Il Gruppo Consiliare di Unione per la Repubblica ha scelto, alla fine del dibattito, di tenere la posizione di astensione.
UPR ha voluto così esprimere la non ostilità verso soggetti che hanno scelto di fare un rilevante investimento.
Tutto ciò però non ci fa dimenticare le molte criticità del progetto, i passaggi claudicanti che ha avuto in questi mesi, le scelte di fondo che potevano essere molto diverse ed un modello di sviluppo ancora assenti dai piani del Governo. Ma con i se e i ma non si esce dalla crisi, soprattutto con un Governo debole in termini di capacità di attrazione di investimenti esteri e di promozione dello sviluppo economico.
C’è poi un tema per noi rilevante che da oggi invece deve essere tenuto in forte considerazione: le deroghe concesse al progetto potranno essere estese anche ad altri investitori?
La Legge per la promozione degli investimenti ha mostrato alla sua prima prova rilevante l’inadeguatezza verso le esigenze di progetti imprenditoriali di elevate dimensioni.
UPR ritiene strategico che cittadini ed imprenditori, piccoli e grandi investitori, possano disporre di un quadro normativo certo e definito.
UPR chiede al Governo di porre attenzione a non abusare dei decreti delegati per derogare alle Leggi nell’applicazione della convezione.
UPR auspica che si vari una politica strutturale per sostenere investimenti con proposte chiare e trasparenti, anche in concorrenza, al fine di valutare più opportunità per il futuro del Paese.
Marco Podeschi chiede ulteriormente che: “Nel rispetto delle normative vigenti e della libera scelta degli investitori, ci sia il massimo impegno per favorire il lavoro delle imprese e manodopera sammarinesi, affinché siano massimizzati i ritorni per il sistema economico e la collettività.
Nel dibattito ho ribadito inoltre la necessità impellente di pensare a un piano coordinato per rilanciare il commercio, sostenere le attività che sorgono nelle zone limitrofe al prossimo “Polo del lusso”, rivedere gli accessi alla Repubblica e al centro storico.
Oltre a ciò: prezzo del carburante, SMAC CARD, panieri di beni incentivanti, infrastrutture ed investimenti per il centro storico sono elementi per noi rilevanti poiché non si può solo lavorare per attrarre investitori esteri, ma occorre anche sostenere chi ha già attività imprenditoriali, dando opportunità di competere in una fase difficile in cui crisi economica e altri fattori esterni, hanno messo in difficoltà molte imprese e attività commerciali.
Dobbiamo lavorare affinché il sistema San Marino sia attrattivo in termini commerciali, e che grandi centri commerciali, piccole attività, centro storico possano convivere ed esaltare le reciproche potenzialità, usando anche le prerogative di Sovranità Nazionali disponibili”.