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Carlo Giorgi, Segretaria Generale dell’ANIS, ricorda Dante Capicchioni

da Redazione

“Ha fatto parte di quella prima generazione di imprenditori che, nel dopoguerra, hanno saputo intraprendere facendo crescere imprese sane e competitive. Hanno saputo attrarre, grazie alla loro serietà e capacità, imprenditori esteri con quali hanno creato posti di lavoro e dato slancio alla crescita economica del Paese”.

 

di Carlo Giorgi*

 

Quando Alessandro Carli, il Direttore di Fixing, mi ha chiesto di scrivere un pensiero per ricordare la figura di Dante Capicchioni ho accolto l’invito senza esitare. Perché conosco e stimo Dante da oltre quarant’anni, perché sono amico di Franco e della sua famiglia. Perché ricordarlo per me è raccontare una parte della mia vita. L’ho conosciuto a metà degli anni Settanta quando, giovanissimo, sono entrato in Anis.

Dante all’epoca aveva cinquant’anni era un uomo maturo, un punto di riferimento dell’imprenditoria sammarinese.

Era uno dei padri fondatori di Anis.

Dante ha fatto parte di quella prima generazione di imprenditori che, nel dopoguerra, hanno saputo intraprendere facendo crescere imprese sane e competitive. Hanno saputo attrarre, grazie alla loro serietà e capacità, imprenditori esteri con quali hanno creato posti di lavoro e dato slancio alla crescita economica del Paese.

Il suo ricordo mi porta alla mente un altro importante imprenditore sammarinese, amico, socio, “fratello” di Dante, Cino Mularoni, venuto a mancare prematuramente proprio nello stesso giorno, Il 31 agosto (1991) quando era Presidente Anis.

Dante aveva modi semplici, determinazione e pensieri chiari.

Ti stava di fronte per dirti in faccia quello che pensava e nello stesso tempo era al tuo fianco per sostenerti e per condividere le responsabilità delle decisioni che in Anis si assumevano.

Ricordo che nelle lunghissime trattative per il rinnovi del contratto nazionale di lavoro nei Consigli Direttivi ed anche nelle occasioni pubbliche, ci richiamava sempre alla responsabilità verso il Paese, le imprese e i lavoratori.

Conosceva bene il duro lavoro e, come imprenditore, ha sempre avuto grande rispetto per tutti i lavoratori ed in particolare per quelli che in tutti questi anni hanno collaborato con lui.

Da diversi anni aveva lasciato gli incarichi nel Direttivo.

Ovviamente vi erano diverse occasioni di incontro, ma ciò che ricordo con piacere sono le telefonate che mi faceva per commentare e approfondire fatti ed eventi accaduti nel Paese.

Un uomo vero, allegro e schietto che sapeva riscaldare i nostri cuori. Un uomo che ha contribuito a segnare positivamente la storia di Anis e di tante persone e anche la mia, come, fortunatamente, ho avuto modo di ricordargli in occasione del nostro recente ultimo incontro.

 

* Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Industria San Marino

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