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Carte di credito: il Titano avrà un suo Istituto di pagamento

da Redazione

Gli obiettivi sono l’emissione di strumenti riconosciuti all’estero e le transazioni tramite POS. Capicchioni (Finanze): “La fase dello studio progettuale si è conclusa a giugno”.

 

di Daniele Bartolucci

 

San Marino avrà un suo Istituto di Pagamento, ovvero la possibilità di “acquisire autonome licenze ai circuiti di pagamento VISA e MasterCard, ai fini sia dell’emissione di carte di credito riconosciute sui circuiti internazionali sia del convenzionamento degli esercenti che accettano le carte per il pagamento delle transazioni tramite POS”.

Il progetto “è stato promosso dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino in quanto ritenuto sistemico, come indicato anche nella Relazione consuntiva per l’anno 2014”, ricorda il Segretario di Stato alle Finanze, Giancarlo Capicchioni nella risposta ai Consiglieri Elena Tonnini e Grazia Zafferani, che l’avevano interpellato sul tema. La risposta assume dunque i connotati di un annuncio, nel momento in cui il Segretario spiega che “nel giugno 2014 è stata costituita una apposita commissione mista BCSM-ABS per lo sviluppo del progetto” e che “la fase di studio progettuale si è conclusa a fine giugno 2015, dopo di che è stata depositata apposita istanza di autorizzazione al vaglio delle competenti strutture del Dipartimento Vigilanza”.

Se è vero che “tenuto conto del segreto d’ufficio di cui all’art. 29 dello Statuto della Banca Centrale, non è possibile fornire ulteriori informazioni” sulla documentazione presentata, è però altrettanto interessante conoscere l’iter del provvedimento nell’ultimo anno, in attesa, come detto, delle valutazioni tecniche e giuridiche sulla messa in opera dell’Istituto stesso. “I confronti e gli approfondimenti condotti in seno alla Commissione”, ha infatti spiegato Capicchioni, “hanno portato alla condivisione delle linee guida normative, poi confluite nel Regolamento n. 2014-04, e del piano di azione per la costituzione di un soggetto di diritto sammarinese in grado di acquisire autonome licenze ai circuiti di pagamento VISA e MasterCard, ai fini sia dell’emissione di carte di credito riconosciute sui circuiti internazionali sia del convenzionamento degli esercenti che accettano le carte per il pagamento delle transazioni tramite POS”.

Da quanto si legge nella risposta data ai Consiglieri di minoranza, “Banca Centrale ha favorito e tenuto contatti con VISA, Mastercard e con i potenziali prestatori di servizi di pagamento europei (svizzeri e tedeschi) per agevolare la comprensione del quadro normativa e di vigilanza. Nei lavori è stata coinvolta anche l’Agenzia di Informazione Finanziaria per i profili di competenza in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. Quindi “è stato informato in termini generali il Comitato per il Credito e il Risparmio” del progetto, ma tale incontro “non ha visto il coinvolgimento di nessun altro interlocutore politico”, assicura Capicchioni, che entra quindi nel merito del progetto. “L’iniziativa dell’istituto di pagamento sammarinese, come sopra detto, è volta a rafforzare i presidi di stabilità del sistema dei pagamenti nazionale e risponde a più finalità, la cui valenza dipende anche dall’orizzonte temporale di riferimento”, visto che “nel medio termine, l’operatività dell’istituto di pagamento sammarinese potrà avvenire anche su base transfrontaliera una volta riconosciuta la piena equivalenza delle norme introdotte a San Marino con quelle comunitarie e stipulati i necessari accordi di cooperazione con le Autorità di vigilanza estere”. Saranno infatti questi accordi a determinare in futuro l’operatività degli istituti, sammarinesi ed esteri, al di fuori dei propri confini, come stabilito dalla Direttiva UE n. 64 del 2007 sui servizi di pagamento. Tale direttiva è stata recepita dall’Italia con diversi atti normativi emanati tra il 2010 e il 2012, per cui oggi un Istituto di Pagamento italiano in linea con gli standard comunitari, per poter operare in Paesi extra UE (come è San Marino, ndr) richiede necessariamente l’autorizzazione della Banca d’Italia, previa stipula di appositi accordi di collaborazione (memorandum of understanding) con l’Autorità del Paese extra UE nel quale intende operare. Ed è in questo contesto che, ricorda Capicchioni, “il contenuto del Regolamento BCSM n. 2014-04 in materia di servizi di pagamento e di emissione di moneta elettronica è stato definito in linea con gli standard europei e le direttive comunitarie in materia previste dalla Convenzione Monetaria del 2012 proprio per favorire la stipula di accordi con altre Autorità e consentire un’operatività transfrontaliera per gli operatori sammarinesi all’estero come di quelli esteri a San Marino”. Inoltre, “l’aver regolamentato i servizi di pagamento e di emissione di moneta elettronica in San Marino”, ha spiegato il Segretario alle Finanze, “rappresenta un ulteriore importante tassello nel piano di attuazione della LISF, che già dal 2005 affidava a BCSM il compito di disciplinare l’esercizio di tutte le attività riservate di cui all’Allegato l nonché i requisiti dei soggetti (sammarinesi o esteri) che ne chiedono l’autorizzazione. “E’ evidente”, ha concluso Capicchioni nella sua risposta, “che i sopraggiunti impegni assunti da San Marino con l’Ue in termini di recepimento dell’acquis comunitario hanno indotto ad ispirare la regolamentazione sammarinese agli standard contenuti nelle Direttive europee in materia”.

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