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Fabbisogno della Pubblica Amministrazione: avviato il confronto con i sindacati

da Redazione

Ora il Governo vuole accelerare e ha aperto un tavolo di confronto sui sindacati per arrivare ad un piano condiviso sul fabbisogno, visto che stando alle ultime indiscrezioni trapelate, si sta parlando di 86 dipendenti in più.

 

di Daniele Bartolucci

 

Quando si parla di Programma economico, non si può non tenere conto di una delle voci più ‘pesanti’ del bilancio dello Stato, ovvero del personale della Pubblica Amministrazione, che nel caso di San Marino, nel rapporto con il numero di abitanti, è un caso unico al mondo. Di qui l’idea di monitorare e intervenire sul fabbisogno della Pa, idea nata nel 2009 e inserita nella Legge 188 del 2011, ma ancora mai concretizzatasi. Come ha ricordato il Segretario agli Affari Interni Gian Carlo Venturini, “la finalità è quella di individuare in maniera puntuale le risorse dell’Amministrazione coerentemente con le nuove missioni e funzioni degli uffici che, anche a seguito del percorso di internazionalizzazione della Repubblica e di specializzazione delle attività e competenze richiesta agli uffici pubblici, lo stesso necessita di professionalità oggi non presenti o presenti in misura insufficiente”. Ora il Governo vuole accelerare e ha aperto un tavolo di confronto sui sindacati per arrivare ad un piano condiviso sul fabbisogno, visto che stando alle ultime indiscrezioni trapelate, si sta parlando di 86 dipendenti in più. Attuando una intelligente quanto necessaria mobilità interna, infatti, si potrebbe ottimizzare al meglio la macchina statale, senza considerare che in diversi settori ci sono posti vacanti e altri da costituire con figure di alto profilo e/o specializzate. Nuovi posti su cui pesa, vista la storia sammarinese, il ragionevole dubbio che si stia paventando una ‘infornata’. Dubbio che Venturini ha scansato annunciando che “la copertura di posti definitivamente vacanti avverrà esclusivamente con lo strumento del concorso”. Occorre quindi attendere la pubblicazione dei documenti, tenendo conto del ‘giallo’ creatosi dopo Ferragosto, soprattutto sul ‘protocollo’ sottoscritto dai sindacati (che, interpellati non hanno confermato la firma) sul fabbisogno ma anche sul contratto di lavoro. Il ‘giallo’ è svanito con la pubblicazione della Delibera del Congresso di Stato del 25 agosto, che recita: “un protocollo d’intesa volto a stabilire tempi e modalità relative al confronto in materia di primo fabbisogno del Settore Pubblico Allargato, contratto di lavoro per il pubblico impiego (allora c’è! ndr), problematica del precariato ed attivazione di nuovi incarichi per professionalità qualificate in possesso di laurea”. Pur essendo plausibile che dopo la scadenza del 2012 si parli di rinnovo del contratto della PA, dovrebbe essere una questione da sviluppare nel Programma Economico, ma a quanto pare non ne è stata fatta menzione negli incontri avvenuti finora.

Soprattutto se, come qualcuno ha già ipotizzato, dovessero venire riviste le retribuzioni con aumenti che, visti i tempi che corrono, non sarebbero ben digeriti da chi lavora nel privato. Anche perché negli altri rinnovi (Servizi, Industria, Artigianato) gli aumenti non si sono quasi visti.

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