Home FixingFixing Fatca, l’accordo IGA di Tipo II con gli USA in dirittura d’arrivo

Fatca, l’accordo IGA di Tipo II con gli USA in dirittura d’arrivo

da Redazione

La Repubblica di San Marino ha chiesto di stipulare anche una convenzione contro le doppie imposizioni. Sia l’ambasciatore John Phillips che il Segretario Gian Carlo Capicchioni annunciano: “E’ pronto”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Entro la fine dell’anno, forse già nelle prossime settimane, l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia e a San Marino John Phillips potrebbe salire sul Titano per la firma dell’accordo Fatca sulla trasparenza finanziaria e la lotta all’evasione fiscale, e che riguarda tutti i cittadini americani titolari di un conto bancario, minorenni inclusi. Ne ha dato l’annuncio nei giorni scorsi lo stesso Phillips, nominato dal Presidente Barack Obama nel giugno 2013 rappresentante del governo statunitense presso la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino, che ha già concluso tale ‘missione’ con l’Italia quest’estate: il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, di ratifica dell’accordo tra il governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d’America, è stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 agosto 2015, n. 186.

A differenza dell’Italia, che ha optato per un accordo IGA di tipo I, Il tipo di accordo IGA che è in fase di negoziazione tra San Marino e gli USA è di tipo II.

La differenza tra i due tipi di accordi è che in quelli di tipo I le informazioni sono trasmesse dagli Istituti Finanziari del Paese di riferimento alle Autorità Fiscali dello stesso, le quali poi le trasmettono a loro volta all’IRS Americano. Negli accordi di tipo II, ovvero quello che si dovrebbe concludere tra San Marino e USA, i dati sono trasmessi direttamente dalle banche all’IRS: esistono anche delle differenze nel dettaglio dei dati, che sono minori nel modello II e nelle modalità di reporting all’IRS che avviene in forma aggregata ed anonima, ovvero specifica solo se il cliente dà il consenso.

Al di là di questi aspetti tecnici, va ricordato che il Fatca non sostituisce accordi bilaterali contro le doppie imposizioni (che San Marino e USA non hanno mai siglato e che la Repubblica ha chiesto invece di valutare), né cambia il regime fiscale a cui tutti i cittadini americani (anche quelli con doppia cittadinanza, in questo caso sammarinese) devono sottostare e quini rendicontare all’amministrazione americana.

Il problema, infatti, sembrerebbe questo: anche se in buonafede, moltissimi sammarinesi cittadini americani non hanno mai presentato la propria dichiarazione dei redditi all’IRS americana, risultando in pratica degli evasori fiscali.

E’ chiaro che, di fronte all’avvio del Fatca, siano nate preoccupazioni di ogni tipo, comunque mitigate sia dalla possibilità di ‘ravvedimento’ (nel 2014 è entrato in vigore il SOFP, che permette una regolarizzazione fiscale presentando la dichiarazione dei redditi degli ultimi 3 anni e dei 6 anni precedenti di FBAR, senza alcuna penalità), sia dalle relazioni intercorse a livello istituzionale da San Marino verso gli USA che hanno perorato la causa della buonafede dei contribuenti sammarinesi.

Contribuenti che potrebbero essere fino al 10% della popolazione sammarinese, stante il fatto che quella americana è una delle comunità più numerose e molti residenti hanno il doppio passaporto.

Di qui la necessità, anche per il Governo, di intervenire per normalizzare la situazione – anche se, come noto, si tratta di un obbligo dei singoli cittadini USA che devono dichiarare i propri redditi, e avrebbero dovuto farlo da sempre, non solo per l’avvio del Fatca – e addivenire prima all’accordo Fatca di Tipo II come detto, quindi stipulare anche un accordo contro le doppie imposizioni, su cui però l’amministrazione americana sembrerebbe un po’ titubante.

Nel corso della sua recente visita americana, il Segretario di Stato agli Esteri Pasquale Valentini aveva già fatto sapere che l’intesa era pronta, e che i due Paesi avrebbero lavorato insieme per la normalizzazione della situazione fiscale dei cittadini coinvolti, garantendo un trattamento più equo. Anche nell’ultima sessione del Consiglio Grange e Generale è stato citato l’accordo Fatca, laddove il Segretario alle Finanze, Giancarlo Capicchioni, ha relazionato dell’accordo Ecofin e quello OCSE contro l’evasione fiscale (vedi San Marino Fixing numero 35) che porrà fine al segreto bancario a partire dal 2017.

“A livello internazionale”, ha spiegato il segretario Capicchioni, “il CRS-OCSE si affianca al FATCA degli Stati Uniti mutuandone lo standard, semplificando si può affermare che il FATCA rappresenta l’origine e lo standard di riferimento per lo scambio automatico delle informazioni finanziarie. Attualmente San Marino ha terminato il negoziato dell’Accordo Intergovernativo sul modello II con la parafatura del testo in attesa di firma, stimata entro l’autunno di quest’anno”, ha confermato quindi anche Capicchioni.

“La Repubblica di San Marino poteva fare due scelte, negoziare oppure no un accordo intergovernativo e nel secondo caso negoziare il modello II non potendo adottare il modello I riservato ai paesi che con gli USA hanno in essere un DTA e/o TIEA, condizione estranea a San Marino. La decisione che il Governo doveva prendere era quindi quella se stipulare oppure no un accordo intergovernativo e ha deciso di optare per la stipula in quanto questa opzione comportava un sensibile contenimento degli oneri delle Istituzioni Finanziarie verso l’Autorità fiscale americana”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento