Home NotizieSan Marino CSU: sulla finanziaria è necessario un confronto profondo

CSU: sulla finanziaria è necessario un confronto profondo

da Redazione

L’Attivo dei sindacati: “No a misure che penalizzano i lavoratori e lo stato sociale”.

 

SAN MARINO – Dalla finanziaria 2016, attraverso il pieno coinvolgimento del sindacato al confronto, devono uscire risposte ai problemi del paese, e non sono accettabili – come è avvenuto negli ultimi anni – altre misure che possano colpire i diritti dei lavoratori e i livelli di stato sociale. È molto forte e determinato il messaggio che l’Attivo unitario dei delegati sindacali, riunito oggi presso la sala Montelupo di Domagnano, lancia in particolare alle forze politiche di maggioranza in questa fase che precede la presentazione della legge finanziaria 2016, nella quale si dovranno fare scelte decisive per il futuro del paese, per consentirgli di uscire dalla crisi, in primo luogo attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro per alleviare la grave emergenza sociale che vede quasi duemila persone senza occupazione.

L’Attivo ha ribadito la fondamentale importanza del confronto con le controparti pubbliche e private, che devono rendersi disponibili al negoziato sulle principali problematiche sul tappeto. Al contempo, per far sentire la voce del movimento sindacale in questa fase così delicata e complessa per il paese, l’Attivo ha sottolineato la necessità di avviare una fase di mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati, attraverso una serie di assemblee, e in generale di informazione e coinvolgimento della cittadinanza, anche attraverso iniziative serali sulle principali tematiche del momento.

 

Documento di programmazione economica

È un documento non sufficiente, che non fa scelte di sistema. Non c’è nessuna traccia di programmazione economica. Lo stesso progetto imprenditoriale relativo al “Polo del lusso” rimane tuttora una iniziativa isolata, slegata da qualsiasi progetto complessivo di sviluppo, di cui il paese ha invece estrema necessità.

 

Debito Pubblico

Forte è la preoccupazione per il deficit dello Stato, che ammonta alla considerevole cifra di 260 milioni di euro. Una cifra che in larghissima parte si è determinata per effetto degli interventi di salvataggio delle banche, con un esborso di almeno 180 milioni di euro di denaro pubblico. Tutto ciò senza che nulla sia stato chiesto alle banche; questo non è assolutamente accettabile. L’economia di un paese può ripartire solo se gli istituti di credito mettono a disposizione le risorse economiche necessarie per consentire l’avvio di nuove imprese e per sostenere quelle esistenti. Lo Stato, tanto più a fronte dell’enorme esborso di soldi pubblici verso le banche sammarinesi, deve esigere che le stesse forniscano all’economia reale e ai cittadini la liquidità necessaria.

Ad aggravare ulteriormente la situazione, è previsto un ulteriore esborso dello Stato di 40 milioni per far fronte alle esigenze di ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio. Non è possibile che lo Stato eroghi simili somme – che dovrebbero essere destinate, invece, alla creazione di posti di lavoro e al rafforzamento dello stato sociale, oltre che ai problemi di bilancio – senza che almeno non acquisisca il pieno controllo di questo Istituto di Credito, come raccomandato anche da autorevoli istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale.

 

Processo Conto Mazzini

Per tenere sempre alta l’attenzione sulla questione morale, principale causa della profonda crisi sammarinese, l’Attivo invita i lavoratori e i cittadini a seguire con molto interesse lo svolgimento del processo sul Conto Mazzini, con la richiesta di fare veramente luce sui fatti e di punire adeguatamente le responsabilità che saranno accertate in sede processuale, per rendere il paese veramente pulito e trasparente.

 

Casale La Fiorina

Quello dei diritti delle persone anziane non autosufficienti è un tema molto sentito e sul quale il dibattito si è soffermato particolarmente. L’Attivo CSU a sua volta lancia un forte appello affinché la gestione della casa di riposo di Fiorina sia completamente pubblica, da parte dell’ISS, invitando altresì tutti i cittadini a partecipare alla raccolta firme in corso a sostegno di questo obiettivo. In tal senso, lo stesso Attivo chiede che venga superata la scelta di affidare la gestione del casale la Fiorina ad una Srl, in quanto deve essere lo Stato attraverso l’ISS a gestire direttamente questa struttura per anziani; dare una “veste privata” alla gestione pubblica, non serve assolutamente a nulla. In generale, la CSU è impegnata a proseguire con determinazione il proprio impegno sul tema delle privatizzazioni ed esternalizzazioni, per evitare che continui questo processo strisciante che coinvolge sempre più servizi essenziali per i cittadini.

 

Indennità di malattia

Su questa vicenda, è stato ricordato che agli inizi di giugno la CSU aveva sottoscritto un accordo con il Segretario di Stato Sanità che superava sostanzialmente le forti penalizzazioni ai danni dei lavoratori previste nella finanziaria 2015. Ma lo stesso Segretario di Stato non è riuscito a far recepire l’accordo al Congresso di Stato, e quindi è rimasto lettera morta. Per sanare questa vicenda e ripristinare i diritti dei lavoratori, la CSU chiede alla maggioranza di Governo che nella finanziaria 2016 venga introdotta una norma che recepisca i contenuti dell’accordo del giugno scorso. In tal senso, nel quadro del confronto sulla stessa legge di bilancio, che si auspica tempestivo ed esauriente, la CSU avanzerà specifiche richieste.

 

Sistema pensionistico

In primo luogo si pone la necessità di far sì che lo Stato restituisca con certezza e in tempi utili i 40 milioni di euro indebitamente sottratti al fondo pensioni dei lavoratori dipendenti. Il Governo, a fronte di una norma già prevista nella scorsa finanziaria che impegna lo Stato alla restituzione della cifra nell’arco di tre anni, vorrebbe dilazionare ulteriormente tale restituzione, portandola a 10 anni. L’Attivo, da parte sua, non può accettare una simile dilazione, rivendicando una restituzione certa e in tempi meno lunghi. Sul piano complessivo, si pone l’assoluta esigenza di riformare l’intero sistema pensionistico; con l’attuale sistema di calcolo pensionistico, si riceve tre volte quanto versato. Una situazione non può reggere ancora a lungo, e che rende necessario riformare complessivamente tutto l’impianto previdenziale, per garantire pensioni adeguate alle giovani generazioni.

 

Progetto di legge sulla rappresentatività

Questa proposta legislativa predisposta dalla Segreteria per il Lavoro, che verrà avviata all’iter del Consiglio nella sessione di ottobre, va nella direzione auspicata dalla CSU, ovvero quella di sancire con certezza che per la sottoscrizione dei contratti nazionali con efficacia erga omnes vale il principio della maggiore rappresentatività. Il progetto di legge prevede altresì che l’unico criterio che attesti con certezza e trasparenza l’iscrizione ad una organizzazione sindacale, è il versamento di una quota associativa, trattenuta da una parte terza, ovvero il datore di lavoro, come avviene in ogni parte del mondo.

 

Imposta Generale sui Consumi

L’Attivo CSU auspica che questa sia la volta buona per il passaggio della monofase, che problemi ha causato al paese, all’IGC. Nel confronto avviato, sul piano generale la CSU ha posto con forza, anche nella posizione scritta inviata ieri, la necessità che questa nuova forma di imposizione non sia usata come pretesto per un rialzo dei prezzi e delle tariffe, a danno dei consumatori e dei cittadini. Il progetto di legge deve indicare le aliquote, per consentire una valutazione più compiuta, e deve prevedere un adeguato sistema sanzionatorio per evitare evasione e truffe, unitamente agli strumenti più efficaci di controllo e monitoraggio dei prezzi e delle tariffe.

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