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Aeroporto “Fellini” e Torraccia, due progetti complementari

da Redazione

Con la Segreteria all’Industria di San Marino il punto su “Aviation”. Il Titano riconoscerà ad AiRiminum i diritti per l’utilizzo della pista.

 

di Alessandro Carli

 

Sull’importanza di avere un aeroporto vicino al Titano (possibilmente attivo) ci siamo più e più volte espressi: crediamo – ed è una cosa forse scontata – che sia fondamentale per far arrivare i turisti anche sul Monte, con le ricadute (anche economiche) che ne conseguono. Altrettanto nota è la ripresa dei voli del “Fellini”: AiRiminum ha informato, attraverso il sito www.riminiairport.com, che durante la settimana che si è aperta il 3 agosto e che è terminata domenica 9, l’aeroporto internazionale della provincia di Rimini e della Repubblica di San Marino ha avuto ben quattro giorni di lavoro attivo, martedì 4 agosto con il Lussemburgo e Amsterdam, mercoledì 5 agosto con Mosca, sabato 8 agosto con moltissime destinazioni (Mosca, la Germania, Berlino, Zurigo, Brussels, eccetera) e domenica con il Lussemburgo. Sull’interesse che il Titano ha riposto sull’hub già da molto mesi, parla il progetto Aviation, un impegno che la Segreteria all’Industria ha preso davvero a cuore e sul quale – proprio a cavallo delle ferie d’agosto – facciamo il punto con Silvia Della Balda, Segretario Particolare per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio.

Rimini o Bologna: nelle scorse settimane è scoppiata la polemica degli aeroporti. Il fatto comunque è che San Marino crede fermamente nell’importanza dei voli.

“Nessuna polemica, ma è comunque corretto ricondurre la questione sui giusti binari. L’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino non è stato chiamato così per simpatia o cortesia nei nostri confronti da parte dell’Italia, ma quella denominazione deriva da una precisa volontà e progettualità politica, italiana e sammarinese, che è stata suggellata da accordi internazionali a far data dal 1990. È l’aeroporto più vicino ai nostri confini, San Marino ha sempre creduto nelle sue potenzialità, tanto da essere entrata nel capitale sociale della società di gestione, poi fallita, e da aver anche investito in operazioni di co-marketing. Rimini ora sta ricostruendo le proprie direttrici di traffico e la propria credibilità di struttura aeroportuale, mentre Bologna è una realtà che funziona da tempo e che potrebbe, a livello turistico, rappresentare una buona base per promuovere San Marino. Parliamo di turismo e di opportunità promozionali, altro è il progetto a cui stiamo dando corpo in termini di attività legate all’aviazione. Detto questo, San Marino crede fermamente nell’importanza di dare concretezza al progetto aviation. La denominazione dell’aeroporto di Miramare non significa e non porta nulla al Paese se non è accompagnata da una presenza fisica, strutturale, ben precisa e dall’offerta di servizi di qualità. Su questo stiamo lavorando in modo molto determinato, anche se non è per niente facile”.

Quali sono i rapporti e le prospettive con la nuova società AiRiminum?

“Con AiRiminum si sono svolti alcuni incontri, sia a livello politico che tecnico. La volontà comune è quella di collaborare in piena sinergia. In attesa di arrivare all’operatività, stiamo vicendevolmente tenendoci in contatto per imbastire sui presupposti della correttezza le opportune e ricercate relazioni”.

In che misura San Marino lavorerà dentro l’aeroporto “Federico Fellini”?

“Se la domanda si riferisce alle attività che San Marino svilupperà sulle aree affidatele, il discorso è molto ampio e non riguarda strettamente il ‘Fellini’, considerando con il ‘Fellini’ il terminal e le attività connesse. Per capirci meglio: San Marino ha in affidamento quarantennale e rinnovabile alcune aree all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino sulle quali sviluppare autonome attività di aviazione, autorizzate dall’Autorità italiana per l’aviazione civile. Peraltro, l’Atto di Affidamento specifica in modo molto chiaro in quale modo e misura, stabilendo anche i diritti che San Marino riconoscerà alla società di gestione, nello specifico ad AiRiminum, e cioè i diritti di approdo e partenza a remunerazione della stessa per l’uso della pista. È ovvio che la collaborazione con la società di gestione dell’aeroporto è un presupposto di base e, come dicevo, questo presupposto è ricercato da entrambe le parti. L’obiettivo è comune: il successo dello scalo”.

Su San Marino Fixing abbiamo già parlato del progetto aviation. A che punto si trova?

“Stiamo valutando i partner/investitori più giusti per avviare le attività aviation sulle aree in affidamento. Ciò significa condivisione della progettualità in primis, rispondenza a requisiti da noi ritenuti essenziali quali esperienza e professionalità nel settore, determinazione della portata dell’investimento per la realizzazione delle infrastrutture. Alle attività aviation da realizzarsi sull’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino, abbiamo legato lo sviluppo dell’auspicato Aeroporto di San Marino, sancito dall’Odg del CGG del 22 dicembre scorso e riguardante la trasformazione dell’aerodromo di Torraccia in aeroporto di interesse nazionale. Due progetti distinti, ma complementari l’un l’altro. Su questo fronte e cioè sulla partnership con gli investitori pensiamo di essere a buon punto, abbiamo svolto un grande lavoro di relazioni e di mediazione tenendo sempre presenti gli interessi del Paese. Sul fronte Torraccia, lo studio di fattibilità è terminato e al rientro dalla pausa ferragostana delle istituzioni sarà presentato a Governo e maggioranza. Sul fronte italiano, invece, proseguono gli incontri per la definizione delle ulteriori questioni oggetto di discussione, con Enac quale interlocutore principale per tutti gli aspetti tecnici e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quale punto di coordinamento per le questioni più prettamente politiche”.

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