Dibattito molto accesso con tanti interventi dei consiglieri. Il report dell’agenzia Della Torre.
SAN MARINO – Il Consiglio Grande e Generale si apre con la presentazione del Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n. 219 e Variazione di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015” da parte del Segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni. Dibattito molto accesso con tanti interventi dei consiglieri. Il Segretario di Stato Capicchioni, anticipando le intenzioni di alcuni esponenti della minoranza che hanno presentato un odg sull’emissione di titoli di debito pubblico pari a 102 milioni di euro di cui 40 per il rafforzamento del patrimonio di vigilanza della partecipata Cassa di Risparmio, ha annunciato la disponibilità della Segreteria ad una audizione in commissione Finanze prima del passaggio in seconda lettura con i vertici di Banca Centrale (in particolare quelli di vigilanza). La seduta mattutina si conclude con l’intervento del consigliere Gerardo Giovagnoli (Psd). Si riprenderà oggi pomeriggio alle 15 con gli altri interventi.
Di seguito un estratto degli interventi.
Comma 9. Progetto di legge “Modifiche alla Legge 23 dicembre 2014 n. 219 e Variazione di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2015”.
Gian Carlo Capicchioni (Segretario di Stato alle Finanze): Il progetto di legge contiene gli adeguamenti dei capitoli di entrata e in uscita in funzione alle esigenze strettamente riferite alla gestione dell’esercizio in corso del bilancio dello Stato e degli enti e aziende del settore pubblico allargato. I dati relativi alla chiusura del rendiconto generale dello Stato per il 2014 sono stati definiti nel mese di settembre dopo l’acquisizione del dato relativo al conguaglio IGR delle persone fisiche. Il consuntivo finanziario dello Stato per l’esercizio finanziario 2014 chiude con un avanzo d’amministrazione di 3.895.370,69 euro, a fronte di un disavanzo stimato in sede di variazione di bilancio di previsione 2014 pari a 14.932.259,50 euro. Al risultato hanno contribuito, oltre agli interventi sul contenimenti della spesa e al consolidamento delle entrare, il recupero dei crediti definiti di dubbia e difficile esigibilità. Il disavanzo per l’esercizio 2015, previsto inizialmente in 13.798.949,36 euro, è passato a 7.710.266,77 con una diminuzione del 44,12%. L’obiettivo che il governo intende raggiungere durante la gestione dell’esercizio 2015 è il pareggio di bilancio. Per le previsioni delle entrate fiscali relative alle imposte dirette sono state confermate le stime effettuate in sede di bilancio di previsione 2015 tenuto conto del dato effettivo 2014 relativo all’introito dell’imposta generale sui redditi derivante dall’entrata in vigore della riforma fiscale comprensivo del conguaglio riscosso nel 2015, pari a 17.205.013,88, che ammonta a 112.157.588,75 euro. I trasferimenti per il settore pubblico allargato per enti e aziende sono stati variati in diminuzione, fatta eccezione del trasferimento all’Istituto per la Sicurezza Sociale per il settore previdenziale che comporterà per il 2015 una maggiore spesa di 5.962.000 euro. Si rileva il maggior utile dell’Azienda Autonoma dei Servizi Pubblici per 1.600.000 euro. L’AASS incrementa gli investimenti finanziati con le proprio riserve da 6.500.000 a 8.250.000 euro. Lo schema del bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio 2015, variato in sede di assestamento di bilancio, presenta nel complesso il totale delle entrate e delle uscite, ed è passato da 516.984.600,96 euro a 588.899.478,71, + 13,91%. Le principali variazioni delle previsioni d’entrata dell’esercizio 2015, riviste in relazione all’andamento degli incassi dell’esercizio in corso, riguardano i proventi della vendita dei valori fiscali e bollati, + 350mila euro; tasse su patenti di commercio industria, – 150mila euro; confisca beni, fondi e valori, + 2.397.200 euro; sanzioni pecuniarie ufficio tributario, + 500mila euro; imposta speciale sui prodotti petroliferi, +200mila euro; ricavi cessione metalli per coniazioni numismatiche, + 650mila euro; ricavi gestione prodotti petroliferi, – 450mila euro; multe e spese di giustizia, +780mila euro; proventi vendita valori filatelici, – 1.587.000 euro; proventi vendite valori numismatici, – 500mila euro; avanzo Azienda autonoma di Stato per i servizi pubblici, + 1.600.000 euro; introiti relativi al risarcimento danni da procedimenti giudiziari e accordi transattivi, + 220mila euro. Il totale delle variazioni positive in entrata ammontano a 86.216.260,34 euro, comprensivo dello stanziamento di 72 milioni per emissione titoli del debito pubblico. Il totale delle variazione negative ammontano a 14.301.382,59 euro, di cui 6.088.682,59 per diminuzione del capitolo “accensione di mutuo a pareggio di bilancio”. Pertanto, l’accensione del mutuo passa da 13.798.949,36 a 7.710.266,77 euro. Le principali variazioni in uscita per l’esercizio 2015 riguardano interessi passivi su finanziamenti, anticipazioni e scoperti in conto corrente, – 1.200.000 euro; interessi passivi su finanziamento per la realizzazione di opere infrastrutturali strategiche per lo sviluppo, – 450mila euro; fondo di dotazione per manodopera AASLP, – 1 milione di euro; contributo all’università per spese di funzionamento, – 250mila euro, e investimento, – 13.500 euro; contributo dello Stato al CONS, – 109.600 euro, contributi vincolanti alla partecipazione a manifestazioni sportine estese, – 114mila euro, investimenti, – 14.700 euro; promozione manifestazioni sportive a valenza turistica, -234.500 euro; oneri a carico dello Stato per gestione fondo pensioni lavoratori dipendenti, + 5.952.000 euro; oneri per trasporti, + 106mila euro; oneri per diritto allo studio, + 304.850 euro; fondo speciale per interventi sull’occupazione e contenimento costo del lavoro, +250.500 euro; interessi per prestiti di edilizia ed eliminazione barriere architettoniche, – 700mila euro; acquisto beni immobili, + 923.423,34 euro; variazioni sui capitoli vari degli oneri retributivi al personale comportiamo una variazione complessiva in equilibrio pari a 2.908.000 euro. Il progetto di legge prevede la disposizione generale per l’emissione di titoli del debito pubblico, da emettersi entro il 31 dicembre 2016, sino a un ammontare complessivo di 102 milioni di euro nominali. Le caratteristiche di ogni emissione di titoli saranno definite nel rispetto di determinati criteri. La durata di ciascuna emissione non potrà superare i 10 anni, lo Stato dovrà riservarsi il diritto di rimborsare anticipatamente il debito a una certa data mediante l’esercizio di una o più opzioni di tipo call. Le finalità sono il rafforzamento del patrimonio di vigilanza della partecipata Cassa di Risparmio mediante l’emissione di 40 milioni di titoli del debito pubblico, il rimborso del finanziamento sottoscritto con gli istituti di credito sammarinesi mediante l’emissione di 32 milioni di euro di titoli del debito pubblico, il finanziamento di interventi per la realizzazione di infrastrutture, con 30 milioni di euro di titoli del debito pubblico.
Alcune considerazioni sull’ordine del giorno relativo alla vicenda Cassa di Risparmio: c’è un rafforzamento del patrimonio di 40 milioni di euro. Questa operazione, che fa seguito a finanziamenti di 60 e 85 milioni, va vista come un rafforzamento e una tutela del finanziamento e dell’esposizione che lo Stato ha verso Cassa di Risparmio. Non condivido l’ordine del giorno. C’è però disponibilità Segreteria di una audizione in commissione Finanze prima del passaggio in seconda lettura con i vertici di Banca Centrale, in particolare la vigilanza, sull’argomento. Per un argomento così delicato lo strumento dell’odg non è condivisibile.
Mimma Zavoli (Civico 10): Non sappiamo quali saranno le fuoriuscite di denaro a causa della voluntary che potrebbe portare fuoriuscite notevoli e all’accensione di un debito per cui lo Stato si impegna a fare da garante. Lo spettro che aleggia su di noi e su tutti coloro che hanno i loro risparmi all’interno dei nostri istituti bancari è quello spettro per cui ci si sente messi in una condizione di cattiva intenzionalità se si cerca di rilevare che le attività intraprese dal Governo in questi anni per rafforzare il patrimonio di Cassa di Risparmio, sono ritenute non confacenti da qualcuno di noi. Come si può procedere con iniezioni di liquidità, pur con lo Stato entrato a far parte di Cassa, senza interrogarsi sulle incongruità gestionali? Questi non sono fondi che appartengono al Cgg ma appartengono a tutti i nostri cittadini. Tutti questi punti collegati disegnano un quadro frammentario e sovrapposto. Domani sulle spalle dei nostri figli verranno caricate le scelte non oculate di questa maggioranza. Noi chiediamo che si prenda in considerazione la votazione dell’ordine del giorno che abbiamo presentato perché questo sono scelte di fondo non interferenti.
Marco Gatti (Pdcs Ns): Dati del bilancio molto positivi. Rispetto alle perdite degli esercizi precedenti è stato fatto un grosso lavoro di contenimento. Per guardare al futuro dobbiamo fare in modo che finisca questo periodo di bilanci in perdita. Con i bilanci in perdita diventa difficile pensare al rientro delle perdite e agli investimenti sulle infrastrutture. Abbiamo recuperato 18/20 milioni rispetto al previsionale grazie a maggiori entrate. Da una parte sono stati tolti la maggior parte degli interventi straordinari introdotti in passato, dall’altra la riforma fiscale ha consentito l’incremento delle entrate. Risultati frutto di scelte precise individuate dalla maggioranza. E poi c’è stato un importante contenimento della spesa in tutti i settori dello Stato. Ma oggi siamo anche in sede di assestamento del bilancio 2015. Anche qui si vuole tentare di arrivare a un bilancio che punti al pareggio. Dobbiamo mantenere il trend positivo. E perché no puntare a un ulteriore esercizio in positivo per andare a recuperare le perdite degli esercizi precedenti. In questo bilancio abbiamo alcuni elementi che riguardano interventi nel settore bancario e finanziario. Io credo questo: il bilancio prevede di ristrutturare il debito pubblico e in tal senso c’è un’emissione di 102 milioni diviso in tre interventi miranti a ristrutturare il debito e a finanziare gli investimenti.
Massimo Ugolini (Pdcs Ns): Il bilancio 2014 chiude con un avanzo di 4 milioni di euro. Un’inversione di trend significativa. Per il 2015 dai 14 milioni di disavanzo siamo già arrivati ai 7 milioni in sede di assestamento ma si cominciano a intravedere una serie di segnali, come un aumento delle imposte indirette (che indicano una ripresa economica) che lascia ben sperare. Necessari i 40 milioni di euro alla Cassa di Risparmio perché ci sono una serie di vincoli legati al rafforzamento che vanno affrontati.
Marco Podeschi (Upr): Il mio giudizio è sospensivo perché il Segretario ha raccolto una manovra finanziaria disegnata dal suo predecessore. Upr in vista della seconda lettura probabilmente presenterà degli emendamenti al testo di legge. Chiediamo che qualora ci sia da parte del Governo l’esigenza di presentare emendamenti al testo, ciò non avvenga all’ultimo minuto come accaduto in passato. No a emendamenti omnibus. In termini contabili rilevo che l’azienda di servizi continua ad apportare importanti introiti alle casse dello Stato. Azienda di servizi aumenterà anche investimenti sulla fibra ottica. E’ un assestamento di bilancio in cui lo Stato per l’ennesima volta aiuta il sistema finanziario. Ma è un assestamento di bilancio che riguarda anche le Poste. Le Poste in futuro diventeranno la nuova banca di San Marino: uno dei pochi settori in cui le Poste possono espandersi è proprio quello finanziario. Sono perplesso perché l’elemento centrale è l’emissione obbligazionaria di 102 milioni di euro: un’emissione importante a cui il Governo ha dedicato appena mezza pagina di relazione. Vogliamo più spiegazioni sul sostegno dato a Cassa di Risparmio. C’è un problema di fondo e per questo abbiamo presentato un odg insieme ad altre forze politiche. Che si debba fare aumento di capitale a Cassa di Risparmio lo si sapeva dal 2012 però quello che ci ha lasciato perplessi è che non si può venire fuori nel giro di dieci giorni con una richiesta del genere. Fmi ha chiesto di ristrutturare la governance di Cassa di Risparmio. Chiamiamo il Fmi una volta all’anno ma poi, quando il Fmi ci prescrive una ricetta, iniziamo a dire che la ricetta data non va bene. Non abbiamo riferimenti dell’Autorità di Vigilanza. Nei paesi normali queste cose non le cura chi è parte in causa: ci sono le Autorità di Vigilanza che definiscono qual è l’aumento di capitale necessario. Noi chiediamo di avere un’audizione con i vertici di Banca Centrale e un riferimento dell’Autorità di Vigilanza. A me piacerebbe avere qualche informazione in più relativamente al nuovo indebitamento di 102 milioni di euro. Qui non abbiamo praticamente niente. Ma prima di indebitare i miei e i nostri figli devo avere informazioni più dettagliate.
Pasquale Valentini (Segretario di Stato per gli Affari Esteri): “Il segretario porta un assestamento che scende a 7 mln e 700, viene quasi dimezzato, con il 47% in meno rispetto il previsionale. Andate indietro nel tempo e ditemi quando un fatto del genere si è verificato. Con tutti i problemi e di fronte alla situazione non facile, siamo qui con un Consuntivo 2014 in attivo e un previsionale che prevedeva un deficit di 13 mln di euro, mentre lo portiamo in assestamento in una situazione molto migliorata dalla partenza. Cosa ci consente l’operazione di emissioni di titoli? Mi permetto di ricordare che l’Fmi più volte ha sollecitato il nostro Paese a procedere in operazioni di questo tipo, non è un’idea improvvisata, ma fa parte delle strategie con cui i Paesi hanno affrontato la crisi economica. Con un assestamento che scende a metà del deficit riusciamo così a finanziarie dei mutui accesi, il piano pluriennale infrastrutturale, a fare un intervento su Cassa di Risparmio che consente di riportare l’indice del suo patrimonio di vigilanza vicino all’11% come previsto dalla nostra legislazione. E’ tutto a posto? Sappiamo tutti che ci sono sicuramente due punti di criticità su Cassa che il Fondo ha rilevato, ma non riguardano gli strumenti messi a disposizione. Ci sono giudizi di non condivisione su come è stata trasformata la governance e su come è stato strutturato il rapporto tra Fondazione e Cassa. L’incertezza su questi due aspetti non deve compromettere l’esito degli interventi fatti negli anni sulla Cassa, la cui situazione rispetto di due anni fa è molto migliorata. E’ stato fatto tanto e giustamente dobbiamo chiedere tutte le garanzie perché tutte le indicazioni siano portate a compimento perché quanto fatto non sia compromesso. Al di là che bisogna avere tutti i dati- che ci sono – mi pare sconsiderato, per una strumentalizzazione politica, mettere in discussione un percorso come questo, fregandosene di quello che può succedere e già sta succedendo con problemi di screditamento nei confronti di Cassa. Confondere questi piani è sconsiderato. Operazioni come queste su Cassa avrebbero bisogno del massimo di condivisione e riservatezza, per non creare inutili allarmismi e altrettanta determinatezza per fare quello che manca invece che trasformare tutto in una questione politica”.
Luca Santolini (C10): “Il focus del dibattito sono i 102 mln di euro di emissioni di obbligazioni. Tre sono le tranche, 32 mln vanno a rimborsare i mutui a pareggio aperti nelle Finanziarie precedenti. Sono circa mille euro per ogni residente. Con un po’ più di coraggio e velocità quei 32 mln di debito non sarebbero stati necessari o sicuramente potrebbero essere molto meno. La seconda tranche sono i 30 mln per il piano di investimento, noi abbiamo chiesto da parte del governo un piano sull’impatto di questi investimenti a medio-lungo termine, perché ogni euro speso deve dare garanzie di ripagarsi. Fino ad oggi non abbiamo avuto notizie di eventuali studi in questo senso e facciamo fatica a giustificare la valenza di questi 30 mln di debito e qui il giudizio è sospeso. Poi ci sono i 40 mln di euro per la ricapitalizzazione di Carisp, è una cifra sulla cui necessità siamo stati resi edotti ampiamente dall’Fmi nel suo ultimo riferimento. Ma l’Fmi ci aveva anche segnalato che a fronte di un impegno così imponente, dopo tre tranche investite, si rendeva auspicabile l’ingresso dello Stato nella composizione societaria, almeno in modo proporzionale. Le nostre domande su questo sono state inserite nell’Odg depositato ieri, mi auguro che il segretario Valentini non si riferisse a quello quando parlava di comportamento sconsiderato. In quell’Odg noi chiediamo solo approfondimenti per avere un quadro più chiaro della situazione. Mi auguro sia messo al voto in questa seduta. Nell’assestamento c’è poi un atto di arroganza nell’articolo 16, dove il governo si fa beffe di una decisione presa dal Consiglio, votata in modo trasversale, ovvero l’abbassamento del tetto massimo degli stipendi della Pa. Il governo qui propone di riportare il tetto a 300 mila euro per i vertici di Banca centrale. E’ l’ennesimo affronto nei confronti dell’Aula consiliare. Posso solo sperare che i Consiglieri, che in modo trasversale dieci mesi fa si sono battuti per abbassare il tetto, facciano sentire la propria voce”.
Roberto Ciavatta (Rete): “I contenuti dell’assestamento: nell’Aslp c’èuna riduzione nelle entrate, poi ci sono tagli che in linea di principio condividiamo, ma danno qui un’indicazione di quali sono gli ambiti della Pa a cui il governo decide di dare contributo minore. C’è un’intervento significativo di tagli alle Giunte di Castello che già oggi sono delle mere Pro-loco, e mi chiedo, alla luce della riforma che vuole dare loro più centralità, che senso abbia passare da 400 mila a 350 mila euro. Si riducono del 70% i fondi per la riqualificazione energetica, non sono considerati priorità dal governo. Poi c’è un elemento importante nel superamento della volontà del Consiglio Grande e Generale, relativamente al tetto degli stipendi per il direttore di Bcsm e per i manager degli istituti che hanno contributi pubblici. E’ vero, si è raggiunto il pareggio di bilancio attraverso l’emissione di 102 mln di debito, diversamente avremmo fatto altro debito per finanziare gli interventi che andremo a fare. Se un imprenditore mi chiedesse un prestito, io chiederei garanzie e quali siano le linee di intervento per avere attivi, altrimenti si è alla stregua di una scommessa. Noi qui ci fidiamo di un Cda che mantiene all’oscuro chi è in quest’Aula sui reali dati di quella banca.
Anche i Tremonti-bond richiedevano garanzie. Certamente é necessario intervenire su Cassa che è sistemica, ma vogliamo sapere i dati. L’istituto va sostenuto, ma all’interno di una pianificazione del suo ritorno all’attivo. altrimenti stiamo scommettendo al buio”.
Federico Pedini Amati (Indipendente di minoranza): “All’articolo 16 non si tiene in considerazione della volontà del Consiglio, con un atto fatto alla solita maniera. Non ci stupiamo di questi ritorni al passato. L’articolo 16 dà mano libera al governo di pagare emolumenti stratosferici. Erano azioni degli uomini del passato, non mi aspetterei questi atti da persone come lei, segretario Capicchioni. Su Cassa di risparmio: a me piacerebbe che, al pari della salvaguardia di certe istituzioni bancarie, si potesse ragionare nella medesima maniera anche quando si dovrebbero salvare imprese storiche che invece si lasciano andare alla chiusura con i dipendenti lasciati a casa. E’ un meccanismo che non può continuare. A Cassa di risparmio sono stati dati a vario titolo 60mln, poi 80 mln di euro, l’Fmi ci diceva che la cifra non sarebbe bastata. Ora questi 40 mln di euro ulteriori mettono in sicurezza su tutti i punti di vista la Cassa? Ci troveremo l’anno prossimo con un ulteriore intervento da fare? E ancora, può essere l’ultima tranche in favore di Cassa? Ci venga data una risposta in questo senso. Abbiamo ancora in piedi un bando internazionale per la ricerca dei vertici di Bcsm, su cui non ci arrivano informazioni, c’è la voluntary disclosure verso cui ci è stato chiesto responsabilità che stiamo dimostrando. D’altra parte segretario, noi pretendiamo da lei continui aggiornamenti. Sull’Odg di Ca e Upr: può vedermi favorevole sotto molto punti di vista per le indicazioni date al congresso, ma sono concorde sul punto di non utilizzare, noi dell’opposizione, strumenti che alzino l’asticella”.
Alessandro Cardelli (Pdcs): “Oggi finalmente, dopo svariati anni di perdita, il bilancio dello Stato torna in pareggio e addirittura con un avanzo di 4 mln di euro, mentre le previsioni erano un disavanzo. Poi si emettono obbligazioni, ma è un’altra questione. Non è vero quello che ha detto Ciavatta di Rete. Il dato più importante oggi è che alla luce dei tagli fatti, e sono stati tanti, garantendo comunque i servizi dello Stato, sono aumentate le entrate dello Stato, Igr, monofase, grazie a una serie di provvedimenti messi in campo che comunque non bastano.
Lamento a governo e maggioranza di non aver messo sempre in campo tutti gli stumenti per ridare nuova linfa a tutto il sistema bancario. La segreteria alle Finanze sta facendo tanti passi in vanti, ma molto deve essere fatto. La nomina vertici Bscm deve essere fatta prima possibile, a luglio proposi di valutare la possibilità di dare residenza a chi porta grosse somme di denaro, anche non dando copertura sanitaria, ma con l’obiettivo di dar linfa alle banche sammarinesi. Rilanciamo poi uno scudo fiscale sammarinese, i soldi dei sammarinesi all’esterno sono tanti e dobbiamo riportare quella liquidità a San Marino, vedo meglio questo intervento che eventuale aperture di linee di credito con altri Stati”.
Guerrino Zanotti (Psd): “Capisco che il gioco della parti vada mantenuto, ma di fronte dati oggettivi vanno riconosciuti i risultati positivi degli interventi fatti in questa legislatura. Il bilancio consuntivo 2014, rispetto al disavanzo previsto, chiude invece con un avanzo di gestione frutto delle politiche effettuate, della spending review, della riforma Igr, della diminuzione spesa corrente portata avanti. Lo stesso discorso deve valere per il bilancio in corso. Si dimezza il disavanzo di gestione con la prospettiva di un’ulteriore riduzione del disavanzo in fase del consultivo. Sono situazioni che vanno evidenziate, frutto di una politica che ci ha portato a un riequilibrio dei conti pubblici. Non credo sia un azzardo quello che stanno facendo governo e maggioranza, è un volere tutelare e salvaguardare i risparmiatori e l’intero sistema sammarinese. Se dovesse saltare la Cassa per l’intero sistema sarebbero guai grossi. Detto questo, siccome gestiamo risorse dello Stato, come governo dobbiamo pretendere di avere un peso nelle decisioni e nel governo della Cassa di risparmio e lo dobbiamo alla cittadinanza. Credo che sarà necessario al più presto iniziare a ragionare sul sistema previdenziale e sui correttivi che andranno fatti. Lo Stato interviene già per un finanziamento della gestione residuale di artigiani e commercianti per una spesa di 12 mln di euro, cui partecipa lo Stato, sono risorse dirottate al sistema previdenziale che è un asse portante del nostro Paese, ma vogliamo resti tale”.
Nicola Selva (Upr): “L’obiettivo del pareggio di bilancio è un aspetto virtuoso, ma mi chiedo come si fa a parlare di pareggio di bilancio quando c’è un indebitamento di 102 mln di euro. Siamo molto preoccupati per lo stato debitorio dello Stato rispetto il sistema bancario. L’Europa sta mandando direttive per affrontare queste situazioni con regole nuove. Non sono contrario a prescindere, se l’indebitamento è fatto per la crescita. Da anni si parla dell’aumento di capitale, più volte abbiamo chiesto lumi e piani, ma mai è arrivata una risposta concreta. Ora all’ultimo momento, im modo frettoloso, facciamo un aumento di capitale attraverso un indebitamento. Insieme a Cittadinanza attiva proponiamo un Odg per capire in modo dettagliato la situazione patrimoniale, per seguire le linee dell’Fmi, cose lecite e doverose. Chiedo che l’odg sia messo in votazione in questa sessione, se siamo responsabili verso il Paese lo dobbiamo fare. Non è speculazione politica ma buonsenso e responsabilità.
Valeria Ciavatta (Ap): “Era già noto che la maggioranza dalla scorsa estate aveva avviato un confronto per non ignorare l’andamento di cose sulle quali sono state investite risorse pubbliche ingenti. Il confronto era utile per preparare ulteriori decisioni sulla materia e non ignorare un ruolo affidato dal corpo elettorale con le relative responsabilità. Era già noto dal 2013, con le indicazioni dell’Fmi, che il percorso ricapitalizzazione Cassa non fosse terminato con l’ultimo intervento, ma avrebbe richiesto ulteriori sostegni da parte dello Stato. Come governo e maggioranza non abbiamo mai fatto mancare il sostegno. E’ un atteggiamento politico e istituzionale in ragione dell’impegno dello Stato e parlare di Cassa non deve essere tabù. Ma non ci aspettavamo che questo intervento fosse in Assestamento, forse bisognava preparare meglio il terreno. Poteva essere benissimo un intervento nel Bilancio di previsione, perché questo non è più un assestamento tecnico ma è fortemente connotato di intervento politico. E’ un intervento delicato e i passi vanno fatti come vanno fatti. Per noi comunque non è una forzatura perché il discorso era aperto da tempo.
Ci sono altre due questioni che fanno storcere il naso giustamente, la prima è l’articolo 16. Di fronte al problema del tetto stipendi per dirigenti di istituti che hanno avuto provvidenze, se questo non ha portato gli effetti voluti, proviamo a trovare un’altra soluzione, abrogare semplicemente il comma non è il massimo. Mi auguro che tra prima e seconda lettura si intervenga. Quindi l’articolo 22, anche qui credo si possa intervenire, se le banche hanno necessità di mettere ordine nei loro cespiti, bisogna stare comunque attenti, se si attribuiscono benefici fiscali consistenti a iosa, ci devono essere dei controbilanciamenti. Va comunque riconosciuto l’ottimo risultato in termini quantitavi raggiunto da questo bilancio”.
Paride Andreoli (Ps): “L’attivo di 4 mln di euro, frutto di un’attenta e vigile amministrazione ma anche di interventi fiscali non ripetibili. Il Ps a suo tempo ha criticato certi interventi, anche se produttivi sul bilancio di assestamento. Al di là della boccata di ossigeno, mi auguro sia l’inizio di un’inversione di rotta e mi auguro che l’assestamento 2015 porti alla riduzione ulteriore dei 7 mln di euro previsti. Altri aspetti rilevanti: l’articolo dei 102 mln di debito pubblico, di cui 40 per Cassa, 32 mln per restituire il prestito alle banche, e 30 mln per il prestito per investimenti per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche che non possono mancare, e credo, in questo Paese e devono essere propedeutiche al rilancio. Su Cassa il Ps ha chiesto un’audizione nella Commissione consiliare competente e il segretario ha dato disponibilità. E’ stato presentato un Odg in cui si chiede l’audizione, non per essere i principali fautori, ma per primi l’abbiamo richiesta e venga dato a Cesare, quel che è di Cesare. Ringraziamo il segretario per sua disponibilità”.
Giovanni Francesco Ugolini (Pdcs): “L’Obiettivo dell’esercizio 2015 è il pareggio di bilancio e il riequilibrio dei conti pubblici, è stato un lavoro corale iniziato da diversi anni, anche con interventi difficili per la gente, e presto porterà al pareggio di bilancio. Anni difficili in contesto internazionale tormentato, hanno richiesto di rivedere alcuni aspetti sul contenimento della spesa. C’è ancora molto da fare su questo punto, anche se si hanno già i primi frutti. La riforma fiscale è diventata un momento di sostegno dell’economia, le deduzioni hanno favorito infatti i consumi interni. L’economia sammarinese registra oggi alcuni segnali di ripresa. Purtroppo l’occupazione ancora non ha segno positivo. Bisogna fare di più per attrarre investitori a San Marino.
Gli attacchi dei media non fanno bene alla nostra Repubblica e agli investitori che si stanno avvicinando per creare nuovi posti di lavoro. Non è corretto gettare fango di continuo al nostro sistema. Dati i buoni rapporti che lei, segretario alle Finanze, ha con il governo italiano, credo sia opportuna una presa di posizione contro gli attacchi, magari concordata con il collega italiano alle Finanze”.
Vladimiro Selva (Psd): “Il collega Ugolini ha delineato con i toni giusti risultato positivo nella gestione conti pubblici. Veniamo da 7 anni di difficoltà di bilancio. Sono convinto che i dati attuali i consuntivo siamo migliorati e ci sia poi l’attivo. Ma toni trionfalisti il segretario Capicchioni non li ha giustamente usati. Tagli e tasse magari hanno dato buoni risultati ma deprimono l’economia. Ci sono interventi da fare su fondo pensioni su cui il bilancio pubblico si fa carico di sostanziosi incentivi, oltre al 5% previsto per legge, ci sono altri 7 mln da mettere, e le previsioni sono in continuo aumento. Il bilancio fondi pensioni ci deve preoccupare perché, se va in rosso più di quanto previsto, è perché la mancanza di posti di lavoro riduce le entrate a fronte di uscite in aumento a causa dei nostri interventi sul prepensionamento. Chiedo al governo che di questo problema si faccia carico chi ha competenze di previdenza. Non possiamo intervenire troppo tardi. Chi ha questa responsabilità se l’assuma. La Voluntary disclosure non sarò drammatica, ma darà qualche problema aggiuntivo al sistema bancario. In questo contesto, con l’intervento su Cassa di Risparmio, lo Stato garantisce la sua solidità patrimoniale perché è un elemento fondamentale del nostro sistema economico che va salvaguardato. E’ sacrosanto e su questo dobbiamo essere convinti della necessità di farlo. Ma lo Stato si impegna in un’azienda che ha una gestione privatistica di cui lo stato ha il 46% di proprietà. Se lo Stato continua ad impegnarsi credo si debba fare un ragionamento sulla sua facoltà di determinare sua gestione. Chiari sono gli indirizzi dell’Fmi. Bisogna mettere fine ai modi con cui certe nomine sono fatte, le competenze non eccellenti in Cda nominati più per logiche politiche che per competenza, in una banca risultano drammatiche. E il destino della Cassa è legato a quello del Paese. Dobbiamo fare di tutto perchè quel destino sia positivo”.
Maria Luisa Berti (Pdcs Ns): Dobbiamo affrontare le difficoltà del nostro Paese con un maggiore scatto d’orgoglio. Soprattutto quando siamo sotto attacco mediatico. Ricordiamo a chi critica il nostro sistema Paese che tanto è stato fatto per riportare il Paese a canoni di trasparenza a livello legislativo e operativo. Certi fenomeni di criminalità organizzata, è bene ricordarlo, non sono certamente nati nel nostro Paese ma nel circondario. Finalmente abbiamo un consuntivo con un avanzo di amministrazione di oltre 3 milioni a fronte di un disavanzo stimato di quasi 15 milioni di euro. Altro elemento positivo è che il disavanzo per il 2015 al momento è passato da 15 milioni a 7 milioni e 700 mila euro. Altro dato raggiungibile quello di una possibilità di pareggio di bilancio per l’esercizio 2015. Mi preme sottolineare però che alcune politiche di revisione della spesa non hanno funzionato come speravamo e mi riferisco, ad esempio, al contenimento della spesa per il personale. Noi non possiamo permettere che aumentino i costi della P.A. senza che questi siano così efficaci per l’utenza sammarinese. L’altro elemento di grande preoccupazione è quello legato alla gestione del Fondo per i lavoratori dipendenti. Questa deve essere una delle priorità. Anche l’Iss merita un approfondimento. Non mi dilungo molto su quello che è l’articolo 23 perché condivido molte delle considerazioni fatte in particolare sull’emissione dei titoli di debito pubblico sia per investimenti sia per la patrimonializzazione di Cassa di Risparmio.
Alessandro Mancini (Ps): L’avanzo di amministrazione di quasi 4 milioni di euro è un dato molto importante. Il disavanzo del 2015 è sceso di oltre il 40%. Sono dati che devono essere presi in considerazione in maniera positiva senza però esagerare con i toni trionfalistici. Come siamo arrivati a questi risultati? Grazie a una serie di interventi di carattere straordinario che io mi auguro non vengano più proposti. Dobbiamo essere consapevoli che nel prossimo esercizio questi numeri non ci saranno. Sono molto contento poi che si sia riuscito ad intervenire per diminuire la spesa. Ma non tutti gli indirizzi indicati nel documento della spending review sono stati rispettati. Anche sul tema della revisione spesa è importante avere un report con i “più” e con i “meno”. Sarebbe importante condividere un odg su questo tema che dia mandato al Governo di fare un report dettagliato magari in tempi brevi. Potere avere una quadratura chiara sulla spesa dell’amministrazione è fondamentale. Non mi piace il capitolo relativo alla variazione dell’emolumento del d.g. di Banca Centrale. Cassa di Risparmio: avevamo chiesto di potere approfondire i dati. Non posso che cogliere con favore quanto anticipato dal Segretario di Stato ossia il fatto che si possa svolgere una riunione della commissione Finanze per approfondire la questione. In merito a quanto riguarda le questioni di Cassa oggi ho una parte di dati che mi è stata data. Ma voglio approfondire. Mi hanno insegnato che prima di emettere le sentenze si fanno i processi.
Mariella Mularoni (Pdcs Ns): La priorità del bilancio è di finalizzare risorse per lo sviluppo economico mantenendo i servizi dello stato sociale. Ci sono segni di ripresa ma non possiamo permetterci di credere di avere superato le criticità. La spesa per il personale è diminuita grazie ad una importante azione di riorganizzazione. La recente riforma tributaria, facendo emergere la reale capacità contributiva dei sammarinesi, ha contribuito positivamente a rilanciare la ripresa. Stiamo andando a un equilibrio del bilancio 2015. In sede di assestamento il Segretario ci ha presentato un disavanzo dimezzato rispetto al quadro iniziale. L’operazione Cassa fa seguito ad altri finanziamenti ed è un’ulteriore tutela dello Stato verso l’istituto bancario che potrà rientrare nei coefficienti bancari dell’11%. Non condivido odg perché da una parte chiede chiarimenti ma dall’altra trae conclusioni. Il percorso intrapreso dall’Esecutivo in questi anni con provvedimenti impopolari che hanno cambiato l’economia del paese sta dando risultati importanti. Certamente le politiche di estremo rigore attuate fino ad oggi sono riuscite a contenere il deficit. Non sottovalutiamo poi che al raggiungimento del risultato positivo hanno contribuito anche il recupero dei crediti. Politicamente oggi abbiamo un dato certo: i conti dello Stato tornano in pareggio. La politica ha raggiunto l’obiettivo di mettere in sicurezza conti pubblici.
Gerardo Giovagnoli (Psd): Dopo anni si riesce ad approvare un bilancio che ha numeri positivi. Non solo in alcune voci intermedie ma nel suo saldo finale. Questo è un segno di discontinuità e fiducia che non è sufficiente a dirsi tranquilli. Non possiamo ancora dirci esenti dal rischio di un deficit che non sia uguale a zero. La situazione di crisi del Paese purtroppo non ci fa esprimere lo stesso ottimismo per il prossimo bilancio. Ma quello che andiamo a discutere oggi è il frutto di una serie di manovre ordinarie e straordinarie (alcune ripetibili altre no), che hanno dato esiti più che in linea con quanto prospettato. Non sfugge a nessuno il fatto che esistono alcuni provvedimenti rilevanti come quello per la copertura dei deficit passati e l’intervento aggiuntivo sulla Cassa di Risparmio. Non si può dire però di essere all’oscuro di quello che succede in Cassa avendo componenti politici, anche d’opposizione, all’interno del consiglio della banca. I numeri esplicitati nell’ambito del confronto con la Cassa di Risparmio di qualche giorno fa debbono essere confrontati. Ben venga dunque un confronto in commissione Finanze. Se è vero che questo istituto è un valore per tutta la comunità dovremmo sapere ragionare con loro su come banca può contribuire alla ripresa del Paese. C’è una parte della Cassa di Risparmio che si chiama Sums. Non poniamo attenzione solo sui problemi politici