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Il duo Redi Hasa e Maria Mazzotta chiude il Verucchio Music Festival al Museo Archeologico

da Redazione

Spetta al duo formato da Redi Hasa e Maria Mazzotta chiudere la XXXI edizione del Verucchio Music Festival diretta da Ludovico Einaudi, con il concerto in programma sabato 1 agosto alle ore 21 al Museo Archeologico.

I primi incontri musicali tra Redi Hasa e Maria Mazzotta avvengono nel 2005 quando, suonando per puro divertimento, cominciano a capire che tra di loro c’è grande affinità musicale. Di nota in nota trascorrono lunghe serate in compagnia di musiche tradizionali e libere improvvisazioni. Il puro piacere dell’ascolto reciproco diventa, man mano, un appuntamento costante e ad ogni incontro entrambi portano nuovi brani e nuovi arrangiamenti, quasi a stupirsi l’un l’altro delle grandi potenzialità della loro musica. E’ così che, nel 2010, cominciano a credere seriamente in un progetto di ricerca che leghi le potenti note del violoncello alla leggerezza della voce, passando attraverso le tradizioni delle loro terre e di quelle che incontrano nei numerosi viaggi. Vibrazioni che si snodano dalla pancia di un violoncello, frequenze liberate che sostengono e si fondono con la voce; note sapienti che prendono corpo dal ventre, che giocano con le simmetrie e con le dissonanze. Fondamenta del repertorio sono le storie del sud Italia e dei Balcani, delle genti della Vecchia Europa e dei migranti di ogni tempo e luogo che Maria e Redi interpretano e ripropongono secondo il proprio sentire. Dalla collaborazione musicale tra i due scaturiscono forti emozioni che li nutrono e li ispirano al contempo. Colori, sapori, profumi, luci e ombre dell’esistenza umana vengono trasformati in suono che coinvolge e in storia che ammalia, in emozione. Sperimentazione e improvvisazione sono strumenti dosati con saggezza per sentire l’appartenenza di un brano e imprimervi la propria personalità.

Il loro progetto discografico URA nasce, nel 2010, come ricerca, tentativo di amplificare emozioni, sentimenti e aneliti comuni ai popoli del Mediterraneo. Laddove la storia dei luoghi si fonde con le storie dell’uomo, le parole si fanno volentieri trascinare dal suono di premurosi strumenti musicali. E’ qui che, con il violoncello, Redi Hasa ne raffina le trame e ne intreccia rumori e armonie. Con la voce, Maria Mazzotta ne traccia il percorso e ne dipana il groviglio. Comodo rifugio in alcuni casi, inesauribile fonte ispirativa in altri, le musiche tradizionali si insinuano naturalmente in questo progetto e vengono abilmente ripensate da Maria e Redi. Una sorta di tradimento di ciò che la storia ci affida ma un tradimento involontario, quasi inevitabile, poichè non c’è niente di più mutevole delle tradizioni. Difficile definire i contorni, stabilire un inizio, proclamare una fine della musica tradizionale perché essa, in fondo, è popolare e in quanto tale in continuo cambiamento. Maria e Redi la tradiscono mettendole a disposizione la propria arte e ne osservano il cammino. Maria Mazzotta e Redi Hasa rappresentano il centro geografico e musicale del Mediterraneo. Da un lato il Salento, piccola lingua di terra protesa verso est, che fa dialogare l’Europa con l’Oriente. Dall’altro Tirana, capitale di una terra ricca di storia e di contrasti.

La biglietteria apre alle ore 19.30, biglietti € 10.

Per informazioni: Ufficio IAT Verucchio tel. 0541/670222

www.facebook/VerucchioFestival

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