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Commissione consiliare Finanze sulle linee di indirizzo della Riforma IGC

da Redazione

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “E’ importante poterci confrontare con i consiglieri su questo tema importantissimo, la riforma del sistema delle imposte indirette”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori della Commissione consiliare Finanze sono divisi in due parti: la prima, in seduta pubblica, è dedicata alla relazione del professore Paolo Centore, consulente della segreteria di Stato per le Finanze, sulle linee di indirizzo della Riforma Icg. La seconda, in seduta segreta, alla relazione del Coordinamento della Vigilanza di Banca centrale sul sistema bancario e in particolare sulla situazione economico-patrimoniale di Cassa di Risparmio.

In apertura, al comma Comunicazioni, il consigliere di Upr, Roger Zavoli, richiede di ammettere all’ordine del giorno della prossima seduta della Commissione un documento del movimento sulle nomine in Banca centrale. Quindi si procede al dibatttto sulle linee di indirizzo della riforma delle imposte indirette. “L’imposta monofase ha fatto il suo tempo- sottolinea nell’intervento di apertura Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze- contribuendo all’economia del nostro Paese, ma è giunto il momento di mandarla in pensione, in quanto è diventata un’imposta unica nel suo genere”. La nuova imposta “avrà un impatto graduale- prosegue- su quelle attività economiche su cui la monofase attualmente non incide” e per queste “saranno previste aliquote ridotte o agevolate”. Ma soprattutto, conclude Capicchioni, la nuova imposta “è euro-compatibile”.

Quindi la parola passa al relatore: “Il progetto è stato sviluppato non con un occhio di sudditanza nei confronti del sistema normativo italiano- assicura Centore- ma maggiormente verso un sistema normativo transnazionale e persino extra europeo”. Inoltre, “il vestito viene confezionato- chiosa- su misura di San Marino”.

Segue un dibattito dei commissari che si conclude con la proposta di un secondo round dell’incontro, più concentrato sulla parte tecnica delle linee di indirizzo. Infine, rispondendo alle domande dei commissari, il segretario Capicchioni spiega che secondo le stime, il nuovo gettito dell’Igc “dovrebbe almeno garantire il gettito della monofase, siamo intorno ai 63-64 milioni di euro”.

Conclusa la parte in seduta pubblica della commissione i lavori proseguono in seduta segreta.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta pubblica.

Comma 2. Relazione del Dott. Paolo Centore su linee di indirizzo riforma IGC

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “E’ importante poterci confrontare con i consiglieri su questo tema importantissimo, la riforma del sistema delle imposte indirette. Con questa proposta poniamo un altro pilastro dell’economia sammarinese rivoluzionando l’impostazione indiretta. L’imposta monofase ha fatto il suo tempo, contribuendo all’economia del nostro Paese, ma è giunto il momento di mandarla in pensione in quanto è diventata un’imposta unica nel suo genere. La nuova imposta avrà un impatto graduale su quelle attività economiche su cui la monofase attualmente non incide. L’introduzione in questi settori sarà sicuramente graduale e saranno previste aliquote ridotte o agevolate. La nuova imposta è un’imposta euro-compatibile”.

Paolo Centore, relatore: “La nostra economia è cambiata negli ultimi anni. Pensiamo alla globalizzazione delle imprese e all’impatto di questo fenomeno sull’economia dei singoli Stati. O ancora alla possibilità di acquistare su internet. La monofase, nata in un tempo in cui gli scambi erano controllati e limitati, non può più reggere in questo contesto. Perché San Marino non deve essere partecipe di questo cambiamento che è necessario? Occorrerà fare molta attenzione alle modalità applicative di queste nuove disposizioni. Il progetto è stato sviluppato non con un occhio di sudditanza nei confronti del sistema normativo italiano, ma direi maggiormente verso un sistema normativo transnazionale e persino extra europeo. Il nostro sistema non è dissimile a quello che viene utilizzato in Australia o in Nuova Zelanda. Ci sono situazione bordeline per le quali ci siamo dovuti chiedere, ad esempio, se la cessione di un frigorifero riparato fosse la cessione di un bene oppure una prestazione di servizio. Posso rassicurare sulla costruzione attualizzata. Non è una costruzione anziana ma al contrario la definirei avanzata, che intravede e anticipa quelle che possono essere le evoluzioni normative. Ho la fortuna di lavorare come esperto nella Commissione europea e dunque mi occupo della costruzione delle norme del futuro. E allora posso dirvi di aver utilizzato questa fortunata esperienza per immettere il vostro progetto di legge in un canale avanzato così da non essere obsoleto il giorno dopo essere stato introdotto”.

Massimo Cenci, Ns: “E’ una normativa che non guarda solo alla legislazione italiana ma anche a qualcosa di più interessante al di fuori dei confini europei. Il passaggio a un regime Iva-compatibile è un sistema molto diverso da quello che abbiamo noi. La nostra economia è molto diversificata. Il nostro Paese ha fatto scelte politiche strategiche verso alcuni settori come il Commercio al dettaglio e i Servizi. La preoccupazione forte che ci sentiamo è quella di riuscire con una normativa anche nuova a mantenere quel vantaggio competitivo che la monofase oggi garantisce ai nostri operatori. Chiedo venga considerato l’impatto burocratico che sugli uffici tributari avrà l’introduzione di un nuovo regime. Arrivare adesso con un ‘carico da 11’ richiederà ulteriore formazione e ulteriori impegni”.

Paolo Crescentini, Ps: “Su questo passaggio i commercianti hanno manifestato forti perplessità, mentre gli industriali si sono detti favorevoli. C’è un punto di mediazione e di incontro per far sì che l’Igc possa andare nella direzione di essere il più indolore possibile per tutte le categorie. Fermo restando che l’obiettivo finale è quello di ottenere benefici per le casse pubbliche sammarinesi”.

Tony Margiotta, Su: “Noi qui stiamo discutendo e sotto certi aspetti anche chiedendo degli approfondimenti sull’introduzione di un nuovo sistema che comunque andrà a rivoluzionare in maniera epocale quello che per decenni abbiamo conosciuto. Le aziende più grosse sono contente di questo strumento perché permette loro di potersi relazionare in maniera molto più chiara e veloce con l’esterno. Le aziende più piccole invece vedono come un pericolo l’introduzione di questa Igc perché potrebbe portare a un aggravio dei costi. Lo strumento è visto in maniera positiva ma è necessario capire in che maniera il Governo ha intenzione di arrivare all’introduzione di questo strumento. Il rischio altrimenti è di creare confusione e complicazioni”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Uno dei problemi che abbiamo e che è stato al centro della riforma fiscale è proprio l’importanza di trovare un meccanismo con possibilità di dedurre le spese attraverso uno strumento di certificazione fiscale come la Smac, proprio per fare in modo che i redditi sammarinesi possano restare nel territorio di San Marino. Un vantaggio enorme è quello di rendere dialogante il sistema fiscale sammarinese con quello estero ed in primis con l’Italia”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Da anni valutiamo la riforma delle imposte indirette verso un modello Iva come un elemento non più prorogabile. Normale che ci siano dubbi che devono essere fugati. E’ in atto una trasformazione che non sarà breve. Andorra ha appena introdotto un’imposta sul valore aggiunto. Il Lussemburgo ha un’imposta del 15% e 4 aliquote ridotte. Malta ha il 18% e tre aliquote ridotte. La Svizzera ha un’aliquota fissata all’8%. Chi non ha l’Iva? Due regioni amministrative speciali cinesi, Oman, Kuwait, gli Emirati Arabini, il Qatar etc. Non capisco perché se tutti gli altri Stati ce l’hanno fatta noi dovremmo invece impiccarci? Ci sono due questioni principali, considerando che già adesso abbiamo una competitività ridotta e che con l’Iva potrebbero chiudere varie attività. In primis, chiediamoci perché, pur non avendo l’Iva, non riusciamo a essere competitivi? In secondo luogo domando al professore qual è il margine di azione che abbiamo sulle aliquote, ora che ci affacciamo a un accordo di associazione con Ue?”.

Luca Beccari, Pdcs: “Quando in quest’Aula anche in passato abbiamo introdotto alcuni principi di evoluzione del nostro sistema fiscale, nell’ottica di aderire ad aspetti dettati dalla competitività, non è stato facile far passare alcuni concetti. Il governo delle variabili fiscali per un Paese deve essere sempre più confrontato con l’esterno. Il fisco non ha più confini nazionali. Il regime monofase è un regime che nella sua anomalia lascia un pochino più bassa la pressione nelle vendite sul privato e lascia scoperta un’area come quella dei servizi. Nei rapporti con il privato c’è dunque una tassazione più blanda. Che invece viene riversata nei materiali di consumo, nei beni strumentali per le grandi aziende. Soprattutto quelle che praticano import/export. Come riusciamo a passare dal modello attuale a quello Iva, senza che questo vada a incidere eccessivamente sui prezzi? Il dubbio che regna nella nostra comunità intorno al sistema Iva penso sia proprio questo. Io sono convinto che la conformità ad un modello fiscale internazionale sia un qualcosa a cui non possiamo rinunciare. Mi viene da pensare che un modello uniformato è una scelta coerente rispetto alle decisioni prese fino adesso”.

Andrea Zafferani, C10: “Cinque domande nel merito. 1) Il tema del differenziale tra Italia e San Marino ma anche tra San Marino e paesi europei è un punto centrale della questione. Saremo ancora vincolati al mantenimento di un differenziale specifico? 2) Sono state pensate delle politiche di incentivazione mirate a specifiche categorie di beni e servizi per favorire i consumi interni? 3) Qual è il gettito stimato dall’introduzione dell’Igc? Mi riferisco in particolare dal settore dei servizi, per i quali le entrate fino ad oggi sono irrisorie 4) Come regolate le scorte? 5) Quali strumenti si intendono mettere in campo per far sì che l’Igc non venga evasa? Mi dicono che in Italia è una delle imposte più evase soprattutto nel settore dei servizi dove risulta meno rintracciabile. In tal senso la Smac potrebbe fare molto a San Marino. Siamo favorevoli al passaggio all’Iva per ragioni di uniformità del sistema con l’esterno. Noi stiamo iniziando a confrontarci adesso sui primi testi e sulle prime schede”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Questa è un’opportunità che San Marino deve prendere perché la monofase non può più reggere nel contesto internazionale. Il sistema industriale sammarinese è agevolato perché si uniformerà agli altri mercati. Invece il settore del commercio e del turismo avranno maggiori difficoltà”.

Repliche

Relatore professore Centore: “Questa non è la conclusione di un lavoro ma soltanto l’inizio. Alcune risposte sparse. Il decreto delegato è in qualche modo in gestazione e per molte parti è già individuato. A breve dovrà essere presentato. I controlli e le sanzioni sono allo studio e dunque il pacchetto dovrebbe essere più o meno completo. La base imponibile delle monete complementari è stata tenuta in considerazione ed addirittura abbiamo valutato anche i bitcoin che, secondo alcuni, nel giro di 30 anni sostituiranno tutte le altre forme di monete. Che flessibilità è prevista in questo progetto rispetto all’Italia e all’Ue? Una parte del sistema normativo è inflessibile. E’ la parte che riguarda i principi generali, ossia chi è il soggetto, chi è l’oggetto, chi è il territorio. Tutte le altre disposizioni che ho chiamato “di funzionamento” tra cui anche le aliquote vi è una flessibilità massima. La Commissione europea segue con particolare attenzione e con affetto questa probabile evoluzione di San Marino. La Commissione europea apprezza l’intervento normativo in itinere senza andare a formalizzare la questione se l’aliquota sia sopra o sotto il 5%. In termini più concreti la flessibilità riconosciuta per gli Stati matricola (Croazia o Bulgaria) viene riconosciuta a San Marino. Io credo che se questo è lo spazio di manovra il dibattito è davvero aperto. E’ evidente che il vestito che viene confezionato, noi diamo l’input poi è la politica a decidere, è confezionato su misura di San Marino. Andando nel concreto: nel passaggio da monofase a sistema Iva le scorte le tratteremo con un capitolo ad hoc che riguarda proprio “la detassazione delle scorte”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Importante che si cerchi di costruire su misura un abito che tenga conto delle peculiarità del settore commerciale e turistico sammarinese”.

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ scontato che questo è un passo che può avere effetti positivi per quanto riguarda l’allineamento del sistema sammarinese con quello degli altri Paesi europei. Però non faccio questo passo alla cieca. I bilanci dello Stato non devono avere un’entrata inferiore per via delle aliquote più basse. Io chiedo che si inizi a ragionare sui numeri per fare una valutazione più precisa su quello che comporta un intervento di tale natura. Resto agnostico”.

Luca Beccari, Pdcs: “Visti gli interventi e gli ottimi spunti arrivati nelle risposte penso che sarebbe importante poter fare un secondo round di questo incontro, magari più basato sulla parte tecnica. Mi sento di suggerire che sarebbe davvero interessante analizzare dei casi-tipo, provando a immaginare attraverso appunto dei casi reali (un’azienda media, un’azienda piccola e un’azienda di import/export) per capire gli effetti che può produrre il passaggio da un modello monofase a un modello Iva. La domanda del consigliere Zafferani sull’entità del gettito prodotto a mio avviso andrebbe fatta in una seconda fase”.

Tony Margiotta, Su: “Il nostro sistema sarà rivoluzionato dall’introduzione di questa imposta. Auspico dunque che il percorso sia condiviso. Che ci sia un confronto chiaro e trasparente tra tutte le forze politiche. Spero dunque che ci sia un forte coinvolgimento di tutte le forze d’opposizione”.

Relatore professore Centore: “Credo che sarà possibile cooperare per arrivare a un risultato che non scontenti nessuno. E’ chiaro che questo provvedimento avrà un impatto sul consumatore. Ma sta ai tecnici e alla politica limitare al massimo l’impatto. E credo che la flessibilità prevista nel testo di legge possa consentire di agevolare l’impatto. Disponibile a tornare per ulteriori chiarimenti”.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Fin da ora comunico la mia disponibilità a incontrarci nuovamente. Il gettito? Partiamo dal dato della monofase perché il nuovo gettito dell’Igc dovrebbe almeno garantire il gettito della monofase: siamo intorno ai 63/64 milioni di euro. Le aliquote saranno ridotte rispetto a quelle attuali della monofase. Stiamo lavorando sull’individuazione di un’aliquota ordinaria. Come riferimento avremo i dati Smac per quello che è l’anno 2015. Su quello tareremo le aliquote che dovranno avere il minore impatto possibile. Sulle scorte di magazzino sarà graduale il riconoscimento. Ci saranno aliquote ridotte, presumo per i settori della ristorazione e alberghiero. Siamo disponibili a confrontarci. Sul discorso prezzi l’attenzione verrà posta perché non possiamo accettare che l’ingresso della nuova imposta possa comportare un aumento dei prezzi. Quando siamo passati dalla lira all’euro il controllo dei prezzi è stato blando mentre in questo caso saremo più vigili”.

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