Ammontano a più di 25 milioni di euro le risorse messe a disposizione a favore di anziani e disabili dal piano attuativo 2015 dalla programmazione di zona per la salute e il benessere sociale dei territori compresi nel distretto socio sanitario di Rimini nord (composto dai Comuni di Rimini, Santarcangelo di Romagna, Bellaria – Igea Marina e quelli rappresentati dalla Comunità montana dell’alta Valmarecchia). Il piano attuativo 2015 è stato approvato nel corso dell’ultimo incontro del comitato del distretto socio sanitario di Rimini nord. I Piani di zona sono lo strumento di programmazione triennale che, sulla base di criteri indicati dalla Regione Emilia Romagna, individua gli obiettivi di programmazione condivisa dai territori inseriti nel distretto socio sanitario di Rimini nord nei settori che riguardarono i servizi di natura socio sanitaria. La parte più consistente di queste risorse è messa a disposizione tramite il Fondo regionale per la non autosufficienza che va a finanziare nello specifico interventi nel settore anziani e disabili.
Un intervento importante che permette di consolidare alcuni servizi come i più di 600 posti letto complessivamente messi a disposizione presso le strutture residenziali per anziani, o il potenziamento di tirocini formativi e di inserimento lavorativi per disabili, che passano dagli 85 mila euro del 2014 ai 255 mila euro del 2015, o agli assegni di cura per anziani per i quali sono stati investiti più di 300mila euro rispetto l’anno scorso, superando quota due milioni di euro. Tra gli altri interventi il sostegno alla domiciliarità, il supporto a famiglie con badanti e familiari che si occupano a casa di disabili.
“Si tratta di una serie corposa e variegata di interventi – è il commento di Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini – in un settore nevralgico del welfare come quello del supporto agli anziani e ai disabili. Un impegno economico notevole, frutto anche di risorse aggiuntive che come territorio di rimini nord abbiamo deciso di investire per potenziare servizi come quello degli assegni di cura per anziani o lo sviluppo di percorsi di inserimento lavorativo per disabili. L’ottica emergente è quella capacitante, che esce dall’assistenzialismo vecchia maniera per favorire un impegno e coinvolgimento delle famiglie nella cura dei cari. Sono risorse non scontate che riflettono la precisa volontà di inserire a pieno titolo il welfare tra le priorità, senza arretrare e, dove possibile, implementando l’impegno a sostegno della parte più debole delle nostre comunità”.