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Il discorso della Reggenza al Corpo Diplomatico e Consolare

da Redazione

“Oggi la diplomazia è capace di imprimere l’adeguata connotazione del Paese e deve sempre più sentirsi protagonista dei relativi processi di cambiamento”.

 

SAN MARINO – Il discorso della Reggenza al Corpo Diplomatico e Consolare.

 

“La Reggenza è particolarmente lieta di accoglierVi, Illustrissimi membri del Corpo Diplomatico e Consolare della nostra Repubblica, in questa rinnovata occasione di incontro e di porgerVi un saluto caloroso, unito ai sentimenti di stima e di considerazione per l’alto mandato che espletate nell’interesse del nostro Paese.

Un’occasione, questa, che consente anche alle più alte Istituzioni dello Stato di richiamare il forte interesse sull’incarico che ciascuno di Voi, accreditato presso Paesi o Organismi multilaterali, svolge in un momento in cui l’azione concertata e il ruolo del dialogo politico, diplomatico e della cooperazione internazionale, devono assolutamente affermarsi e prevalere sulle logiche dello scontro e della divisione.

Sono temi, questi, di priorità assoluta nell’impegno internazionale che anche il nostro Paese è chiamato ad affrontare, al pari con il ruolo che sta svolgendo per concretizzare tutta la serie di risultati raggiunti nel rapporto con l’amica Nazione Italiana, nello sviluppo delle direttive OCSE, nel nuovo rapporto avviato con l’Unione Europea, nonché per proporre San Marino quale Terra di accoglienza e di opportunità di investimento.

Avete appena concluso un incontro con una delegazione di Governo che ha tracciato la proiezione internazionale di un sistema altamente avanzato; un sistema che si è dotato di nuovi strumenti per corrispondere pienamente agli obiettivi della trasparenza e dello scambio di informazioni, anche alla luce del nuovo Standard Globale che la Repubblica, al pari di altri Stati virtuosi, si è impegnata ad adottare sin dalla sua prima applicazione, nel 2017, che ha creato le premesse per attrarre investimenti utili ad un rinnovato slancio economico e che sta lavorando per definire un più stretto rapporto con l’Unione Europea, per rafforzare il proprio ruolo internazionale, offrendo, al contempo, nuove opportunità di crescita, lavoro e sviluppo ai nostri giovani, alle nostre imprese, al nostro sistema bancario-finanziario e ad un’economia che ha vissuto le più recenti contrazioni congiunturali.

Siamo chiamati ora ad un esercizio di grande responsabilità, per il quale la funzione degli Agenti diplomatici e consolari risulta centrale nella promozione del sistema Paese e nell’esercizio del proprio ruolo di fedeli servitori dello Stato.

Oggi la diplomazia è capace di imprimere l’adeguata connotazione del Paese e deve sempre più sentirsi protagonista dei relativi processi di cambiamento.

E’ vero che un Paese di modeste dimensioni non è in grado di sostenere rappresentanti di carriera presso l’intera ampia rete di Paesi ed Organismi con i quali intratteniamo relazioni ufficiali; ma è altrettanto vero che, all’atto dell’assunzione di un incarico di rappresentanza di un intero Paese, la responsabilità, la coscienza dell’effettivo sostegno e l’onere politico e deontologico gravante su ciascun Agente, devono essere la cifra della conseguente azione operativa.

Per queste ragioni, la Reggenza richiama la necessità di una seria riflessione sul contributo che, sempre più, viene richiesto in termini di formazione, di aggiornamento e di comportamenti eticamente degni di un alto servizio istituzionale;

le funzioni di mera rappresentanza devono dunque fondersi con la concreta capacità di stabilire contatti, di intrattenere relazioni e di esercitare un vero e proprio ruolo di diplomazia economica e sociale tra gli Stati e presso gli Organismi multilaterali.

Nel perseguire gli obbiettivi dell’alto incarico a Voi affidato, la Reggenza invita a compiere una riflessione.

Siamo geograficamente non distanti da quei tristi fenomeni immigratori e, in parte logica conseguenza, dall’acuirsi delle tensioni che dalla sponda sud del Mediterraneo richiamano, una volta in più, la necessità di sviluppare una coscienza globale.

La logica del peso specifico degli Stati potrebbe indurre un piccolo Paese, quale il nostro, a sentirsi estraneo a fenomeni di tal peso e dimensioni, per i quali l’azione di un’esigua entità statuale potrebbe addirittura suscitare disinteresse ed apparire ininfluente;

la situazione contingente deve invece indurci ad invertire questa logica e ad assumere un atteggiamento ancor più responsabile e di indirizzo sul nostro pensiero di libertà, attraverso l’esempio che possiamo permetterci di offrire.

Questa contingenza che ormai ha i caratteri di una emergenza, sarà sempre di più al centro del dibattito internazionale ed influenzerà fortemente l’azione di politica estera ma anche le iniziative di cooperazione economica degli Stati e delle Istituzioni sopranazionali.

A tal fine, dobbiamo saper cogliere le opportunità dei contesti internazionali, le occasioni di incontro istituzionale, civile, e sociale con gli Stati con cui intratteniamo relazioni ufficiali, offrendo sostegno a quei Paesi che faticosamente hanno intrapreso percorsi di riforme e di sviluppo attraverso processi di democratizzazione.

Per essere parte di questa strategia, ogni Agente dello Stato è chiamato a promuovere occasioni di dialogo e di confronto, facendo sì che il contributo di uno Stato, anche di un piccolo Stato, possa rafforzare la consapevolezza della strategia comune che, nel rispetto del diritto internazionale, sappia fronteggiare il passaggio epocale e sostenere anche le tragiche conseguenze dell’imponente crisi umanitaria.

I prossimi obiettivi di politica estera sono la conferma di tale necessità ed in questa direzione la Reggenza auspica una crescente sensibilizzazione in ognuno di Voi, in stretto coordinamento con le Istituzioni sammarinesi, cui fa capo il dovere di mantenere un costante collegamento e di impartire le istruzioni nell’espletamento dei singoli incarichi.

In questo spirito, la Reggenza rinnova l’augurio di una fervida prosecuzione dell’alto mandato appartenente a ciascuno di Voi, Illustrissimo membri del Corpo Diplomatico e Consolare sammarinese, unitamente a voti di pace, prosperità e benessere a livello personale e delle Vostre rispettive Famiglie”.

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