Negli ultimi tempi, troppi sono stati gli eventi che hanno fatto scaturire espressioni di condanna da parte dell’UNESCO, per voce del Direttore-Generale Irina Bokova.
SAN MARINO – Il patrimonio culturale di un Paese non è solo espressione dell’identità del suo popolo e spesso, infatti, custodisce in sé le potenzialità per mostrare che le identità sono più fluide e porose di quanto si pensi. Esso è il frutto della creatività, dell’ingegno e delle passioni di un popolo e se da un lato si radica in un determinato contesto nazionale, dall’altro diventa un viatico per scoprire comunanze con il resto del mondo.
È questo uno dei cardini della filosofia dell’UNESCO che sottende il concetto di patrimonio dell’umanità. Ed è per tale motivo che la distruzione di creazioni artistiche e culturali di un Paese, ovunque esse avvengano, sono sempre condannate dalla suddetta Organizzazione come ferite inflitte a tutta l’umanità e alla sua memoria storica.
Negli ultimi tempi, troppi sono stati gli eventi che hanno fatto scaturire espressioni di condanna da parte dell’UNESCO, per voce del Direttore-Generale Irina Bokova. In un comunicato stampa emanato il 6 marzo 2015 in occasione della distruzione del sito archeologico di Nimrud in Iraq, in cui viene deplorata “nella maniera più assoluta” tale dissacrazione, Bokova afferma perentoriamente che “We can’t remain silent” e lancia un appello non solo alle forze religiose e politiche, ma anche agli “istituti culturali, musei, giornalisti, professori e scienziati affinché sia condivisa e spiegata l’importanza di questo patrimonio”. Il Direttore-Generale UNESCO esorta quindi a “rispondere a tale caos criminale che distrugge la cultura con più cultura”.
La Commissione Nazionale sammarinese per l’UNESCO non intende rimanere in silenzio e fa proprio l’accorato appello della Bokova. Nel sottolineare e far risaltare l’importanza dei reperti archeologici iracheni, la Commissione sammarinese UNESCO si unisce alla condanna di questa e di ogni simile distruzione del patrimonio mondiale e rimane impegnata a promuovere l’affermarsi e il consolidarsi di espressioni creative ed artistiche come baluardo di libertà e di dignità umana. La Commissione sammarinese UNESCO condivide l’idea che dar vita a nuova cultura costituisca la risposta privilegiata per combattere gli scempi del “caos criminale”, nella convinzione che la cultura offra strumenti imprescindibili per tenere vigili le nostre coscienze di fronte ad ogni tipo di abuso e prevaricazione e per creare alleanze e solidarietà con gli altri popoli del mondo.