo ha detto in un’intervista a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, spiegando che “C’è tantissima gente che lavora, bisogna che lavorino tutti. Poi, certo, sui grandi numeri c’è anche la statistica”, aggiungendo che il problema va affrontato “con la comunicazione, il senso di responsabilità, la cura”. Interpellato sulla presenza di un certo lassismo, Caio risponde: “Diciamo più un’abitudine, non di tutti i dipendenti, ma di chi fa il capo, ad ipotizzare che il mondo non si possa cambiare: il mondo si deve cambiare”.

Sulla banda larga “siamo ancora un po’ in affanno”. Lo dice l’ad di Poste italiane Francesco Caio intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. In Italia, aggiunge, il mestiere di portare i dati da A a B “lo fanno bene un certo numero di operatori, il tema è di capire come si mettono insieme questi operatori per far fare un salto vero alla struttura di base. Secondo me – prosegue Caio – bisogna mettere insieme gli operatori e fare un’infrastruttura unica”.

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