Per Luigi Mazza, Pdcs, la politica non ha fallito ma “ha fatto quello che doveva fare per cambiare pagina e il rinnovamento deve andare avanti”. Il report dell’agenzia Della Torre.
SAN MARINO – Nella seconda parte della seduta, l’Aula prosegue il dibattito in comma Comunicazioni sulla questione morale. Per Luigi Mazza, Pdcs, la politica non ha fallito ma “ha fatto quello che doveva fare per cambiare pagina e il rinnovamento deve andare avanti”. In questo senso conferma la sua intenzione a non ricandidarsi nella prossima tornata elettorale.
Massimo Cenci, Ns, invita ad andare avanti e “proseguire con il lavoro fatto”. Manuel Ciavatta, Pdcs, tocca la questione voto di scambio: “Non si riesce a stabilire chi rientri e canalizzi i voti- manda a dire- quello che la politica deve fare invece è continuare a fare leggi chiare perché non succeda quanto successo in passato e che gli imprenditori non abbiano più sponda in Consiglio e nel governo”. Per Guerrino Zanotti, Psd, non è accettabile la richiesta di “azzeramento politico”. Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs, invita ogni partito a fare autocritica,”prendere distanza da certi sistemi e opacità, puntare al rinnovamento”, e assicura che il suo lo sta già facendo. Francesca Michelotti, Su, ribadisce che la soluzione migliore per il Paese sia andare alle elezioni, lamentando la mancanza di coraggio nei partiti tradizionali, incapaci a suo dire di un vero rinnovamento.”Se non lo avete mostrato questo coraggio fino ad oggi- dice- non credo che lo farete domani”. Andrea Belluzzi, Psd, conferma invece la volontà di rinnovamento interno: “Il percorso che molti partiti hanno iniziato- sostiene- si fa nominando persone nuove in determinati organismi e percorrendo quella strada in tutti gli ambiti”.
Per Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, le elezioni anticipate sarebbero “un errore sistemico generale”. Quindi Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, confida che gli elettori saranno i primi giudici del sistema. “Chi pensa che il sistema si possa mettere a posto usando gli interessi di partito o del movimento mandando tutti a casa- manda a dire- non fa gli interessi del Paese, che sono superiori”. L’ultimo consigliere a prendere la parola in giornata è Grazia Zafferani, di Rete: “Non mi interessa sentire che nei vostri partiti avete avviato cambiamento di metodo e rinnovamento- lamenta in Aula- se leggete l’ordinanza capirete da soli che cambiare metodo non può bastare”. Il gruppo di Rete ha depositato nel tardo pomeriggio un ordine del giorno, sottoscritto anche da Su e C10, per richiedere lo scioglimento del Consiglio grande e generale che sarà letto e illustrato in Aula questa mattina. I lavori si concludono e riprenderanno oggi alle 9, proseguendo il comma Comunicazioni.
Di seguito un estratto degli interventi della seconda parte dei lavori.
Comma 1. Comunicazioni
Luigi Mazza, Pdcs: “Non è la prima volta che parliamo di questione morale. I fatti devono indurci a confrontarci. Credo che sin dal primo momento anche la Dc abbia immediatamente rivolto in primis ai suoi elettori, e poi ai partiti e a tutta la cittadinanza, da un lato, un rilievo per quanto emergeva sulla stampa, dall’altro, la preoccupazione per fatti che definirei di sistema. Le responsabilità penali verranno accertate da chi di dovere. Ma dal 2008 in quest’Aula si stava cercando di cambiare pagina e di virare rispetto al passato. Un cambio necessario. Leggendo un intervento di Da Vico, magistrato di Mani Pulite, credo che emerga chiaro quale è la nostra responsabilità. Occorre che sia la politica a ripulire la classe dirigente perché una delega completa di cambiamento alla Magistratura non compete ai magistrati. La politica faccia il proprio ruolo. Troppo spesso ricadono sul Magistrato le inefficienze del sistema.
Altre realtà stanno attraversando con forza una problematica che anche noi abbiamo affrontato. Chi parla di Consiglio delegittimato e chiede lo scioglimento? Le conclusioni si traggono alla fine di un processo. Se nell’ordinanza, da una parte, si dice che “lo scambio di voto va a inficiare la regolarità di un risultato elettorale” io chiedo di andare a leggere fino in fondo quello che c’è scritto nel resto dell’ordinanza perché, dall’altra parte, si contestano i fatti a una serie di persone (Stolfi, Gatti e Podeschi etc.) in quanto “hanno teso a condizionare l’esito elettorale pagando le spese di viaggio a elettori residenti all’estero”. L’ultima volta era il 2006 perché dal 2008 i cittadini all’estero non votano le preferenze. La mia paura è che ci siano state a fine anni ’90 e fino al 2008 azioni individuali che miravano a ottenere tangenti. Se qualcuno le ha percepite dovrà risponderne. Politicamente però c’è più di un aspetto da affrontare. In primis, la delegittimazione della Magistratura: io sono sicuro che ci fu un lavoro per bloccare i lavori della commissione d’inchiesta Antimafia alla fine della scorsa legislatura. Quanti interventi fatti per eliminare l’economia distorsiva? Quando abbiamo approvato le norme sul soggetto inidoneo? Abbiamo fatto tante cose. Cosa ha fatto la politica? Forse negli ultimi mesi ho pensato più volte se nel 2008 era stato corretto o meno riprendere a fare politica. Alla luce degli accadimenti di questi giorni sono sicuro di avere fatto bene. Perché nel 2007 è iniziato un percorso per cambiare la Dc. Un percorso difficile fatto contro chi non voleva certi cambiamenti e chi voleva intraprendere un percorso di restaurazione. Io credo che una cosa è cambiata rispetto al passato. Non c’è più certamente il sistema di 10 o 15 anni fa. Le società non sono più anonime, non c’è più il mandato fiduciario, i conti correnti non sono più chiusi e inaccessibili. La politica non ha fallito. La politica ha fatto quello che doveva fare per cambiare pagina. Il rinnovamento deve andare avanti. Non a caso ho già dichiarato che anche per me questa sarà l’ultima legislatura”.
Massimo Cenci, Ns: “Magari le persone che erano nelle condizioni di agevolare il potente di turno oggi sono le stesse che criticano e contestano. Se devo trovare da tutta questa situazione l’elemento più negativo è che questo tipo di visione della politica, dell’economia e della P.A. che c’era e che non aveva finalità altra, se non quella di un arricchimento personale, ha impedito al nostro Paese di crescere a livello di progettualità. Chi proponeva qualsiasi tipo di progetto strutturato veniva considerato come una persona poco pratica e al di fuori del contesto sammarinese. Io credo che il dibattito di oggi si sia concentrato molto sulla politica, ma la vera difficoltà sulla quale ci si misurerà sarà da oggi in poi. Chi ha avuto un posto di lavoro in cambio di voti o favori? Chi si è prestato a queste situazioni? Quali sono la partecipazione diretta o indiretta a queste situazioni? Proseguendo con il lavoro fatto, magari fidandoci un po’ di più uno dell’altro ,riusciremmo a migliorarlo”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “Vi ricorderete le pressioni del consigliere Muccioli presidente della commissione Antimafia? Allora la segreteria del partito ha preso posizione al suo fianco. Molte cose non si vedevano di quanto emerso dalle indagini. Lo dissi a Franco Santi che ha lavorato per due anni a fianco del segretario Podeschi alla sanità, ha mai visto niente? E ancora, c’è stata un forte pressione per fermare il commissariamento di Banca commerciale, ma è stato comunque fatto grazie agli amici della Dc che l’hanno voluto. Se ci sono state persone problematiche, ce ne sono state tante che hanno lavorato per il cambiamento già nel 2006, quando c’era chi invece il cambiamento non lo voleva. Non è un caso che la segreteria per la Giustizia abbia fatto cambiamenti interni al Tribunale per consentire la sua operatività. Volevamo la verità. Se i partiti hanno in parte responsabilità, non è però un caso che la richiesta della Dc di essere ammessa parte civile sia stata accolta, perché il partito è stato leso. La politica non deve interrompere questo percorso, ma condurlo in modo continuativo. Aspettiamo sia la magistratura a fare le indagini.
Questione voti, capisco ci sia un peso. I voti di Gabriele Gatti erano mille, quelli di Podeschi 500. E’ vero che quei voti lì da qualche parte sono andati, non so se sono arrivati tutti alla Dc o a un’altra forza politica, non si riesce a stabilire chi rientri e canalizzi voti, quello che la politica deve fare invece è continuare a fare leggi chiare perché non succeda quanto successo in passato e che gli imprenditori non abbiano più sponda in Consiglio e nel governo. Andare a fare la conta dei voti è invece un prendersi in giro. Ridiamo alla politica il suo ruolo”.
Guerrino Zanotti, Psd: “La politica deve fermarsi e riflettere. La politica è venuta meno al proprio ruolo di guida del Paese e di una cittadinanza verso la responsabilità e l’etica. E’ una responsabilità in carico di chi oggi deve rispondere di reati gravissimi, ma anche rispetto cui i partiti tradizionali si sentono chiamati in causa. Ma non posso accettare chi oggi chiede l’azzeramento politico e non riconosce il benché minimo cambiamento. Mi viene da pensare che anche tra le fila dei movimenti ci possano essere voti di cittadini che hanno votato in passato rappresentanti da cui hanno poi preso le distanze. Non spetta a nessuno giudicare la bontà del voto espresso dai cittadini e non prendo in considerazione la volontà di azzerare questo Consiglio e questo governo in quanto si ritiene legittimato. Ma la politica deve fare tesoro di quanto successo, per fare in modo che non avvenga più. Il lavoro da fare è tantissimo per dare risposte concreti ai bisogni del Paese”.
Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Un conto è la questione morale, un conto le indagini della magistratura. Il segretario Valentini bene ha detto che la consapevolezza ci ha portato al cambiamento. No a invasioni di campo della magistratura da parte della politica, deve valere il principio di non colpevolezza prima della sentenza. La ricerca di profitti personali va condannata nelle istituzioni. Il dibattito odierno è stato pacato, non ha sortito giustizieri senza toga. Noi qui abbiamo avuto un mandato dal popolo, significa che dobbiamo sentirci responsabili di quanto sta accadendo, dobbiamo rendere pubbliche mancanze a abusi. Insieme però deve essere garantito diritto alla difesa. No alle generalizzazioni, ogni partito al suo interno deve fare autocritica, come ha detto Celli, prendere distanza da certi sistemi e opacità, puntare al rinnovamento. Noi, all’interno del mio partito lo stiamo facendo. E’ necessaria un’azione per interrogarci se negli anni passati abbiamo controllato tutto quello che c’era da controllare. Maggior trasparenza regole certe per tutti. Condivido appello di Berti serve unione delle persone per bene”.
Francesca Michelotti, Su: “Con l’arresto di Gatti, considerato il maggiore fra i responsabili della corruzione nel Paese per i danni portati alla coscienza della nostra gente, da quando la giustizia funziona, sono felice. Il sistema economico sammarinese era malato, Stolfi dichiara nell’ordinanza che nessuna autorizzazione veniva lasciata a chi non pagava. Si preferivano imprese malate e corrotte a quelle serie. Poi le pratiche sono consociative, ci sono le associazioni di categoria, i professionisti, la corruzione è sistemica. Poi c’è la ridistribuzione della ricchezza, elemento tipico sammarinese, che ha tenuto buono il Paese per due decenni. Gatti è stato la testa di questa Idra, mostro criminale, un’Idra che si evolveva troppo rapidamente. I soldi dei tesoretti di Gatti, Podeschi, Roberti, devono tornare allo Stato.
Mai si è visto prima un sostengo alla magistratura come in questa legislatura. Da tempo Sinistra unita l’ha sostenuta, quando siamo stati al governo Foschi ha fatto la legge sul giusto processo e ci siamo adoperati perché riacquistasse il suo posto tra i poteri dello Stato.
Negli organismi di partito ancora oggi aleggiano i sodali, gli amici, quand’è che volete buttarli fuori? Non ci bastano gli statuti. I processi Mazzini e Gatti sono solo uno spicchio della verità. Serve un contratto sociale. Chi ha sbagliato deve pagare, la politica non può avere ombre, le forze politiche hanno responsabilità ed è giusto facciano ammenda e pulizia. Invece è possibile che vediamo sempre gli stessi nomi? Non possiamo aspettare una nuova ordinanza perché un’altra gettata di acqua sporca sia gettata sulle istituzioni. Penso sia meglio andare alle elezioni, se non lo avete mostrato questo coraggio fino ad oggi, non credo che lo farete domani”.
Andrea Belluzzi, Psd: “Qui l’ordinanza di cui tutti hanno parlato parla di tratti corruttivi. Ma la novità da discutere in comma comunicazioni non è quel passaggio lì. Sono condivisibili le condanne sulla corruzione, ma quello che deve essere oggetto del comma è che la misura cautelare non è stata adottata per la corruzione, ma perché si stava cospirando contro i poteri dello Stato. E non era solo una persona ma un gruppo di persone che dicevano di avere rapporti con la corruzione. La chiarezza non riguarda la maggioranza o un partito, bensì tutta la politica. La corruzione, grazie alla legge del 2013, è punita da una norma molto stringente. E senza quella norma non ci sarebbero stati tanti processi. E allora condanniamo, critichiamo, ma affrontiamo il problema principale ossia la cospirazione contro i poteri dello Stato. Difendiamo le istituzioni che, sottolineo, stanno svolgendo le indagini. Istituzioni che siamo pronti a difendere perché se ci sono i processi è grazie a questo Consiglio Grande e Generale. Sugli errori delle persone poi interverrà il Tribunale. Il percorso che molti partiti hanno iniziato si fa nominando persone nuove in determinati organismi e percorrendo quella strada in tutti gli ambiti”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Nei prossimi giorni verrà consegnata la relazione sullo stato dell’Iss. La Magistratura funziona. Abbiamo una Magistratura che non ha timori. E’ una Magistratura che opera perché, grazie a quest’Aula consiliare, ha le regole per operare. Rispetto ai tentativi di gettare ombre indebite sulle persone credo che ci sia un errore molto grosso. Se ci sono ulteriori responsabilità queste emergeranno perché abbiamo una Magistratura che non si fa problemi ad intervenire. Parto dalla verifica di maggioranza. In questi anni abbiamo discusso di molte dimissioni e chiaramente si è aperta una questione morale che è alla luce del sole. C’è stato un cambiamento. Sia esso nel 2007 o nel 2008. In quest’Aula la maggioranza delle persone erano oneste anche se c’erano singoli che non lo erano. Lasciamo le garanzie di diritto e facciamo riflessioni politiche: io credo che ognuno di noi dovrebbe aprire dibattiti forti nei propri partiti per spiegare cosa stiamo facendo e cosa si è fatto. Rispetto all’ipotesi di elezioni anticipate io sono dell’idea che giochino a favore di colui che attraverso il caos e l’instabilità cerca di proseguire la sua azione contro la politica sana. Chiedo giustizia, ma non giustizialismo. Sulle ultime elezioni vorrei dare una versione legata ai numeri. Dobbiamo uscire da questa logica. Rispettiamo gli elettori e il Tribunale. Non è il momento di elezioni anticipate. Credo sarebbe un errore sistemico generale. Non è il momento di fare valutazioni di bottega. Poi capisco che queste valutazioni ci possano essere, ma l’azione del Governo deve essere valutata sulla base dei risultati”.
Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Nel 2012 è iniziato un percorso di grande instabilità politica dovuta al fatto che il governo era accusato di avere politici di lungo corso al suo interno. Il vero problema l’ha elencato Maria Luisa Berti: Fin Project, Pradofin, Roberti. Personaggi intoccabili. Quando quel governo li ha toccati è iniziata la fibrillazione politica, per impedire di andare avanti. Avevamo toccato il sistema corruttivo e di malaffare di San Marino. Significa che quando vengono fuori certe questioni la politica è brava a cercare instabilità. Oggi il tribunale ha gli strumenti giusti, che sono stati approvati e condivisi da chi oggi è attenzionato da indagini o rinviato a giudizio. Il governo ha avuto la forza, allora come oggi, di portare avanti iniziative giuste e necessarie per affermare il nostro stato di diritto. C’è un’ordinanza importante sulla quale stiamo basando un dibattito. Ci sono questioni che fanno rabbrividire. L’economia non è stata tutta basata sul malaffare, sarebbe un’offesa verso gli imprenditori seri. Il sistema era ampio. La tentazione di mandare tutto a carte 48 per ragioni diverse può trovare positività nei soggetti che sperano che le cose non vadano fino in fondo. Quando il tribunale fa sentenze giuste su alcuni soggetti è bravo, su altri no. I suoi giudizi non possono essere buoni o cattivi in base a ciò che tocca. C’è stato il coraggio di ricevere minacce. Chi pensa che il sistema si possa mettere a posto usando gli interessi di partito o del movimento mandando tutti a casa, non fa gli interessi del Paese, che sono superiori. Serve una buona politica, che nasce all’interno delle persone, non nelle sigle e nelle dichiarazioni. E’ la crescita morale della popolazione sulla quale dobbiamo lavorare. In Aula ci sono persone oneste. Il paradosso è questo: di fronte a un Paese che sta cambiando e dimostra che ce la possiamo fare, con una giustizia che ha la fiducia dei cittadini, c’è la tentazione di chiudere e mandare in pensione un governo che ha al suo interno forze politiche storiche che hanno storie non solo negative. Un sistema che accusa se stesso non riesce a dare credibilità alla sua azione politica. Ultimo ragionamento: se oggi siamo di fronte a dimostrazioni di corruzioni e vogliamo dare una risposta a un’economia che lentamente sta dando numeri positivi, come facciamo a leggere sui giornali italiani o sui blog che San Marino è la patria della corruzione perché è stato arrestato Gatti, e quindi non si può fare impresa perché è un Paese corrotto? E’ inaccettabile. Stiamo subendo un danno d’immagine enorme. Chi ha sbagliato deve pagare. Passi indietro sono stati fatti, forse troppo tardi. La legge elettorale dà stabilità, gli elettori quando saranno chiamati a votare saranno i giudici di questo sistema”.
Grazia Zafferani, Rete: “Gabriele Gatti è stato il primo Capitano Reggente contestato nel giorno della sua investitura, perché la gente già sapeva. La notizia dell’arresto ha portato disonore alla nostra Repubblica. Abuso di potere è stato modus operandi ritenuto normale. Oggi pesa come un macigno la questione morale. Non mi interessa nei vostri partiti avete avviato cambiamento di metodo e rinnovamento, se leggete l’ordinanza capirete da soli che cambiare metodo non può bastare. In politica giustificarsi che si è sottovalutato il problema equivale a irresponsabilità e omissione di soccorso. Chiediamo lo scioglimento de Consiglio per tornare alla democrazia, alle brave persone in Aula chiedo un atto di forza, cerchiamo di restituire dignità a questo palazzo e mettiamo all’angolo chi continua a difendere persone che si districano tra clientelismo e mafia. Vi invito ad agire secondo coscienza”.