Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: la prima giornata si è fermata al comma Comunicazioni

Consiglio Grande e Generale: la prima giornata si è fermata al comma Comunicazioni

da Redazione

Dopo l’intervento del consigliere Remo Giancecchi (Indipendente) che ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad uscire dall’Upr sono intervenuti Roberto Ciavatta (Rete) per circa 3 ore e Federico Pedini Amati (Indipendente) per più di 2 ore. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

La seduta consiliare odierna si è fermata al comma Comunicazioni. Dopo l’intervento del consigliere Remo Giancecchi (Indipendente) che ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad uscire dall’Upr sono intervenuti Roberto Ciavatta (Rete) per circa 3 ore e Federico Pedini Amati (Indipendente) per più di 2 ore. La seduta si è conclusa con l’intervento del consigliere Gian Matteo Zeppa (Rete). La seduta riprenderà martedì 4 agosto alle 13 sempre al comma Comunicazioni con l’intervento del consigliere Elena Tonnini (Rete).

 

Comma numero 1. Comunicazioni.

Remo Giancecchi (Indipendente): In questi giorni la politica è in forte fermento. Ci sono confronti tra partiti per giungere a una semplificazione del quadro politico. Insieme a Giardi e altri amici ho deciso di interrompere il percorso politico dentro l’Upr. Sono state date interpretazioni non corrispondenti al vero alle nostre decisioni. Upr da qualche tempo ha avviato confronto con Ap e Ns per verificare se ci sono le condizioni per costruire un nuovo soggetto di centro. Noi non siamo mai stati contrari al dialogo con Ap e Ns però è anche vero che in ogni occasione abbiamo richiesto un confronto aperto e franco anche con la Dc. Per costruire un grande Centro non possiamo escludere il maggior partito. La nostra richiesta, temo a causa di vecchi rancori con persone che incidono nelle dinamiche del movimento anche se non siedono più in consiglio, non è mai stata presa in considerazione. Gestione del movimento con tanta incertezza. Ha finito la propria spinta propulsiva. I rapporti interni sono saltati definitivamente con la vicenda per allontanare Giardi dal movimento. Dopo esserci confrontati con i nostri sostenitori abbiamo deciso fosse più serio interrompere l’esperienza in Upr. Ora partiamo da un confronto con la Dc, non possiamo più ignorare il percorso che la Dc ha fatto negli ultimi anni rinnovando metodi e uomini. Oggi è chiara e trasparente nelle proprie linee politiche. Serve una coalizione che sappia aggregare tutte le forze di centro per poi governare con forze progressiste e riformiste di sinistra, intendo Ps e Psd. Restiamo consiglieri indipendenti di opposizione.

Marco Podeschi (Upr): Noi abbiamo depositato un odg sulle automobili a propulsioni elettrica. Chiediamo al Governo di attivarsi per allinearsi alle normative comunitarie in materia.

Roberto Ciavatta (Rete): Il consigliere Giancecchi spera che si possa trovare un accordo tra Dc, Ap, Ns, Psd, Ps e fuoriusciti Upr. A quel punto facciamo un gruppo unico. In autunno andiamo incontro all’apertura di una serie di processi che potrebbero allargarsi ad ulteriori membri delle istituzioni. E questo potrebbe spiegare la volontà di creare un gruppo unico o un mucchione. Che non ha alcun tipo di ragione politica o programmatica ma solo il senso di un tentativo di auto-difesa nell’ipotesi che vi possano essere delle conseguenze in base ai processi che inizieranno a breve. E’ stato detto che membri che non sono più parte delle istituzioni ossia i consiglieri che si sono dimessi hanno ancora un peso specifico e indicano quale sia la strada da perseguire in quel partito. Alcuni membri fuoriusciti dalle istituzioni nel Psd, ad esempio, sono ancora parte determinante dei processi decisionali di quel partito. L’altra sera insieme al professor Nino Galloni ci siamo confrontati in una serata davvero molto interessante su Europa e Economia. Tra le sue proposte anche quella di aumentare il reddito dei cittadini attraverso l’utilizzo di monete complementari. Vengo a un altro argomento. C’era urgenza di trovare nuovi vertici per la Banca Centrale di San Marino, siamo ben lungi dal sapere se ci sono stati incontri in questo senso. Non sappiamo se si sono fatti dei passi avanti per ragionare su come porre rimedio a questa carenza, che è deleteria per la Banca Centrale. L’Aula consiliare è tenuta all’oscuro di quanto sta succedendo. Non sappiamo se ci sono nomi possibili e se si sono fatte graduatorie. I segretari di Stato si sono impegnati con Clarizia nel riconoscergli lo stipendio fino a dicembre. Poi arriva la smentita, ma di due soli segretari di Stato, che dicono che Clarizia ha capito male. Non è giovanissimo, è probabile. In questi giorni, forse venerdì, il segretario di Stato Francesco Mussoni ha chiesto un chiarimento al Congresso di Stato sulle posizioni tenute sulla Sanità. Lui è il più discusso, l’anello debole di questo governo. Si ritrova ancora oggi a chiedere ai membri della maggioranza e del Congresso di Stato delle spiegazioni sulle posizioni tenute. Credo che la gestione della Sanità possa avere come unico sbocco la distruzione della Sanità stessa. Non si può dire che dobbiamo togliere i diritti alla gente quando non si fa tutto il possibile per far sì che il taglio sia messo da parte. Mussoni fa uscite sulla stampa in stile berlusconiano, ma in Aula non dice mai niente. Lo stesso vale per Lonfernini, che a volte fa anche uscite infelici, come quella sull’aeroporto di Rimini. Lonfernini ha pubblicizzato la serata al Bobino Club, 1.500 presenze, grande successo. Solitamente in quel locale ci sono le stesse presenze. Io sto facendo comunicazioni su elementi importanti. E’ stato pubblicizzato come un grande evento di marketing sammarinese che porterà flussi turistici. Se l’impressione è che a San Marino si mangia e beve gratis, qualcuno forse potrà venire. Dall’Expo arrivano informazioni su un ridimensionamento dei visitatori, se ne prevedevano di più. San Marino ha speso diverse centinaia di migliaia di euro, più di un milione, per andare lì e avere un traino turistico. Le critiche che ci sono attorno all’Expò, a Milano, sono relative al fatto che dà un’esposizione a padiglioni che dovevano approfondire, come qualcuno ha in effetti fatto, ma non San Marino, il tema dell’Expò, cioè nutrire il pianeta. E’ diventato un market nel quale si compra tutto. Il nostro padiglione è andato a Milano a raccontare fandonie, a descrivere un Paese dei balocchi che non c’è. Uno è abituato a non avere la sessione consiliare in Agosto, poi deve venire qua, e si scalda. Con queste interruzioni si rischia di andare avanti all’infinito. Non ho fatto nulla per essere allontanato dall’Aula. Io sto al gioco di essere interrotto ogni 5 minuti perché non perdo di vista gli argomenti che devo trattare. Qualche parola sulla stagione referendaria che ci apprestiamo ad affrontare. I comitati dovrebbero aver raggiunto i quorum di firme richieste. I referendum scorsi hanno avuto un esito eclatante che però non è stato tenuto in considerazione. I referendum sono stati proposti da comitati dei quali non faccio parte, ma mi sento di sostenerne la presentazione, oltre ad augurarmi che l’esito sia favorevole. E’ stato appena depositato un referendum sulla preferenza unica. Siamo a conoscenza di una raccolta firme anche per altri referendum. Ad esempio per richiedere che venga mantenuta la zona parco per 10 anni per le zone che sono in discussione in questo periodo. Ci saranno 4, 5 o forse più referendum. Abbiamo depositato, agli inizi di quest’anno, anche se il testo è modificabile in ogni sua parte, un pacchetto di riforme istituzionali fatto di 7 – 8 leggi. Introducono una serie di interventi non risolutivi dal punto di vista economico, ma che contribuiscono a creare le condizioni affinché la politica e l’economia si trovino di fronte a regole certe, che possono garantire una migliore applicazione della legge. Una ipersemplificazione istituzionale è necessaria. Sul regolamento consiliare abbiamo trovato un accordo allargato, mi auguro che presto possa arrivare nell’Aula. Ho chiesto all’Ufficio di Presidenza l’impegno di verificare le condizioni per implementare un sistema di votazione e valutazione delle presenze attraverso le impronte digitali. Ci sono state aperture da parte di numerosi interlocutori. Il testo presentato è stato in gran parte integrato e modificato. Vedo che gli animi si iniziano a sollevare. Per evitare di fare forzature termino qui il mio intervento. Sono quasi le 5. Ci sono forzature nell’Aula consiliare per motivi che non sono dettati nell’interesse del Paese. E’ molto grave. Avrò modo di rispondere a queste forzature nei modi che riterrò più opportuni.

Federico Pedini Amati (Indipendente): Favorevole all’ordine del giorno presentato dall’Upr sulle vetture a propulsione elettrica. Non sono favorevole alla creazione di nuove commissioni di inchiesta perché di per sé non hanno prodotto alcun risultato efficace. La competenza è del Tribunale. Infrastrutture sportive: si erano definite come infrastrutture strategiche per rendere San Marino una piazza internazionale per richiamare eventi sportivi di alto livello. Ed invece abbiamo perso anche il torneo di tennis che era davvero di alto livello. E tutto questo solo perché il pubblico non ha voluto investire 50 mila euro. Ricordo che il tennis riempie gli alberghi a San Marino. Eppure questi soldi per le maestranze del caso a Expo si sono trovate. Altri impegni riguardavano il miglioramento dei collegamenti dei frontalieri. Non è neppure stata modificata la strada di fondovalle perché c’è un ordigno bellico e non ci si riesce a mettere d’accordo con l’Italia su chi farà l’intervento di bonifica. Ho elencato alcuni impegni presi ma mai rispettati. Io mi chiedo: questi impegni vogliono essere portati a termine o meno ? L’allegato Z sembra l’almanacco delle giovani marmotte. Scriviamo un libro e non diamo esecuzione a niente. La nuova scuola dell’infanzia di Dogana bassa e parcheggio per il parco Ausa non ci sono. Il nuovo plesso scolastico di Acquaviva l’hanno fatto, sì. Il Polo scolastico di Fonte dell’Ovo con centro multifunzionale per i giovani non l’ho visto. E nemmeno le scuole superiori. Non è stato fatto niente. Forse solo le righe nuove per far parcheggiare gli autobus. Sedi dell’università degli studi: qui qualcosa è stato fatto, ma non è stato ultimato questo impegno. Un altro impegno era quello di razionalizzare le spese, in ambito istituzionale, nelle sedi istituzionali, alcune delle quali da accorpare. Ci sono luoghi grandi che non necessitano di tutto lo spazio che hanno. Recupero urbanistico dei centri storici: a Serravalle c’è un parcheggio seminterrato, non so da chi è gestito. Non è stato riqualificato nella pavimentazione il centro storico di Serravalle. Poi c’erano una serie di impegni fiscali presi per diminuire in maniera importante la spesa pubblica. Il team della spending-review ci ha indicato alcuni interventi che andavano fatti in questo senso, ma puntualmente non sono stati fatti. Si parlava di accelerare i processi di esternalizzazione, di ridurre il costo complessivo del personale. Ci dovevano essere delle sinergie fra pubblico e privato nei servizi alla persona, cosa non avvenuta. Ora affrontiamo i problemi di liquidità del sistema finanziario. Dobbiamo richiedere, a causa della Voluntary Disclosure, una sorta di prestito, o linea di credito, alla Cassa Depositi e Prestiti in Italia. Abbiamo un casinò strisciante, con l’arrivo del black-jack e altro, abbiamo completato l’opera del casinò. Sono giochi della sorte, che hanno prodotto allo Stato sammarinese cifre significative in questi anni. E’ inutile continuare a tenere in un capannone a Rovereta i giochi della sorte, quando dovrebbero essere chiamati come devono ed essere spostati in altri luoghi, non di confine. C’era l’impegno di spostare una parte dei giochi della sorte nel centro storico. Quindi due sedi, una a Rovereta e una in città, dove non è mai arrivata. Il Parco scientifico tecnologico è ancora all’interno di un capannone in affitto. Ci sono 15 aziende start-up, ma non ha una sede definitiva. Uno Stato democratico è dato anche dal controllo su eventuali imprenditori non seri. Si era detto che i controlli andavano fatti anche dai professionisti, notai e commercialisti. Il sistema di adeguata verifica in capo a questi professionisti è esagerato rispetto al circondario. A San Marino o si può fare qualsiasi cosa, oppure abbiamo paura anche dell’ombra. Noi purtroppo quando facciamo le norme superiamo quella che è la logica della norma. A San Marino non c’è scambio nell’ambito di chi deve fare l’adeguata verifica, mentre la legge lo prevederebbe.

Matteo Zeppa (Rete): Sui referendum credo che questa voglia di democrazia da parte della cittadinanza sia la migliore risposta nei confronti della politica, se così la vogliamo chiamare. Si vuole stare attaccati alle sedie a ogni costo. Sono giorni che non dormo e faccio fatica a interloquire a causa di questa spossatezza non fisica. Sono al limite dell’insofferenza personale verso le persone che siedono in quest’Aula. Io propendo per avere una visione di sinistra, anche se sono molto critico verso la sinistra. Riguardo all’Expò il segretario Lonfernini in risposta a una mia interpellanza ha citato delle delibere del Congresso di Stato che sul sito non ci sono, devono ancora essere autorizzate. Ad oggi, tranne per le 4 o 5 delibere non pubblicate, siamo a 1.065.000 Euro. A Rimini hanno fatto l’agenda digitale. Tutte le spese e gli emolumenti sono su quella cavolo di agenda digitale. Qui nell’interpellanza si citano cose che non sono sul sito. E vogliamo parlare di trasparenza degli atti amministrativi? Dove sono stati presi i dati? Le segreterie di Stato devono interagire fra di loro. Secondo le richieste dell’interpellanza tutte le segreterie dovevano comunicare le spese. C’è una spesa di 30mila euro che probabilmente è legata alla segreteria alla Cultura. Quella spesa non è stata citata nell’interpellanza. Io chiedevo una visione a 360 gradi dell’Expò, non per avere la monotona risposta di Lonfernini. E’ qui che nasce il mio disagio. Fra l’ultima sessione e oggi è successo molto. Ma i segretari non riferiscono di nulla. Vanno sui giornali con i comunicati stampa. Parlo di Clarizia e altri episodi. Sarebbe dovere riferire al Consiglio Grande e Generale, a tutti i 60. Io mi sono fatto un esame di coscienza mio, dicendomi che non voglio vivere di politica, questa è un’esperienza che mi insegna molto, e mi segna altrettanto. Mi insegna di non fidarmi delle persone, è aberrante. La società chiede un passo avanti alla politica. L’humus che hanno creato Rete e i movimenti politici dice che non ci si può continuamente riciclare. Che segnali date a voi stessi e alla cittadinanza? Partiti di maggioranza e opposizione allo stesso tavolo. La politica degli ultimi anni ha sviluppato debito. Le ditte se ne vanno. C’è recessione, ci sono persone che mangiano alla Caritas. Ci pensate alle famiglie dove le persone non lavorano? Oppure pensate solo ad andare all’Expò? Siamo un Paese povero, in crisi economica e morale. Mi viene la pelle d’oca ad essere accomunato ai consiglieri che si lamentano dei posti auto riservati. Si vuole solo rimanere attaccati allo scranno. Ciò è destabilizzante. E’ stato fatto un piano infrastrutturale da 30 milioni di debito sul quale non c’è ancora un disegno riguardo il parcheggio di piazzale Giangi. La gente muore di fame e qui si fanno le infrastrutture. Un dottore si reinventerà muratore e andrà a fare le infrastrutture. C’è anche un aspetto che riguarda la dignità delle persone. E si dice che non ci sono più gli ammortizzatori sociali per loro.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento