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Legge di stabilità 2016, il Premier Matteo Renzi a 24 Mattino su Radio 24

da Redazione

«Le tasse non sono, come diceva qualcuno, ‘una cosa bellissima´: è necessario ridurle». Lo ha detto, richiamando una celebre frase dell’ex ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, il premier Matteo Renzi, intervenuto questa mattina a 24 Mattino su Radio 24. “Da due anni a questa parte l’Italia comincia a tagliare le tasse. Questo interessa le persone. Siamo entrati in una linea di sviluppo per cui le tasse vanno ridotte».

 

Legge di stabilità (2) 

Rispetto all’esame dell’UE sulla legge di stabilità il premier Matteo Renzi a 24 Mattino su Radio 24 afferma convinto che “Bruxelles non è il nostro maestro che fa l’esame: può dare consigli, suggerimenti ma non può intervenire nel merito delle scelte economiche”. “In questi anni c’è stata molta subalternità psicologica verso gli eurocrati” e “se Bruxelles boccia la legge di stabilità tu gliela restituisci così com’è e non cambia niente. Anche perché l’Italia è l’unico paese a rispettare il tre per cento e il fiscal compact”.

 

Legge di stabilità (3) 

“Con l’abolizione dell’Imu sulla prima casa non ci saranno aumenti di altre imposte”. Così il premier Matteo Renzi a 24 Mattino su Radio 24. Quanto alla questione delle coperture alle norme presenti nella legge di stabilità, Renzi ha preso di mira i «benaltristi»: «In un momento in cui l’Italia riparte e dovrebbe essere bella tosta, gagliarda, intervengono i benaltristi: per vent’anni hanno detto ‘abbassiamo le tasse´ e poi le alzavano. Adesso che le abbassiamo davvero, dicono che loro le avrebbero abbassate in un altro modo…»

 

Legge di stabilità (4)

Rispetto alla norma contenuta nella legge di stabilità che inserisce il canone RAI in bolletta il premier Matteo Renzi assicura a 24 Mattino su Radio 24 che: “La norma contenuta in Legge di stabilità sul canone Rai in bolletta è al riparo da impugnative”. Rispetto al limite di utilizzo del contate il presidente afferma “Se mi dicono che il contante sostiene l’evasione, i dati dicono che non è così: non è stato il contante a ridurla ma l’incrocio informatico dei dati e gli accordi internazionali”.

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