Home FixingFixing Volontariato: esperienza di vita per il bene della collettività

Volontariato: esperienza di vita per il bene della collettività

da Redazione

Lo studente universitario sammarinese Tommy Fantini racconta in prima persona la sua esperienza nella Repubblica Ceca.

 

di Tommy Fantini

 

Repubblica Ceca. Due settimane. Fattoria ad agricoltura biologica, ossia lavoro della terra senza l’uso di macchinari o sostanze artificiali. Undici ragazzi, provenienti da tutto il mondo, alla ricerca di una nuova avventura e una ‘vacanza’ diversa. Vitto e alloggio offerti, l’unico costo è il biglietto dell’aereo: tu offri il tuo lavoro, loro ti danno un letto e tre pasti.

Sembra una follia, ma perché andare così lontano per lavorare senza essere pagati? Domanda superficiale, ma legittima. Osservare, toccare e sentire la natura, provare cos’è veramente lo spirito di comunità, concedere il proprio corpo per aiutare qualcun altro, dare se stessi nel lavoro di gruppo, senza aspettarsi nulla in cambio.

Viviamo in una società che segue il mito dell’utile e dell’interesse, ma provando un esperienza del genere capisci dove sta veramente l’essenza nella vita. Nessuno parla la tua lingua, sei costretto ad arrangiati con quel poco di inglese che sai, ma poi nel giro di qualche giorno e di qualche tentativo ti accorgi che inizi a migliorare, errore dopo errore ti rendi conto che più pratichi e più hai la possibilità di imparare. La stessa nostra società ci fa sentire esseri individuali, unità singole che fanno parte di un sistema, con l’obiettivo di arrivare più in alto possibile, senza freni, senza sensibilità. Ed è proprio questo concetto che crea tutti i piccoli e poi grandi problemi: l’egoismo. Tutti dovremmo fare un esperienza di vita comunitaria, dove i tanti singoli si sentono e si muovono come parte di un gruppo unito. Dare senza aspettarsi di ricevere qualcosa indietro. Solo provandolo capisci dove sta la verità: non nelle leggi, non negli affari, ma nelle persone, una ad una, che cedono la loro individualità per sentirsi parte di un tutto.

Sentirsi un volontario, sapere di essere li per il bene di qualcun altro ti apre tante porte nella testa. Ti fa guardare quasi con disprezzo la solita vita di tutti i giorni, la solita routine che ogni giorno, ogni mese e ogni anno ci stressa, ci mette l’uno contro l’altro e non lascia spazio alla diversità. Proprio per questo la consiglio a tutti, studenti e lavoratori, per provare un esperienza diversa e unica.

Si parte da soli, si torna con tante nuove conoscenze e storie da raccontare.

Per informarsi è molto semplice: cercate la pagina web del “Servizio Civile Internazionale (SCI)” (www.sci-italia.it), leggete le modalità di partecipazione, controllate uno per uno tutti i campi di lavoro che vengono organizzati e scegliete quello più adatto al vostro. Non preoccupatevi per nulla, lo staff è gentilissimo e disponibile.

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