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Il progetto Scenario escluso dai contributi FUS: le parole di Valenti e Cipiciani

da Redazione

Scenario è stato escluso dai contributi ministeriali per un vizio formale che, secondo l’interpretazione dell’Ufficio Attività di Teatro, ne ha pregiudicato l’ammissibilità. Pertanto il progetto Scenario non è stato portato alla valutazione della Commissione Consultiva per la Prosa. L’Associazione Scenario, che aveva intrapreso le necessarie consultazioni prima di inoltrare la propria domanda di contributo, ritiene che le ragioni dell’esclusione meritino una riflessione sull’interpretazione di un decreto che entra in contraddizione con una delle zone più dinamiche del sistema teatrale italiano. Alle ragioni addotte, ovvero la doppia istanza (essendo l’Associazione Scenario formata da soci percettori di contributi) e la cumulabilità del contributo, Scenario ha opposto le seguenti obiezioni:

– L’Associazione Scenario è un soggetto giuridico autonomo, e i suoi soci non intervengono alle attività dell’Associazione con contributi FUS.

– I soci di Scenario che sono percettori di contributo FUS si impegnano alla non cumulabilità dei contributi FUS, e pertanto ogni impegno economico relativo a Scenario non sarà oggetto di rendicontazione ai fini del contributo FUS singolarmente percepito.

– Il contributo FUS di Scenario, come da progetto inviato, è relativo alle sole attività poste in essere dall’Associazione.

– L’Associazione Scenario non eroga contributo derivante dal FUS ai propri associati.

 

Il Premio Scenario non è un semplice concorso, non si limita a valutare e premiare nuovi progetti di teatro, ma svolge un ruolo di monitoraggio e sostegno delle giovani generazioni teatrali che, in 28 anni di attività, ha coinvolto circa 3.500 progetti, ovverossia 18.000 giovani artisti, tecnici, organizzatori (ma la cifra è sicuramente per difetto), ai quali il Premio ha dedicato inoltre un importante lavoro statistico, che ha permesso di raggiungere una popolazione teatrale diversamente non riconosciuta né testata. Senza il Premio Scenario il teatro italiano non avrebbe conosciuto Emma Dante, Babilonia Teatri, Anagoor, Teatro Sotterraneo, Carullo Minasi, Marta Cuscunà, Fratelli Dalla Via, Interno Enki… ma l’elenco potrebbe continuare coinvolgendo pressoché tutti i nomi che formano il panorama della ricerca: tutti sono passati da Scenario! Nell’assenza di progetti analoghi portati avanti da enti pubblici a livello nazionale. E senza Scenario non sarà possibile conoscere gli artisti che potrebbero in futuro raccogliere il testimone del nuovo. Lo scriviamo senza enfasi e in tutta consapevolezza. Chiudere l’esperienza di Scenario significherebbe inoltre privare l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica di un percorso condiviso (e impossibile da portare avanti diversamente) che sollecita i giovani artisti a misurarsi con i temi dell’impegno civile e della memoria, contribuendo allo straordinario progetto nato attorno al Museo della Memoria di Ustica, dove vengono presentati i lavori del percorso Premio Scenario per Ustica. Il ruolo unico rivestito da Scenario è stato possibile grazie al coinvolgimento di soggetti teatrali che hanno investito sul progetto, non ricevendo contributi da esso, ma al contrario esprimendo economie, lavoro, impegno, sempre a titolo volontario. Il nostro dialogo con la Direzione Generale dello Spettacolo del Mibact vuole essere costruttivo: occorre trovare insieme una soluzione che assicuri a Scenario il sostegno che merita. La situazione di Scenario è già precaria, e il mancato riconoscimento lo mette a grave rischio di sopravvivenza, cosa che rappresenterebbe un trauma per l’intero settore e non potrebbe essere compresa, a fronte di 28 anni di attività continuativa. Occorre individuare una soluzione possibile che non metta in discussione la formula associativa esistente e fondante. A settembre l’Assemblea dei Soci di Scenario si riunirà per comprendere la sostenibilità del proprio progetto e per decidere le eventuali azioni da intraprendere.

Per l’Associazione Scenario, Cristina Valenti, Stefano Cipiciani

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