Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: il dibattito si è concentrato in particolare su due decreti

Consiglio Grande e Generale: il dibattito si è concentrato in particolare su due decreti

da Redazione

L’Esenzione obbligo di certificazione ricavi fino a 5 euro per il periodo di imposta 2015 – Modifiche al Decreto delegato n.176 Certificazione dei ricavi degli operatori economici in via telematica, è stato ratificato a maggioranza. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Concluso il comma comunicazioni, in seduta notturna i lavori proseguono con una serie di nomine, per poi passare alla ratifica dei decreti delegati e decreti legge.

Il dibattito in Aula si concentra in particolare su due decreti, il n. 95 “Esenzione obbligo di certificazione ricavi fino a 5 euro per il periodo di imposta 2015- Modifiche al Decreto delegato n.176 ‘Certificazione dei ricavi degli operatori economici in via telematica'”, che viene ratificato a maggioranza. Infine si apre il dibattito sul decreto n.97 -“Interventi urgenti in materia di lavoro, ammortizzatori sociali e di trattamento previdenziale anticipato” che si interrompe con il consigliere Francesca Michelotti, Su, e riprenderà questa mattina.

Di seguito un estratto degli interventi.

Comma 6. Ratifica Decreti delegati e Decreti-leggi.

Decreto delegato n.95 “Esenzione obbligo di certificazione ricavi fino a 5 euro per il periodo di imposta 2015- Modifiche al Decreto delegato n.176 “Certificazione dei ricavi degli operatori economici in via telematica”. Ratificato.

Marino Riccardi, Psd: “Sulla Smac le problematiche sono note, sono state fatte delle scelte, delle agevolazioni tra gli operatori, ma c’era un impegno che tutti gli operatori dovevano essere sullo stesso piano, eppure oggi c’è ancora una proroga ma non è accettabile pensare ad altre proroghe. Dal primo gennaio tutti gli operatori devono essere messi sullo stesso piano”.

Marco Podeschi, Upr: “Lei, segretario Capicchioni, ha ereditato questo progetto dal suo predecessore, ma bisogna dire che le cose non funzionano. Non funziona più, non esiste più la scontistica. A questo punto la Smac andrebbe buttata nel bidone, era nata come strumento di promozione territoriale. La Smac costa centinaia di migliaia di euro ogni anno e se non serve più alla sua funzione di incentivare i consumi nel territorio, dovreste iniziare ad avere un sano realismo. La Smac è solo rinvii su rinvii, non funzionano così le cose nei Paesi seri. Ora lanciate persino l’App Smac, ma state con i piedi per terra piuttosto. Iniziate a ripensare la Smac se volete rilanciare il commercio”.

Massimo Ugolini, Psd: “Vivo in un Paese diverso da quello dei miei colleghi. La Smac è uno strumento molto utilizzato dai sammarinesi, l’intervento di proroga proposta viene incontro a chi la utilizza per piccole transazioni in modo quotidiano. E’ una semplificazione anche per gli esercenti. Noi facciamo interventi step-by-step per migliorarne la funzionalità. E’ certamente uno strumento di marketing territoriale che dobbiamo potenziare. Nella Smac dobbiamo continuare a crederci e a investire”.

Andrea Zafferani, C10: “Spesso in quest’Aula capitano interventi sulla Smac, tante sono state le modifiche dalla riforma tributaria, realizzata con moltissima fretta, senza che fosse pronto un sistema adeguato a tutte le esigenze del circuito di certificazione. Problemi arcinoti, in primis il tempo che si perde negli esercizi con una moltitudine di piccoli ricavi, di cui discutiamo oggi. Non è che neanche prima ci fosse la corsa alla Smac, solo 500 su 4 mila negozi l’avevano quando era solo una carta-sconto, le difficoltà di penetrazione esistevano da sempre. Non ho dati, ma sembra che la diffusione della carta sconti stia calando.

Parliamo di una carta sconto che non ha mai avuto diffusione di massa, ma politiche reali di incentivazione non mi pare ci siano mai state. Per l certificazione elettronica i problemi sono superabili, in primis si può legarla ai conti correnti delle persone, si deve pagare con la Smac, secondo, niente carta, non serve per lte transazioni. Quindi i costi per gli operatori di usare un sistema che è obbligatorio mentre dovrebbe essere a costo zero. Il decreto è l’ennesimo posticipo di una scadenza, ma si parla anche di un nuovo sistema per semplificare la vita ad operatori che fanno una miriade di transazione. Nella relazione viene illustrato un nuovo sistema di cui ho capito poco. Ma soprattuto chiederei quanto costa e chi paga, è tutto a carico degli operatori?”.

Federico Pedini Amati, Indipendente: “Di quanto sono aumentate le entrate monofase rispetto agli esercizi commerciali che hanno usufruito della Smac fiscale dalla sua obblgatorietà? Mi piacerebbe capirlo, se è vero che si è imputato ai commercianti che facevano del nero. Invece secondo me le entrate monofase sono diminuite. Oggi la Smac si usa come pagamento in un esercizio su dieci, hanno solo Smac fiscale, non più quella sconti-pagameto. E’ un dato di fatto. La Smac così non sta funzionando”.

Massimo Cenci, Ns: “E’ evidente che le difficoltà possono essere superate, alcune con il buon senso, altre con la tecnologia. A fine anno sarà il primo anno di effettivo ricorso a questo strumento e avremo una serie di dati sull’efficacia o meno. La prima cosa da verificare è se l’uso della Smac fiscale abbia distolto l’attenzione su una finalità primaria quale scontistica. Se vediamo che Smac fiscale penalizza questo strumento di marketing territoriale, allora qualche ripensamento bisognerà averlo, così come una riflessione dovrà esserci sul suo futuro, magari sarà possibile una sostituzione con strumenti più avanzati ma ora tiriamo le somme dati alla mano per verificare se l’obiettivo Smac è ancora in piedi”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “In quest’Aula trova voce l’esiguo numero di commercianti contrari alla Smac. La Smac funziona, consigliere Podeschi, e viene usata quotidianamente. L’aspetto promozionale dello Smac è quello primario a cui è stata abbinata la certificazione dei ricavi. Poco più di 400 esercenti la usavano quando era solo uno strumento promozionale, oggi sono molti di più nel circuito scontistica. Lo assicuro e vi porto i dati, il problema è che oggi è il consumatore che crede che tutti sono nella scontistica. Sta quindi funzionando. Il problema dell’imposta monofase è molto marginale, posso gi dire a Pedini che l’introito per la monofase nel comparto commerciale è comunque in leggero aumento, ma siamo ancora in corso dell’anno. Venendo al decreto che proroga l’esenzione dellatracciatura per transazioni sotto i 5 euro, riguarda in particolare bar, tabaccherie, edicole, gelaterie. Prima si è prorogato fino al 30 giugno, poi si è pensato ad un software chiamato scambio-importo che si interfaccia con il Pos. Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria di indicarci qualche esercente che possa testarlo, attendiamo le loro indicazioni, di qui l’ulteriore proroga al 31 dicembre. A Riccardi: dal 1 gennaio tutti sullo stesso piano, non esisterà più franchigia sotto i 5 euro”.

Decreto – Legge 30 giugno 2015 n.97 – Interventi urgenti in materia di lavoro, ammortizzatori sociali e di trattamento previdenziale anticipato.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Al decreto abbiamo presentato alcuni emendamenti a seguito dell’incontro con le associazione dei lavoratori. Il Paese attraversa una fase in cui non c’è stata ripresa occupazione. Abbiamo fatto la scelta di andare ad eliminare dal 1 luglio 2015 la proroga della disoccupazione straordinaria, ma è lasciata solo per chi può accedere, per requisiti, al pensionamento . All’articolo 3 sono inserite le attività socialmente utili per lavoratori in mobilità, l’abbiamo limitato per chi usufruisce solo della mobilità. All’articolo 5 abbiamo inserito che nel caso le aziende abbiano fatto la scelta di far partecipare i propri dipendenti al capitale sociale, con un valore simbolico, possano comunque usufruire degli ammortizzatori. Quindi in tema di occupazione femminile, molto sofferta nei casi Karnak e Factory outlet, è stato inserito un articolo aggiuntivo che vuole premiare le aziende con preponderanza di occupazione femminile. È stato introdotto lo sgracio contributivo del 50% per 5 anni. Ultimo emendamento è su lavoro occasionale, può essere svolto anche da chi opera per le onoranze funebri”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo preparato emendamenti sul decreto, ma è tutto inutile, il decreto è operativo da giugno, oggi poi siamo di fronte ad un altro testo, fortemente modificato da emendamenti. Anche la Csu lamenta la mancata di confronto. Non fa onore a lei e all’Aula, noi discutiamo su decreti del tutto diversi da quelli presentati. Siamo in una situazioni di crisi, e il governo rincorre le richieste che arrivano da parte imprenditoriale. Non capisco perché si stabilisce che le imprese sopra i 100 dipendenti possono andare in deroga su tutto, persino su contratti di solidarietà. Non mi sembra un argomento per sostenere l’occupazione. Se posso fare una richiesta al segretario è di prenderci un mese, non mi sembra serio portare decreti in Aula diversi da quelli presentati. Poi chi ha finito ammortizzatori sociali e che non possono più andare in prepensionamento, dove li mettiamo? Termino con grande rammarico per il mancato confronto su un tema così delicato”.

Andrea Zafferani, C10: “Il segretario ha un approccio non dialogante con le opposizione, spesso in Aula ci troviamo provvedimenti radicalmente stravolti. Altri segretari hanno approcci diversi che portano a risultati migliori. Viene da chiedersi quale sia l’urgenza di mettere in piedi interventi di tre mesi che poi vengono radicalmente cambiati. Idem la concessione ai lavoratori che godono dell’1% del capitale sociale è un cambiamento di approccio forse un certo ragionamento lo dovrebbe meritare. I dati sull’occupazione mostrano l’aumento dell’occupazione nelle fasce sopra 45 anni e un crollo fino a 39 anni, è un dato impressionante del programma economico che continua a non essere affrontato ,anzi c’è peggioramento di tutele sociali per queste fasce. Invito a ragionare nuovamente sul minimo di reddito garantito per chi non ha tutele sociali. Non si può andare avanti con ammortizzatori sociali solo per ultra cinquantenni”.

Francesca Michelotti, Su: “L’emergenza lavoro non è trattata come emergenza, ma in ritardo. In particolare, sull’articolo 3, per chi ha indennità economica speciale e disoccupazione facoltà di accedere a lavori socialmente utili, vorrei ricordare che su questo tema Su ha presentato un progetto di legge molti mesi fa in attesa di essere esaminato. Erano definite modalità per dare una vera risorsa lavorativa a determinate persone e salvaguardare la loro dignità. Era una proposta di legge aperta a contributi e oggi ritroviamo questa materia citata in modo frettoloso in questo articolo 3 così laconico. Mi auguro che non pregiudichi la discussione di una proposta che merita attenzione del Consiglio. Chiediamo formalmente a segretario e governo di prestare più attenzione alle proposte dell’opposizione in particolari verso tragiche emergenze del Paese”.

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