Home NotizieSan Marino IGC, riforma delle imposte indirette: audizioni terminate

IGC, riforma delle imposte indirette: audizioni terminate

da Redazione

Segreteria di Stato Finanze soddisfatta del confronto con le categorie economiche, professionali, sindacali e dell’audizione in Commissione Consigliare Finanze e Bilancio.

 

SAN MARINO – Ieri e oggi, per due giorni, la Segreteria di Stato per le Finanze e gli esperti Prof. Paolo Centore e Dott. Nicola Galleani, sono stati impegnati nelle Audizioni sul testo del progetto di legge IGC, programmate con tutte le categorie. Primo confronto dopo la consegna del testo di legge e della relazione interpretativa. Una importante Audizione si è stata anche tenuta con la Commissione Finanze del CGeG.

Si esprime soddisfazione per l’atteggiamento di confronto riscontrato in tutti gli interlocutori, e per l’emergere di una generale riflessione e considerazione in relazione alla necessità di completare l’impianto fiscale sammarinese nell’ottica dell’interfacciabilità del sistema con quelli esterni, quale condizione per migliorare l’operatività e lo sviluppo delle attività economiche esistenti ed elemento per facilitare l’interessamento di nuovi investimenti sul territorio.

La norma elaborata presenta un impianto euro compatibile con anche l’innesto di best practice di realtà extra europee, per un approccio world wide che la identifica fra le più agili ed avanzate.

E’ stato chiarito che la norma si compone di parti rigide (identificazione di soggetto passivo, di luogo della prestazione, di bene e di servizio) e di parti flessibili (ad esempio aliquote, gestione dei magazzini, tempi e modalità di entrata a regime… ).

Nel corso delle Audizioni sono emerse le preoccupazioni rispetto alla competitività dei settori commercio e servizi e rispetto alla possibilità di applicare aliquote adeguate.

Con chiarezza è stato evidenziato come la norma, pur rispettando i parametri europei, è stata costruita per la realtà sammarinese, tenendo conto della sua conformazione economica.

In tutto ciò è anche stato sottolineato che il passaggio al nuovo sistema di imposte indirette, tenuto conto di tutte le esigenze del mondo economico nel suo complesso, deve anche cogliere l’obiettivo di un risultato positivo per l’erario, chiarendo che sono ritenuti centrabili tutti gli obiettivi avendo a punto di riferimento l’interesse generale e non solo di una parte, qualunque essa sia.

Si coglie l’occasione degli approfondimenti e confronti di questi giorni per rispondere a quanti, al di là della legittimità, dichiarano la contrarietà all’introduzione dell’IGC, recentemente palesata con una posizione dal noto imprenditore del commercio Roberto Giorgetti, potendo di seguito dimostrare la scarsa consistenza degli argomenti.

L’introduzione dell’IGC, infatti, non avrà in quanto tale l’effetto automatico dell’aumento dei prezzi, perché vi saranno aliquote adeguate per evitare aumenti ingiustificati e meccanismi strutturati di controllo sull’andamento dei prezzi prima e dopo l’entrata in vigore della nuova norma.

L’idea che la nostra economia debba ulteriormente sviluppare i settori turistico e del commercio è certamente condivisa, ma è altrettanto vero che i dipendenti di questi settori sono un terzo di quelli del settore industria. Non si possono quindi liquidare le esigenze del settore industria semplicemente argomentando che con l’IGC non contribuiranno all’erario per effetto della neutralizzazione dell’imposta. E’ più corretto affermare che per effetto della neutralizzazione dell’imposta le attività produttive potranno essere più competitive con maggiori possibilità di sviluppare e di internazionalizzarsi a beneficio di un aumento dell’occupazione e che probabilmente proprio in questo settore troveranno lavoro grande parte degli oltre 300 laureati e degli oltre 500 diplomati disoccupati.

E’ più corretto affermare che l’imposta sui consumi la pagheranno i consumatori e che sarà modulata, anche attraverso un periodo di transizione, a favore della competitività dell’offerta dei settori commercio e servizi, che indipendentemente da questo passaggio devono fare i conti con le dinamiche di mercato e di efficienza aziendale.

Inoltre è opportuno evidenziare altri due aspetti esposti non correttamente da Giorgetti:

non è vero che la Ue stia valutando alternative al sistema IVA, al contrario partecipa ai lavori in sede Global Forum-OCSE per la definizione di guidelines internazionali in materia di IVA (incluse le extra Ue).

A questo si aggiunga l’entrata in vigore del sistema MOSS-mini one stop shop- (applicazione sul bene venduto dell’aliquota del paese di destinazione del bene), proprio per evitare dare sviluppo al commercio elettronico evitandone le distorsioni.

E per finire, se da un lato è vero che l’IVA è oggetto di evasione, è altrettanto vero che anche la monofase ha esattamente lo stesso problema, con la differenza che produce isolamento.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento