Residenze artistiche, Compagnia di Giro, Laboratori per ragazzi. Riparte l’attività di “Anno Solare” la programmazione invernale dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri, il cui calendario verrà raccontato giovedì prossimo, 29 ottobre 2015, dalla direttrice artistica del Festival Internazionale del Teatro in Piazza Silvia Bottiroli. L’appuntamento è per le ore 19 al Teatro Il Lavatoio dove a seguire la presentazione di “Anno Solare” è in programma lo spettacolo “O que fazer daqui para trás (Che cosa fare con quel che resta)” del coreografo portoghese Joao Fiaderio, in residenza artistica a Santarcangelo in questi giorni, nell’ambito di Anno Solare, proprio per dedicarsi al suo nuovo lavoro che verrà presentato in anteprima assoluta in attesa della prima a Lisbona.
Per Fiaderio e la sua compagnia RE:AL si tratta di un ritorno: l’artista portoghese aveva infatti già partecipato al festival di Santarcangelo nel 2005 con lo spettacolo I am here.
Che cosa succede quando a teatro non vediamo uno spettacolo ma quel che resta dopo la sua fine, la traccia lasciata da un qualcosa avvenuto in un tempo e in un spazio diverso da quello in cui ci troviamo? O que fazer daqui para trás (Che cosa fare con quel che resta) è un lavoro performativo che indaga la dimensione del tempo come durata, sospensione e intervallo, la non linearità degli eventi e la nozione di traccia, di “residuo” dell’azione. João Fiadeiro e i suoi danzatori investigano il concetto di presenza come assenza, o più precisamente l’idea di presenza dell’assenza. È nello spazio temporale tra un corpo e “la presenza dell’altro corpo” che si trova la possibilità, la probabilità di cose che ancora non sono ma che potrebbero essere, di cose già state e che ormai sono qualcos’altro.
João Fiadeiro appartiene alla generazione di coreografi emersi alla fine degli anni ottanta che, seguendo il movimento della post-modern dance americana e la nouvelle danse franco-belga, ha dato vita alla “nuova danza portoghese”.
Formatosi a Lisbona, New York e Berlino, ha lavorato come interprete in diverse compagnie tra cui la Lisbon Dance Company e il Gulbenkian Ballet e nel 1990 ha fondato la compagnia RE:AL. Tra il 2008 e il 2014 ha sospeso la sua attività coreografica per dedicarsi alla ricerca e ha fondato, insieme all’antropologa Fernanda Eugenio, il centro AND_Lab a Lisbona, un laboratorio di ricerca sul metodo della “composizione in tempo reale” da lui ideato. Accanto alla sua attività di coreografo, insegnante e interprete, tiene regolarmente workshops e seminari in università di varie discipline.