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Consiglio Grande e Generale: approvato all’unanimità di un OdG sull’emergenza migranti

da Redazione

Il testo, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e dai consiglieri indipendenti, tra l’altro esorta il Congresso di Stato “a porre in essere in tempi brevi forme di sostegno economico alle attività umanitarie”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – L’ultimo giorno della sessione consiliare di settembre si conclude con l’approvazione all’unanimità di un Ordine del giorno sull’emergenza migranti che impegna su vari fronti il governo e le rappresentanze consiliari a dare un concreto aiuto ai profughi arrivati in massa ai confini e sulle coste europee. Il testo, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e dai consiglieri indipendenti, tra l’altro esorta il Congresso di Stato “attraverso il coordinamento già costituito, a porre in essere in tempi brevi forme di sostegno economico alle attività umanitarie messe in campo dalle istituzioni e dalle organizzazioni che si occupano di soccorso e accoglienza dei profughi, ricercando anche il necessario collegamento con le iniziative di solidarietà attivate dalla cittadinanza sammarinese, per offrire concreta accoglienza ad alcuni migranti nel nostro territorio, con particolare attenzione verso i minori”.

In prima mattinata i lavori sono ripresi dal dibattito del comma 10, sul riferimento all’accordo Ecofin e alla scambio automatico di informazioni che si è concluso con la replica del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni. L’Aula è quindi passata al confronto sull’Odg sui migranti, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e presentato da Mariella Mularoni, Pdcs. Dopo la votazione unanime al testo, i lavori sono terminati con il discorso di saluto dei Capitani Reggenti, Andrea Belluzzi e Roberto Venturini, che hanno presieduto l’ultima sessione consiliare del proprio semestre reggenziale.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 10. Riferimento del Governo in merito all’accordo Ecofin ed allo scambio automatico di informazioni

Elena Tonnini, Rete: “Il mio sarà intervento non da tecnico. Con la firma dell’accordo Ecofin, che nella relazione si auspica di chiudere entro l’anno per iniziare a scambiare informazioni nel 2017, siamo dinanzi a un passaggio molto importante, quello dell’avvio della cooperazione tra paesi per l’inserimento di un automatismo. Lo scambio spontaneo delle informazioni, le verifiche fiscali simultanee, l’assistenza nel recupero di crediti tributari: sono una serie di misure verso cui andremo incontro molto importanti. Non vogliamo però creare la falsa aspettativa che San Marino venga considerata all’avanguardia perché adotta una convenzione e si adegua a standard internazionali. Invitiamo il governo a non accontentarsi a recepire certi standard, ma a porsi come realtà innovativa. Fino a quando va bene adeguarsi? Il nostro primo obiettivo dovrebbe essere quello di fornire al Paese una marcia in più. Occorre valutare che il primato essenziale, ossia quello che farà distinguere un paese rispetto ad un altro, non sarà dato da adeguamenti ma sarà dato dalla capacità di distinguersi in un contesto simile. Ci pare poi paradossale parlare si scambio automatico con gli altri Paesi, quando ancora a San Marino i cittadini non possono conoscere i titolari effettivi di alcune banche. Quando invece lo Stato ogni volta che può si affretta a salvare gli istituti di credito”.

Andrea Zafferani, C10: “Esprimo forte rammarico sull’assenza di interesse verso questo dibattito. Non più tardi di 5 anni fa questo tema avrebbe creato un dibattito con almeno una cinquantina di interventi. Siamo usciti dalla black list ma ancora ci culliamo su quel risultato mentre non abbiamo ben capito come attrarre imprese sul nostro territorio. Dovremmo sforzarci di più per capire come possiamo essere competitivi in questa nuova realtà, ci sono opportunità che non stiamo ancora sfruttando. Questo è il primo rammarico: poca attenzione a quello che verrà dopo il tema dello scambio di informazioni. Il secondo rammarico riguarda il mancato dibattito sul comma b. Credo che il governo debba prendersi le responsabilità dell’errore. Mi auguro che a ottobre ci sia la possibilità di svolgere questo dibattito con tutta una serie di dati in mano. Sulla relazione del Segretario ho qualche domanda e qualche riflessione da porre. Mi fa piacere sapere che l’accordo porterà al superamento della ritenuta Ecofin. Lo scambio automatico di informazioni avviene anche per i movimenti di denaro? Non vorrei che ci possa essere la tendenza da parte di un contribuente a trasferire soldi e denari verso Paesi non collaborativi sapendo che il trasferimento di denaro non verrà comunicato, ma verranno solo comunicate delle fotografie in merito al possesso di denaro in un dato momento. Siamo dinanzi a un cambiamento grosso ma è evidente che c’è molto da fare ancora a livello di trasparenza interna e a livello di scambio di informazioni tra uffici”.

Francesca Michelotti, Su: “Questa adesione è frutto di un percorso partito in passato e dimostra come San Marino stia uscendo da un’economia sbagliata. Il Paese sta cambiando e noi prendiamo atto di questo fatto con molta soddisfazione. Forse avremmo dovuto farlo con più anticipo per rendere le cose meno traumatiche, ma d’altra parte questo è un Paese conservatore. La tendenza alla conservazione è insita in ogni comunità e specialmente nella nostra ma era giusto intraprendere un percorso di adeguamento agli standard internazionali ed europei. Abbiamo aderito a un sistema di cooperazione multilaterale in materia fiscale. Dobbiamo cercare di sopravvivere con le tipicità della nostra migliore tradizione storica in un contesto rinnovato. La strada da percorrere è ancora molto difficile. Il processo delineato dal segretario nella sua relazione può subire modifiche e implementazione in corso d’opera. E noi dobbiamo essere disponibili a reinventarci. La discussione di oggi è una conferma che San Marino ha imboccato una strada nuova. E noi dobbiamo continuare a percorrere questa strada nell’interesse collettivo e comune di questo Paese”.

Luca Beccari, Pdcs: “Il nuovo accordo che andremo a sottoscrivere con l’Ue, che sostituisce quello del 2004, segna il cambiamento di approccio della comunità internazionale sulla cooperazione fiscale internazionale. Solo 10 anni fa l’Ue era disposta a incassare una ritenuta, cioè a barattare con un flusso di cassa, il mantenimento dell’anonimato, della “non comunicazione” delle informazioni finanziarie dall’altra parte. Ora la comunità internazionale non è più disposta a questo compromesso. Oggi si chiede una cooperazione fiscale forte su basi automatiche. Lo scambio automatico per come qualcuno lo pensava in passato poteva essere tutto e niente, almeno finché non è stato definito cos’è lo scambio automatico, cosa ci si scambia, e la presenza della reciprocità, che è fondamentale, tranne che nel FATCA. San Marino dialoga con le grandi nazioni sulla base delle stesse regole. Questo non è un adeguamento funzionale agli altri, ma anche a noi. Noi abbiamo sposato un principio di lotta all’evasione fiscale. A Berlino abbiamo sottoscritto un impegno entrando fra i circa 50 Early Adopters. Lo scambio automatico non va confuso con uno strumento per promuovere la trasparenza, che può garantire il bisogno di trasparenza interna al Paese. Un conto è avere una Pa che nei suoi atti è trasparente, un conto è che nelle scelte di politica economica ci sia trasparenza, un conto è una società trasparente, diverso è lo scambio automatico delle informazioni. Sono due piani completamente diversi. Siamo di fronte a una svolta importante. Lo sforzo che dovremo fare per implementare lo standard è grande. Ci saranno costi importanti per l’amministrazione pubblica, e anche in termini di risorse umane. Anche il settore bancario e finanziario dovrà fare fatica. L’onere di applicare queste cose è scaricato sugli operatori. La filosofia dell’antiriciclaggio è questa. Le banche sono in campo in primis, dovranno acquisire informazioni e fare l’adeguata verifica. San Marino su questa partita non è stato in anticipo, ma si è fatto trovare pronto. Saremo all’altezza del compito, ne sono certo”.

Giancarlo Capicchioni, Segretario di Stato alle Finanze – replica:

“Questo tema per San Marino è strategico. Si è parlato di una scelta imposta, ma si poteva scegliere diversamente e ritrovarsi contro la comunità internazionale che dal G20 del 2009 ha intrapreso una guerra fiscale contro i paradisi fiscali. Siamo un’isola all’interno dell’Italia. Andiamo a portare avanti quello che per noi è un accordo indispensabile, quello di associazione con l’Ue. Una volta eliminata l’euroritenuta le nostre banche potranno essere più competitive e attrarre, dopo la firma del nuovo accordo Ecofin, anche investimenti di carattere finanziario dall’esterno. A livello di interessi erogati sono sopra le medie europee. Il risparmiatore può avere una remunerazione più alta senza essere tassato. Per San Marino si aprono quindi nuove opportunità. L’indagine finanziaria che nella legge dell’84 era mancante da parte dell’Ufficio Tributario, ora c’è. Inseguire le risorse finanziarie è il punto di partenza per stabilire la capacità contributiva del singolo cittadino. Dal 2017 avremo la possibilità di andare a chiedere all’esterno anche queste informazioni, che saranno preziose per fare le dovute verifiche fiscali. Nei prossimi mesi ci sarà la prima visita dei valutatori. Per la fine dell’anno l’impianto normativo dovrà essere pronto. Per quanto riguarda il supporto informatico si sta lavorando”.

Federico Pedini Amati, indipendente: “Ben venga lo scambio automatico di informazioni al fine di rilevare una non evasione fiscale monetaria, la chiamerei così. Ma c’è un problema. Beccari dice: non confondiamo la trasparenza con l’evasione fiscale. Non sono d’accordo, capisco che le cose sono separate, ma la trasparenza in termini bancari va chiesta anche alla sua formazione. Ci devono essere organismi di controllo come Banca Centrale o Aif sulla trasparenza degli istituti bancari sammarinesi. Non sono cose totalmente distinte. La trasparenza passa attraverso un controllo che va fatto per tutti, non solo per il contribuente o il cittadino. Non sono indicati gli effettivi beneficiari delle banche. Non è possibile per lo stato di cose che stiamo discutendo che non si conoscano gli effettivi beneficiari. Per alcuni istituti bancari c’è un beneficiario effettivo, per altri non c’è. Ciò è paradossalmente consentito dalle legge. Se qualcuno nella creazione di una banca ha determinato la costituzione di un istituto attraverso l’arrivo di capitali da Paesi terzi, sottoposti quindi a eventuali adeguate verifiche, e le verifiche non sono in capo a nessuno, come accade attualmente, esiste un problema. Agli occhi degli organismi internazionali potremmo passare come persone non convinte del percorso intrapreso”.

Ordine del giorno per porre in essere forme di sostegno in aiuto dei profughi siriani

Mariella Mularoni, Pdcs: “Il segretario di Stato agli Esteri ha riferito sull’emergenza migranti. Nel mio intervento auspicavo che le forze politiche si confrontassero per un ordine del giorno. Quello cui siamo giunti é frutto della condivisione di tutte le forze politiche. Si tratta di un dovere di solidarietà. Ringrazio per la collaborazione. Ne do lettura:

‘Il Consiglio Grande Generale, (…) constatando con preoccupazione e sgomento l’aggravarsi della situazione nelle aree di conflitto da cui migliaia e migliaia di persone sono in fuga, determinando un grande afflusso di profughi siriani verso l’Europa, la cui proporzione non ha precedenti negli ultimi decenni; rendendosi interprete dei sentimenti di dolore e solidarietà espressi dalla popolazione sammarinese ed unendosi ai richiami delle grandi personalità politiche e religiose internazionali; condividendo le linee di intervento proposte dal segretario di Stato agli Affari Esteri, a nome del Governo,

esorta il Congresso di Stato, attraverso il coordinamento già costituito, a porre in essere in tempi brevi forme di sostegno economico alle attività umanitarie messe in campo dalle istituzioni e dalle organizzazioni che si occupano di soccorso e accoglienza dei profughi, ricercando anche il necessario collegamento con le iniziative di solidarietà attivate dalla cittadinanza sammarinese per offrire concreta accoglienza ad alcuni migranti nel nostro territorio, con particolare attenzione verso i minori;

auspica che la popolazione e le Autorità della Repubblica, anche in questa occasione, sappiano dare concreta attuazione ad azioni di solidarietà, accoglienza e fratellanza che in altri gravi momenti hanno contraddistinto la storia di San Marino;

invita il Segretario di Stato agli Affari Esteri e le rappresentanze consiliari presenti in tutte le sedi internazionali a manifestare la vicinanza di San Marino alle vittime innocenti della tragica crisi in atto e la più ferma condanna per ogni forma di violenza, esortando la ricerca di soluzioni durature ai gravi e complessi problemi che hanno condotto all’attuale situazione'”.

Denise Bronzetti, indipendente: “Più volte, anche all’interno degli organismi internazionali, è stata sollevata la difficoltà che in questo momento gli Stati europei interessati hanno. Sono state date difficilmente risposte concrete a questo problema. Non c’è stato aiuto da parte dei Paesi non direttamente coinvolti. Ritengo si potesse avere più fermezza e coraggio. Soprattutto nell’essere chiari su chi si deve fare carico di offrire aiuto in senso generale, economico, di ospitalità e cura, rispetto ai profughi. Ritengo che ci siano organizzazioni, associazioni e parrocchie che si devono occupare di questo problema. Andava scritto chiaramente senza nascondersi dietro a parole che non danno la definizione esatta di come intervenire in questi casi, e in quale misura. Negli organismi internazionali potremmo fare sentire di più la nostra voce, ma ciò non accade”.

Mimma Zavoli, Civico 10: “San Marino è dotato di leggi che consentono la possibilità di accoglienza. Una parola che ha perso il valore che dovrebbe avere. Non è un soccorso, ma un valore che chi accoglie riceve su di sé. San Marino potrebbe essere un crocevia di incontro fra le culture”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “La crisi continuerà, questa non è una risposta definitiva alla tematica ma un buon inizio. Vediamo delle tragedie, alcune delle quali per il loro effetto mediatico ci muovono maggiormente e ciò è un errore di prospettiva, ma ciò non dovrebbe dipendere da ciò che ci viene mostrato. Non abbiamo preso un impegno numerico, può essere una garanzia se l’impostazione data, sui minori o casi particolari, può eccedere il numero che altri piccoli Paesi hanno raggiunto. Anche se sono una decina di unità di profughi accolti. Faccio una provocazione finale: a livello europeo si sta ragionando su quali sono i giusti equilibri che ogni Paese dovrebbe rispettare nel dare il suo contributo. Non sarebbe male avere questo riferimento per sapere quale sarebbe la nostra proporzione nel caso fossimo nell’Unione Europea”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Sono d’accordo con Zavoli e Bronzetti. Questo è un ordine del giorno che assume dei rilievi politici. Dà la possibilità a Valentini di portare negli organismi internazionali la posizione di San Marino e dire ‘cari amici europei anche noi facciamo la nostra parte e condanniamo la violenza’. L’accoglienza è dannosa se non programmata. Cosa vuol dire che accogliamo qualcuno perché l’hanno fatto anche altri? Si è detto di mandarli a Pinarella. Ma servono strumenti di integrazione. Il mandato che dovremmo dare a Valentini è quello di andare in Europa a fare il sammarinese, portando la neutralità di San Marino. Cos’è successo in Siria? La crisi parte nel 2011 con la primavera araba. Col tempo sono arrivate forniture di armi andate all’Isis, che oggi governa circa metà del territorio siriano. Quella che il segretario di Stato di San Marino deve portare è una tradizione di neutralità. In ambito internazionale, invece di fare le foto con i potenti del mondo e dire che una decina di profughi li abbiamo presi- anche se in proporzione con l’Europa dovrebbero essere una settantina- mi interessa che il segretario di Stato possa avere un ruolo di un certo tipo. A noi è stato presentato un ordine del giorno già scritto, prendere o lasciare. Ci sarebbe piaciuto concordare il testo del documento su queste tematiche. Vanno condannate Russia, Iran, USA per quello che stanno facendo”.

Marco Podeschi, Upr: “Siamo favorevoli all’Odg. Sull’idea ‘naif’ di un membro di governo di avere i profughi a Pinarella, dico che occorrerebbe che il governo ponderasse meglio quello che fa. Non abbiamo strutture organizzate, siamo un piccolo Stato. Va detto con serietà ai cittadini che San Marino farà ciò che può fare in termini di assistenza in territorio e assistenza economico presso gli Stati che fronteggiano l’emergenza. Come parlamento non possiamo fare queste analisi di politica estera solo in occasione di fatti gravi. Ci saranno problemi di convivenza e sicurezza in futuro in Europa. Una riflessione su alcune dinamiche di politica estera va fatta. Questa storia è iniziata da tempo, noi per partigianeria abbiamo sostenuto situazioni che hanno dato questo effetto perverso. Quello che accade oggi è conseguenza della globalizzazione e del fatto che molti Paesi europei si sono interessati ai Paesi in via di sviluppo solo quando avevano cinici interessi economici”.

Paride Andreoli, Ps: “L’Odg apre a un confronto su una situazione rispetto cui la Repubblica è chiamata a dare il suo supporto e la sua solidarietà. Quale rappresentante di San Marino nel Consiglio d’Europa, ricordo che San Marino, in tempi non sospetti, già nei mesi scorsi, ha presentato una risoluzione per porre al centro dell’attenzione tale problematica, risoluzione cui purtroppo non ha avuto ancora risposta.

San Mario ha sentito esigenza di presentare questa risoluzione in sostegno al’Italia che stava affrontando da sola l’emergenza. Noi lunedì saremo nuovamente a Strasburgo come delegazione e siamo chiamati a una forte attenzione su questo argomento, all’Odg ci saranno due commi su questo tema, ci sarà un incontro di tutti i capi delegazione a cui San Marino dovrà partecipare e portare il suo contributo. Abbiamo avuto già un incontro con il segretario Valentini per capire, prima dell’assise, la posizione di San Marino e dobbiamo andare con molta chiarezza. L’Odg che porterò con me può essere anche la traccia del nostro intervento. La nostra posizione in quel consesso non si fermerà a questo, ma sarà ancora più precisa. Ci sono interventi da parte di tanti Stati, più grandi e più piccoli, come Andorra e Montecarlo, che stanno definendo la loro posizione nell’assise plenaria del Consigli d’Europa. La Banca per lo sviluppo del Consiglio d’Europa pare pronta a stanziare 5 mln di euro in favore dei profughi e credo che anche San Marino, per la sua partecipazione, dovrà contribuire. Mi auguro poi che San Marino abbia la stessa sensibilità che ha avuto in passato e che dia sostegno direttamente come Stato, la sensibilità dei sammarinesi certamente sarà in questa direzione. L’ultima parte dell’Odg invita le rappresentanze consiliari in tutte le sedi internazionali a manifestare la vicinanza sammarinese alle vittime. Per me vicinanza non è una solidarietà fatta a parole, ma solidarietà che dia concretezza all’azione umanitaria che anche altri Paesi stanno mettendo a disposizione dei profughi”.

Tony Margiotta, Su: “Anche il gruppo consiliare di Su ha firmato l’Odg e lo voterà positivamente. Finalmente il governo e la maggioranza hanno intrapreso un percorso che onestamente pensavamo fosse più consono prendere mesi fa. Ma meglio tardi che mai. Noi volevamo come forza politica che si adottasse più coraggio, non siamo neanche ora convinti del fatto che si debba accogliere solo minori. Noi crediamo che si debba pensare a persone, famiglie, in un numero certamente adeguato alla nostra comunità, ma dobbiamo andare verso questa direzione. Vorrei poi anche sapere, visto che si parla di sostegno economico, che tipo di somma il governo deciderà di dare all’organismo europeo che avrà gestione di questi fondi. Si è parlato di qualche migliaio di euro, vorrei l’indicazione del governo. Vedo questa azione politica ritardataria, ma fondamentale per l’immagine di San Marino. La nostra storia e le nostre radici sono legate alla solidarietà e all’accoglienza verso chi è in difficoltà. Non vediamo il diverso come un pericolo, ma come opportunità”.

William Giardi, indipendente: “Ribadisco l’appoggio mio e del collega Remo Giancecchi all’Odg. Sottolineo un aspetto centrale, legato all’umanità di questo testo. E’ prima di tutto una scelta di civiltà. Oggi il Consiglio grande e generale ha l’occasione di dare un esempio non solo all’Europa, di dare possibilità ai suoi cittadini di fare una scelta che consente la creazione di un’identità collettiva basato sui valori di accoglienza e solidarietà.

Assolutamente d’accordo che l’accoglienza deve essere programmata in modo tale che non diventi per noi emergenza. Esiste già un coordinamento che ha il compito di definire il numero di persone da accogliere e fornire loro soluzioni abitative e, in caso, lavorative.

Per San Marino l’accoglienza può rappresentare un’occasione per esprimere solidarietà, dare un esempio di civiltà e poi rappresentare un fiore all’occhiello da spendere nelle sedi internazionali”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato:

“L’Odg è iniziativa di tutti i gruppi consiliari e devo ringraziare tutte le forze politiche perché venga dato il giusto valore a questa iniziativa che non è indifferente in questo contesto. Il mio auspicio è che in questo momento non vinca la paura, ma allo stesso tempo che si affermino la responsabilità e la prudenza. Noi siamo parte dell’Onu e del Consiglio d’Europa, organismi a cui rispondamo. Il Consiglio d’Europa, tramite la Banca per lo sviluppo, ci chiede nell’ambito del suo intervento di 5 mln di euro, come chiede ad ogni Stato, di partecipare in proporzione alla propria quota alla banca. La dimensione di partecipazione sammarinese si aggira sui 18 mila euro. L’altro organismo con cui ci interfacciamo è poi l’Alto commissariato Onu per i rifugiati. La cifra non è stata ancora definita dal congresso, stiamo valutando e predisponendo questo contributo da dare alla Banca per lo sviluppo. Altra cosa sarà l’ospitalità in territorio, abbiamo un permesso, il permesso umanitario che consente alle persone di usufruire dell’assistenza sanitaria e, se minore, l’iscrizione gratuita alla scuola. Questo ha portato il congresso di Stato a indicare come preferenziale, non in via esclusiva, l’accoglimento dei minori, perché comporta il coinvolgimento anche della società civile. L’accoglienza minori non è infatti da indirizzare verso istituti ma verso le famiglie, creando sinergia con quello che dà lo Stato e l’assistenza della comunità. E’ chiaro che va programmato, sono già stati attivati degli incontri per definire un primo contingente che sarà prudenziale, per comunicare il numero delle persone agli organismi che siamo in grado di ricevere in territorio. E’ quanto fatto da altri piccoli Paesi. Qualcuno ha detto che non è d’accordo sugli interventi proposti, come Ciavatta, ma che condivide un Odg buonista. Mi piacerebbe sapere intanto su cosa non è d’accordo. Perché la posizione di san Marino non è solo su questo aspetto di solidarietà che se non facciamo rende meno credibile tutto quello che diciamo. Ma non è vero che lo Stato abbia espresso una posizione neutra sui soprusi internazionali”.

Votazione Odg: approvato unanimità.

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