Home FixingFixing Sul grande schermo: da “Camicie rosse” a “Lo sconosciuto di San Marino”

Sul grande schermo: da “Camicie rosse” a “Lo sconosciuto di San Marino”

da Redazione

Una ricca tradizione, quindi, che andrebbe rivalutata e rinvigorita: del resto, quale posto al mondo ha torri, palazzi e panorami come il Titano?

 

di Daniele Bartolucci

 

Il primo dopoguerra ha rappresentato un periodo d’oro per la Repubblica di San Marino, almeno dal punto di vista cinematografico. Sono state diverse, infatti, le produzioni che hanno scelto come location le caratteristiche mura e l’interno dei palazzi di Città per ambientare i loro film. Prima de “Il principe delle volpi”, nel 1949, già nel 1946 era stata la volta de “Lo sconosciuto di San Marino” di Michał Waszyński. Nel film ci sono diverse inquadrature riprese dal monte Titano dove sorge San Marino: sullo sfondo le colline del Montefeltro, che hanno fatto da sfondo alla storia narrata, una vicenda molto cara ai sammarinesi e a moltissimi italiani, visto che si tratta dell’accoglienza prestata dall’antica Repubblica a circa 100mila profughi della seconda guerra mondiale. Tra questi, viene narrato nel film, giunge uno straniero che pare aver perduto la memoria. Lo sconosciuto attira le simpatie degli abitanti, soprattutto quelle di una giovane prostituta , per il suo carattere mite e gentile, ma purtroppo la sua perdita di memoria nasconde un tragico passato. Giunta la notizia della caduta della Linea Gotica, il prete del paese, don Antonio, organizza una processione alla quale assiste anche lo sconosciuto, che si rivede negli abiti nazisti pronto ad ordinare una strage dei fedeli. Riaffioratagli così la memoria, assale la folla in processione, ma, preso dal rimorso, ha orrore di sé e si getta in un campo minato. Nel 1952 esce invece “Camicie rosse” di Goffredo Alessandrini. Anche questo film ha come sfondo una vicenda molto cara ai sammarinesi: l’impresa di Giuseppe Garibaldi, che come noto scampò all’assedio delle truppe austriache proprio grazie all’aiuto prestatogli dai sammarinesi. Di questo film si ricorda anche un altro particolare, ovvero che il regista, a causa di disaccordi con la ex moglie, Anna Magnani, abbandonò il set prima della fine delle riprese che furono completate dall’allora aiuto regista, Francesco Rosi. Esaurito questo periodo d’oro, San Marino dovrà attendere quasi 60 anni per essere di nuovo scelta come location di un film di rilievo, fino a quando non vengono girate le scene di Scuderia Filibusta (2012, Jeffrey Zani, Francesco Ceccoli) e The Last Alchemist (2012, Michele Massari). L’ultimo film in ordine di tempo girato a San Marino è del 2013, ovvero “Mordraud – The Movie” di Riccardo Piana. In verità l’opera tratta dal romanzo di Fabio Scalini non è un film, ma un cortometraggio e tratta la battaglia nella battaglia tra due fratelli, schierati su fronti opposti, che si affrontano durante un sanguinoso assedio. Una ricca tradizione, quindi, che andrebbe rivalutata e rinvigorita: del resto, quale posto al mondo ha torri, palazzi e panorami come San Marino?

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