Home FixingFixing Mutui casa e auto, in 10 anni dimezzati gli ‘investimenti’

Mutui casa e auto, in 10 anni dimezzati gli ‘investimenti’

da Redazione

Il reddito resta alto, ma la spesa mensile è diminuita dal 2004 di quasi dieci punti percentuali. Scarsa fiducia delle famiglie sammarinesi e molte si indebitano per il sostentamento.

 

di Daniele Bartolucci

 

La crisi economica è ormai entrata nelle case dei sammarinesi e la fotografia scattata dall’ultima indagine sui consumi delle famiglie dell’Ufficio Statistica dello Stato non fa che confermarlo. Se è vero che la spesa mensile media di una famiglia sammarinese si è attestata nel 2014 a 2.446,98 euro, è anche vero che in dieci anni questa è diminuita di quasi il 10%, visto che nel 2004 era di ben 2.633 euro, quasi 200 euro in più. Anche da un’analisi dei dati rilevati negli ultimi cinque anni sui comportamenti di spesa delle famiglie sammarinesi, emerge che la spesa media annuale è passata da 29.825,02 euro del 2010 a 29.363,82 euro del 2014 (pari a un decremento dell’1,5%). Le conseguenze si possono quindi notare in tutti i settori dell’economia, dal commercio al dettaglio ai servizi, che ‘incassano’ meno di quanto facevano pochi anni fa. La diminuzione di posti di lavoro (disoccupazione a livelli record da un anno a questa parte) ha creato quindi una spirale che, come risultato finale, ha generato una contrazione dei consumi da parte dei sammarinesi, ma anche degli investimenti, dato il basso grado di fiducia che hanno per il futuro. La conferma arriva dal basso livello di indebitamento: nel 2004 il 30% delle famiglie sammarinesi aveva contratto un debito per il mutuo della casa (acquisto o ristrutturazione) o per l’acquisto dell’auto, nel 2014 solo il 15% ha deciso di fare questo tipo di ‘investimento’. E questo nonostante il reddito medio sia comunque tornato – per quanto riguarda le famiglie – oltre i 40mila euro annui.

 

SUL TITANO SOLO ALIMENTI, CASA E TRASPORTI

Dopo l’aumento dei consumi in territorio nel 2013 (75,0%), nel 2014 si è registrata una lieve diminuzione che si è attestata al 73,8%. Le categorie di spesa con la percentuale maggiore in territorio sono quelle per l’abitazione (95,6%), i trasporti (87,3%), i generi alimentari e le bevande (87,3%). Le categorie dove la spesa avviene prettamente fuori territorio sono, invece, “ricreazione e spettacoli”, “istruzione”, “pasti e consumazioni fuori casa”, “abbigliamento e calzature”. Un dato che conferma il trend negativo degli acquisti sul Titano. Inoltre, esclusi i citati “Generi alimentari e bevande”, che vengono per lo più acquistati in territorio, tutte le altre categorie di spesa che hanno visto aumenti in termini di acquisto (gli alimenti segnano un +5,5% rispetto al 2013) sono state effettuate in prevalenza all’estero: “Pasti e consumazioni fuori casa” (+4,4%), “Servizi sanitari e spese per la salute” (+9,0%), “Ricreazione e spettacoli” (+4,4%) e ovviamente “Vacanze” (+5,1%). E come se non bastasse, le categorie che hanno fatto registrare una diminuzione dei consumi delle famiglie rispetto al 2013 comprendono soprattutto quelle legate al territorio, esclusa “Abbigliamento e calzature” (-4,8%): “Abitazione” (-0,3%) e “Utenze domestiche (-1,1%), “Utenze telefoniche” (-11,6%), “Arredamento e apparecchi per la casa” (-8,4%), “Trasporti” (-4,3%), “Attività sportive” (-6,4%), “Istruzione (-8,2%) e “Beni e servizi” (-2,7%).

 

IL REDDITO È ALTO MA MANCA LA FIDUCIA

“Dai dati ottenuti”, spiegano dall’Ufficio Statistica, “si evince che permane l’atteggiamento di sfiducia che ha caratterizzato gli ultimi anni. Tutto ciò si può notare dai seguenti risultati: i consumi sono stazionari, le famiglie che risparmiano sono diminuite, ma è lievemente aumentata la percentuale di reddito risparmiato, e continuano a scegliere forme di investimento meno rischiose, evitando il mercato azionario e andandosi a collocare maggiormente nei depositi bancari, assicurazioni e pronti contro termine; sono diminuite le famiglie che hanno deciso di indebitarsi rispetto al 2013 per l’ “Acquisto e ristrutturazione di immobili”.

A riprova di ciò, “la maggior parte delle famiglie sammarinesi (54,0%) dichiara di ritrovarsi in una situazione economica “stazionaria” rispetto al 2013, diminuiscono le famiglie che dichiarano una situazione “un po’ peggiorata” (26,3%) e “molto peggiorata” (12,8%). Il 5,7% dei nuclei famigliari dichiarano che la situazione economica è leggermente migliorata rispetto al 2013.

 

MENO MUTUI, PIÙ PRESTITI PER ‘SOSTENTAMENTO’

Come detto, senza fiducia diminuiscono anche gli ‘investimenti’ classici, nell’abitazione e nell’automobile, mentre aumentano – di poco – le soluzioni per il risparmio. Premesso che, rispetto al 2013, il numero di famiglie dedite al risparmio è diminuito (52,7% del totale), è comunque lievemente aumentata la percentuale di reddito medio risparmiato (pari al 21,4%).Le forme di investimento preferite dalle famiglie sammarinesi sono oggi i depositi bancari (62,7%), i pronti contro termine (20,7%), le assicurazioni (30,7%). Facendo un salto nel passato, dopo la diminuzione nel 2003 rispetto al 2002, anche nel 2004 era diminuito il numero di famiglie dedite al risparmio, passate dal 63,4% al 61,7% (comunque 9 punti percentuali più di oggi). Nonostante questo, anche dieci anni fa la percentuale di reddito risparmiato era pari al 21,77%, molto simile a oggi. Cambiavano invece le forme di risparmio privilegiate dai sammarinesi: i depositi bancari erano al 50,2% (12,5 punti in meno che oggi), seguiti dai pronti contro termine (37,8%), le assicurazioni previdenziali (33,7%) e i fondi comuni di investimento (15,3%). Quello che invece è cambiato parecchio è l’indebitamento: nel 2004 il 30,3% delle famiglie ha dichiarato di aver contratto debiti nel 2004. I principali motivi di indebitamento erano l’acquisto (36,7%) o la ristrutturazione (13,5%) di immobili e l’acquisto di auto e moto (36,7%). Nel 2014, invece, solo il 15,1% (valore diminuito rispetto anche al 2013) delle famiglie ha dichiarato di aver contratto debiti nel 2014 e molti (il 27,5%) per il “sostentamento”, mentre diminuiscono i mutui per l’acquisto e la ristrutturazione di immobili, che sommano, assieme, al 40,6%, quando dieci anni prima erano il 50%, e delle auto (26,1&, dieci punti percentuali in meno).

 

NON SI RINUNCIA A SPORT, VACANZE E TECNOLOGIA

Nonostante il clima di sfiducia e il perdurare della crisi economica, il benessere della società sammarinese è ancora di alto livello e permette alle famiglie di poter spendere una parte del proprio reddito in attività del settore ‘tempo libero’. In questo senso, le attività sportive più apprezzate all’interno della famiglia sammarinese sono: corsi in palestra (35,4%), nuoto e sport acquatici (26,0%), ciclismo (14,0%), calcio/calcetto (12,3%), sci (11,6%) e podismo (9,6%).

Stessa cosa per le tecnologie: il 67,6% delle famiglie ha effettuato almeno un acquisto su Internet nel 2014, una percentuale in forte aumento rispetto agli anni precedenti (nel 2013 era il 61,9%, nel 2012 era solo il 57,1%). Gli oggetti più acquistati all’interno delle famiglie che hanno dichiarato di effettuare acquisti sul web, sono apparecchi elettronici (48,9%), vacanze (45,6%), abbigliamento (39,8%), libri (39,2%) e ticket per eventi (36,6%). Per quanto riguarda la presenza, nelle case, di apparecchiature tecnologiche si assiste ad una evoluzione che procede di pari passo con l’introduzione di nuovi prodotti hi-tech sul mercato. Sono perciò in forte aumento da qualche anno televisore piatto LCD o LED (l’89,5% ne possiede almeno uno), condizionatore d’aria (62,1%), smartphone (nel 77,9% delle famiglie ne è presente almeno uno), tablet (43,5%). Caso a parte il personal computer, che ha raggiunto la propria presenza nell’82,7% delle famiglie, nel 2004 solo il 68,3% delle famiglie ne possedeva uno.

Proprio riguardo alle vacanze, la famiglia sammarinese che dichiara di andare in vacanza almeno una volta l’anno (il 78,8% dei nuclei) trascorre mediamente 10,6 giorni l’anno in vacanza, di cui il 57,6% in Italia e il 42,4% all’estero. Diminuisce comunque il numero di famiglie che prediligono mete italiane, e tra le mete estere, aumentano l’America e l’Asia, mentre diminuiscono l’Africa e l’Europa, stazionaria l’Oceania. Considerando che nel 2014 la spesa media per le vacanze è aumentata, sono aumentate le famiglie che vanno in vacanza, ma rimangono stazionari i giorni medi di vacanza, “si può pertanto dedurre che i sammarinesi non rinunciano alla vacanza”, spiegano dall’Ufficio Statistica, “anche se prediligono vacanze low cost, il che lascia supporre che siano migliorate le condizioni di vita rispetto agli ultimi anni”.

 

ITALIA, CONSUMI IN NETTO AUMENTO

Nuovo segnale incoraggiante per la ripresa economica italiana: l’Indicatore dei consumi del Centro studi di Confcommercio ha infatti registrato a luglio 2015 una crescita dello 0,4% rispetto a giugno ed un incremento del 2,1% tendenziale, la variazione più elevata degli ultimi cinque anni. “Dopo un semestre di ripresa dell’attività economica”, spiega la nota di Confcommercio, “emergono segnali incoraggianti nel mercato del lavoro: a luglio, infatti, per il secondo mese consecutivo gli occupati, al netto dei fattori stagionali, aumentano in termini congiunturali di 44 mila unità”. Per il presidente Carlo Sangalli, “la ripresa c’è, ma la prudenza è d’obbligo perché dopo molti anni di crisi tornare a crescere è difficile”. Per questo Confcommercio chiede al Governo di agire sul fisco “e tagliare l’Ires già nel 2016”. Il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella, ha spiegato che i dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda per consumi sostenuta dagli acquisti di beni durevoli. “Attrattori dei consumi nei primi 7 mesi del 2015 sono i beni e i servizi per la mobilità, complici, anche gli aumenti dei carburanti e del trasporto pubblico (+6,2%), e inoltre i beni e servizi per le comunicazioni, dunque apparecchi tecnologici come telefonini e computer e i consumi legati al turismo, alberghi e consumazioni fuori casa (+ 1%). Mentre l’aumento di alimentari, bevande e tabacchi è di solo 0,5%”.

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