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Consiglio Grande e Generale: Disposizioni relative al personale medico dell’ISS

da Redazione

Approvato in tarda mattinata il Progetto di legge: sono 32 i voti a favore, 5 i contrari e 6 gli astenuti. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Il Consiglio Grande e Generale, dopo un lungo dibattito, approva in tarda mattinata il Progetto di legge “Disposizioni relative al personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale”: sono 32 i voti a favore, 5 i contrari e 6 gli astenuti. Non solo: con voto palese, l’Aula approva anche un Ordine del giorno presentato a conclusione del dibattito da Guerrino Zanotti, del Psd, e sottoscritto dai gruppi di maggioranza, dal consigliere indipendente Denise Bronzetti, e dai gruppi di minoranza Ps e Upr. L’Odg, in particolare, impegna il governo a presentare ai gruppi consiliari, entro il mese di settembre 2015, un programma di interventi sulla base dei seguenti impegni: 1) definizione celere del fabbisogno del personale dell’Iss 2) individuazione delle “soluzioni più opportune per una revisione delle retribuzioni del personale medico”, 3) introduzione di regole sulla formazione obbligatoria dei medici e sulla verifica periodica delle competenze; 4)individuazione, “attraverso il confronto aperto a tutte le forze politiche, di soluzioni e proposte per regolamentare l’esercizio della libera professione medica”. Per Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità, con l’Odg “finalmente emerge un segnale forte dalla maggioranza e da due forze di opposizione che individuano un impegno preciso e delle tappe fondamentali: l’adozione veloce di un fabbisogno, nuove retribuzioni, stabilizzazione attraverso concorsi. C’è dunque “un impegno politico significativo che va oltre la maggioranza”.

Concluso il comma 21, il Consiglio grande e generale passa ad affrontare la ratifica dei decreti delegati. Ratificati quelli non scorporati, sono licenziati il n. 56, “Riordino e aggiornamento delle imposte di bollo”, il n. 69, “Modifiche al Decreto Delegato n. 201 – Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili”, il n.70 “Controllo requisiti per coloro che intrattengono rapporti con la Pubblica Amministrazione”, il n.79 “Modifica al decreto delegato – Costituzione della società Poste San Marino S.p.A.” e il n.80 “Ordinamento della professione di geometra e Statuto del Collegio geometri e tecnici della Repubblica di San Marino”.

I lavori si interrompono e riprenderanno domani mattina con l’esame dei decreti rimasti da ratificare.

Comma 21. Progetto di Legge “Disposizioni relative al personale medico dell’Iss

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Nell’Aula e nel Paese esistono bisogni diversi sulla sanità. Alcuni dei quali sono inconciliabili tra loro. Nel nostro sistema non ci sono percorsi di carriera sicuri per i medici. Offriamo contratti a scadenza, prospettive di lavoro incerte e stipendi non coerenti con i livelli di professionalità: questa è precarietà. Stiamo costruendo un sistema sanitario poco attraente e non è positivo per un Paese che deve reclutare personale fuori dai propri confini. Esistono 4 criticità: 1) abrogazione della legge sulla libera professione che ha generato incertezza 2) stipendi medici ospedalieri 3) mancanza di prospettive per il personale 4) bassa casistica. Lo avevo già detto pochi mesi fa. Il personale medico è l’emergenza dei prossimi anni. E’ già iniziata l’emergenza perché il personale si è dato alla fuga. Io mi sono meravigliato alla fine del dibattito di novembre perché avevo dato un assist all’opposizione per attaccare il Governo. E però nessuno dei consiglieri d’opposizione ha detto niente. Sono criticità che ci portiamo dietro dal passato ma di cui, come sempre, risponde l’esecutivo in carica”.

William Giardi, Upr: “Faccio mio l’intervento del collega Venturini. E’ molto facile dare contro ma è molto più difficile dire ‘ci siamo sbagliati’ o ‘le posizioni demagogiche tenute nei confronti della categoria medica non sono così corrette’. Il Consiglio Grande e Generale, il Governo e la cittadinanza devono prendere una decisione sul tipo di sanità che si vuole. Come possiamo pretendere che medici professionisti possano venire a lavorare a San Marino, con un clima ostile, quando hanno richieste da tutta Italia? Io voglio pensare che questo progetto di legge sia l’inizio di un ripensamento verso un sistema di norme e leggi che ci consenta di essere attrattivi. La domanda è: che sanità vogliamo? Vogliamo una sanità con medici da pagare 3 mila euro al mese? Decidiamo che sanità vogliamo? Una sanità fatta da neo specializzati che restano qui in attesa di vincere un concorso? Una sanità fatta da medici pensionati? E’ una scelta, però decidiamo. Non possiamo dire un mese una cosa e il mese dopo quell’altra”.

Enrico Carattoni, Psd: “I problemi non si risolveranno con questa legge. I problemi posti sul tavolo dai vari medici che si sono dimessi non riguardano solo il trattamento economico. Bisogna mettere un medico che viene a operare nella Repubblica di San Marino di lavorare nelle migliori condizioni possibili. Si è parlato delle ingerenze della politica nel sistema sanitario. Il piano sanitario sono le linee guida che quest’Aula deve dare. Le linee guida deve darle la politica. Poi spetta all’amministrazione il compito di farle rispettare. Il Psd dà il suo appoggio a questa legge che cerca di risolvere parte dei problemi. Penso che sia un primo intervento assolutamente positivo”.

Marco Gatti, Pdcs: “Obiettivo principe per tutti deve essere quello di garantire a tutti i cittadini un servizio sanitario di qualità, indipendente dalle condizioni sociali ed economiche di ognuno. L’obiettivo di avere un ospedale a San Marino è un obiettivo importante perché consente alla famiglia che si ritrova con un paziente in ospedale di poterlo assistere con poco disagio. Il dibattito deve rifuggire da posizioni demagogiche. Il primo problema di un ospedale piccolo come il nostro non è quello economico, ma quello della casistica. Per riuscire a mantenere professionalità adeguate alla qualità che vogliamo, dobbiamo dare questo tipo di risposta. Dobbiamo essere consapevoli che il nostro territorio non è in grado di rispondere a tutte le esigenze necessarie e, dunque, serve competitività del sistema per attrarre quelle figure che mancano al territorio. In generale negli ultimi anni all’interno dell’Iss ho notato una sorta di appiattimento retributivo. Non viene premiato il merito. E invece la retribuzione deve essere proporzionata a una serie di fattori. Dobbiamo poi chiederci come il punto debole di essere un piccolo ospedale possa essere superato. Fuori di qui la soluzione sono riusciti a trovarla con la libera professione. Un aspetto che ha consentito a tantissimi medici di farsi apprezzare e conoscere. Volevo informare l’Aula che stiamo lavorando insieme ai gruppi consiliari per arrivare a un Odg condiviso, che poi possa portare a un successivo dibattito per verificare gli effetti di quello che si sta facendo. Il tema dell’Iss è un tema importante. Appoggiamo il progetto di legge”.

Repliche

Segretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni: “Abbiamo conseguito una riduzione sulla spesa della sanità del 12%, ma abbiamo mantenuto intatti i servizi e la qualità di essi. Sappiamo dunque dove siamo con l’Iss, e sappiamo anche dove l’Istituto andrà. Io vorrei ci fosse allora un pochino di maggiore serietà. Serve verità e onestà intellettuale. Sulla sanità in questi due anni e mezzo c’è stato e c’è tuttora un braccio di ferro politico e trasversale tra chi ha una visione burocratica-amministrativa della sanità e chi ha visione settoriale-gestionale, seppur pubblica. La prova? Quando si approvano delle Finanziarie e, nonostante parere contrario di dirigenti Iss e del Segretario, si chiedono pensionamenti di medici, allora significa non capire le reali esigenze. Quando si parla di nomine dei medici poi la politica non fa mai un passo indietro. Non c’è stata consapevolezza politica di quest’Aula di fare un passo indietro sulla gestione della sanità. Dobbiamo fare delle scelte e le faremo. Qui nessuno dorme. Non si può lavorare da sotto per creare problemi quando si ha la possibilità di risolverli nella sede politica. Chiedo più maturità. Iss non è punto di scontro politico. E’ un servizio sanitario alla cittadinanza. Fiore all’occhiello di San Marino. Maggioranza e Governo hanno tutelato questo valore. Su questo obiettivo non si può fare in Aula terrorismo. Spero che si arrivi all’approvazione di un Odg condiviso per risolvere temi che sono lì da 15/20 anni. Quando due anni fa il fabbisogno dell’Iss era pronto, dove era la politica? Non abbiamo voluto farlo perché è stata fatta una scelta politica. Oggi abbiamo ancora scelto di fare un fabbisogno tutti insieme. Fateci fare il nostro lavoro con meno burocrazia. Vogliamo sanità pubblica e gratuità per tutti. Non c’è bisogno di dire dove va la sanità. Sappiamo benissimo dove va. Questo dibattito vuole creare troppa panna sull’Iss perché in realtà i servizi girano e funzionano. Se in un’azienda c’è turnover di professionisti è anche fisiologico. Ad agosto si avrà l’incontro sul fabbisogno dell’Iss con tutte le categorie interessate. Procediamo velocemente”.

Marco Podeschi, Upr: “Accettiamo la sfida del Segretario. Siamo curiosi di vedere se nei prossimi mesi i progetti verranno portati avanti. L’Iss continua a gestire le farmacie dove, ad esempio, il latte per bambini viene venduto a un prezzo assolutamente esoso. Il problema è: come non perdere professionisti e preservare servizi dell’Iss. Non solo. Dobbiamo anche chiederci se tutti i servizi gestiti dall’Iss abbiano ancora senso di essere”.

Ivan Foschi, Su: “La buona sanità gratuita è di tutti i cittadini. La nostra visione è quella meritocratica. Le retribuzioni vanno accompagnate con la qualità del servizio e con le responsabilità. Il discorso medico è un discorso molto più specifico. E’ chiaro che la qualità ha dei costi. Nessuno lo ha mai messo in discussione. Questo provvedimento doveva essere adottato prima”.

Franco Santi, C10: “La mancanza di scelte di questa maggioranza stanno mettendo in difficoltà il settore Sanità. Il segretario di Stato ha detto che le risorse sono state tagliate del 12%. E’ invece un dato conclamato che la sanità costa sempre di più perché l’invecchiamento della popolazione determina un aggravio dei costi. La necessità quindi è quella di avere un Governo assolutamente capace di ottimizzare le risorse e di costruire un sistema che possa allargare a propria rete di protezione, di interscambio e di integrazione con altri territori. Il bilancio dello Stato in prospettiva deve tenere conto di ciò. Tutte le politiche del Governo devono essere finalizzate a garantire questa continuità”.

Mario Venturini, Ap: “Sulla sanità ci sono visioni inconciliabili, può anche darsi che qualcuno in maggioranza sia ossessionato dal referendum, ma la sinistra è ossessionata dalla privatizzazione. Ogni maggioranza in cui non ci siete voi, Foschi, è tesa sempre a fregare il popolo, a rendere privato quello che è pubblico, si tende a demolire la struttura pubblica, sono tutte vostre ossessioni. Secondo me tutto il discorso non ha agganci con la realtà. Bisognerebbe essere impazziti se governo e maggioranza privatizzassero la sanità pubblica. Se si dovesse ridimensionare qualcosa poi a rimetterci non sarà chi ha i soldi. Per non demolire tutto dobbiamo invece affrontare le difficoltà. Noi, Santi, abbiamo responsabilità se non abbiamo saputo frenare quello che è stato fatto in passato, come il precariato, ci prendiamo le responsabilità, voi prendetevi le vostre. Prendetevi le responsabilità del referendum perché un minimo di problema lo crea nell’assunzione di professionisti esterni. Così come credo che la popolazione si sia lasciata suggestionare da altre cose nel referendum, come l’invidia. Dovevamo scegliere cosa fare della nostra sanità. Avevamo scelto con il piano sanitario, ora se non siamo d’accordo mi vengono dubbi sulla reale volontà di salvare il nostro sistema sanitario. Sarebbe un peccato”.

Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Sulla manfrina del tetto-stipendi ricordata da William Giardi, gli sottolineo che sono consapevole che le migliori professionalità vadano riconosciute, è l’unico modo per garantirsi l’eccellenza. Ho anche detto nel mio intervento di ieri sera che dal mio punto di vista la sanità per la parte medico-sanitaria dovrebbe essere scorporata da logiche normative ed economiche del settore pubblico allargato, ben conscia di quanto servirebbe all’Iss per esprimere al meglio le proprie professionalità. Ma nel ragionamento di Giardi qualcosa non funziona. Ricordo a lui che nel nostro sistema bancario abbiamo riconosciuto uno stipendio, escluso di benefit, al presidente di Bcsm pari a 300 mila euro. Invito tutti ad andare su Internet e cercare lo stipendio di Mario Draghi nel 2013 che era di 378 mila euro. L’ex presidente di Cassa di Risparmio ha guadagnato 600 mila euro l’anno. Prima di lanciarmi in considerazioni demagogiche, con il mio intervento ho fatto un ragionamento politico per cercare di dare un segnale politico che deve tenere in conto non lo stipendio giusto per certe professionalità, ma quello che hanno portato nei settori di appartenenza. Condivido quindi larga parte del ragionamento del segretario e di chi ha parlato della capacità di politica e dell’amministrazione nel remunerare in modo congruo le professionalità che occorrono nel nostro mercato del lavoro. Ecco dove nasceva l’aver inserito dei tetti. Diversamente, si ottiene l’effetto contrario, tutti sono spinti verso l’alto e risulta difficile trovare un luminare che potrebbe venire qua con remunerazione adeguata”.

Andrea Zafferani, C10: “Sulla libera professione, mi pare che tra la legge abrogata e il niente ci possono essere varie soluzioni possibili. Venturini diceva che quell’abrogazione ha creato problemi, ma è quell’abrogazione ad averli creati, o è l’atteggiamento successivo all’abrogazione, come quello tenuto del segretario che ha rinunciato al confronto che ha creato dei problemi? Il tavolo si è infatti interrotto senza un vero confronto sulla questione. Se pure le Regioni italiane hanno diverse soluzioni, anche l’Italia fa cose diverse e bisogna interrogarsi su quale modello ritrovarsi. A me piace il modello proposto dal collega Santi, parliamone. Anche io concordo che non è questo ‘il’ problema e che nella lettera dei medici si chiedono interventi politici su precariato, riconoscimento dei crediti formativi, discrezionalità dei trattamenti, sono tutti problemi politici che vanno affrontati in primis dal segretario di Stato. L’ossessione delle privatizzazione è piuttosto cronaca. Ci sono moltissimi casi tra politici, medici e strutture sanitarie miranti a premiare strutture private, non dico succeda anche da noi, ma è un rischio grosso che la legge deve cercare di prevenire”.

William Giardi, Upr: “Da Bronzetti sono stato tirato per la giacchetta per intervenire. La considero intelligente e penso il mio intervento sia stato strumentalizzato a fini demagogici. Non ho mai detto che sono pochi soldi o che è adeguato quello che prendeva il presidente di Bcsm. Ho solo detto che alcuni stipendi devono stare alla legge di mercato. E a mio parere molto difficilmente troveremo in territorio quel profilo indicato dall’Odg, con 150 mila euro annui. Uscendo dalla demagogia, dobbiamo individuare come politica quali possono essere gli elementi attrattivi del nostro sistema sanitario. Possono essere stipendio, durata del contratto, può essere anche la libera professione. In Italia da 20 anni si può fare libera professione, fare venire qua i medici e dire che non la possono fare è destabilizzante. Decidiamo ora”.

Matteo Zeppa, Rete: “Si danno colpe e si dice che dovremmo prenderci responsabilità. Nel 2013, in Consiglio, sulla legge del governo sulla regolamentazione della libera professione, mi pare ricordare, che non vi furono condivisioni. Si arrivò ad uno scontro in un’Aula che era spaccata in due. Siamo una democrazia, se l’ufficio dei Garanti accetta il quesito, si va a votare un referendum abrogativo e qui ognuno si deve prendere le sue responsabilità. E’ vero che eravamo promotori del referendum ma la maggioranza era nel comitato contrario. Mi viene da dire: non per populismo e demagogia i sammarinesi sono venuti dietro ai comitati promotori, ma perché il comitato contrario non ha saputo spiegare le sue motivazioni.

Se esistono figure apicali, devono dirigere un settore e fare il loro dovere. La signora Caruso da quando è arrivata a San Marino non l’ha fatto, ha imposto il silenzio al Comitato esecutivo che non pubblicava le delibere. Solo dopo richiesta dell’opposizione lo ha fatto. Anche io mi sento addosso la responsabilità del referendum, ma non mi sento complice di quello che oggi c’è sui giornali, delle parole di chi millanta un’organizzazione precedente migliore. Il problema vero di cui qui oggi non si parla è il lavoro”.

Marco Gatti, Pdcs: “Non avrei voluto replicare, ma mi sembra però che stiamo degenerando e uscendo dal tema. La sanità serve sia a chi ha lavoro, sia a chi non lo ha. E voglio garantire lo stesso livello di servizi e qualità di chi il lavoro ce l’ha. La sanità è una priorità. A me dispiace che si abbassi il livello del discorso facendo i conti in tasca agli altri. E non pensiamo invece a come un conto economico possa sorreggersi e mantenere la qualità dei servizi, magari con qualche entrata. Quando si parla di professione medica, mi piacerebbe si potesse valutare quanto un aspetto di questo tipo possa portare risorse, offrendo sia un servizio gratuito d’eccellenza agli assistiti Iss, sia pensando come questo servizio d’eccellenza possa questo diventare un introito”.

Guerrino Zanotti, Psd: ” A conclusione del dibattito sviluppato sulla legge, la maggioranza, insieme ai gruppi di Ps e Upr, intende presentare un Odg che depositeremo. ‘ Il Consiglio grande e generale, a seguito del dibattito consiliare sul tema del rapporto contrattuale dei medici Iss, preso atto delle problematiche sul tema sollevate dai medici ospedalieri (…) impegna il Governo 1) a definire celermente il fabbisogno del personale dell’Iss e ad adottare gli atti conseguenti per la ricopertura delle posizioni previste attraverso soluzioni che privilegino la stabilità lavorativa, quali ad esempio il concorso, e che nel contempo tengano conto da un lato dell’imprescindibile esigenza di preservare l’efficienza e dall’altro di ridurre le attuali criticità; 2) ad individuare in coerenza con le norme generali sulla materia, le soluzioni più opportune per una revisione delle retribuzioni del personale medico che tengano conto delle diverse specificità, dei diversi livelli di responsabilità e rischi e non da ultimo dei sistemi di valutazione delle prestazioni; 3) ad introdurre regole sulla formazione obbligatoria dei medici e la verifica periodica delle competenze; 4) ad individuare, attraverso il confronto aperto a tutte le forze politiche, soluzioni e proposte per regolamentare l’esercizio della libera professione medica, con l’obiettivo di privilegiare le prestazioni dell’Iss a favore degli assistiti e di favorire la qualità, nel tempo, del nostro sistema sanitario e della sua attrattività, in considerazione della conclamata necessità del ricorso a professionisti esterni; 5) a presentare ai gruppi consiliari, entro il mese di settembre 2015, un programma di interventi sulla base di succitati impegni.

Infine impegna il Consiglio grande e generale stesso ad un dibattito entro sei mesi sulle tematiche relative all’organizzazione dei servizi sanitari, anche alla luce dei provvedimenti che saranno adottati, in virtù del presente ordine del giorno”. Depositiamo il testo dell’Odg che è stato presentato anche ad altre forze politiche, cui chiediamo condivisione”

Francesco Mussoni, segretario di Stato : “Le responsabilità si hanno e non si scaricano. Semmai è importante che in sede di un dibattito politico come questo ci siano state precisazioni e contestualizzazioni. Io la faccia ce la metto e continuerò a metterla. Dà molto fastidio l’attacco ai dirigenti Iss e, in particolare, al Comitato esecutivo e al Direttore generale, è sciacallaggio politico che invade l’amministrazione. Ci sono giudizi da parte di chi non ha competenze. Lasciamo lavorare queste persone. Abbiamo ereditato una gestione Iss complessa e l’Aula dà giudizi sui nuovi dirigenti Iss, questo è politica, è devastazione, non è serio. I dirigenti devono fare il loro lavoro e alla fine del mandato hanno le loro responsabilità, ma non facciamo sciacallaggio con persone nuove che hanno già mandato segnali di discontinuità. Da parte mia ci deve essere l’impegno a ricondurre i medici a guardare bene ai propri doveri. La nuova gestione sta cominciando a toccare questioni organizzative incancrenite da anni e questo genera tensione e fastidio in certi settori. Dall’Odg emergono aspetti molto forti. Oggi finalmente, e ringrazio chi l’ha sottoscritto, emerge un segnale forte dalla maggioranza e da due forze di opposizione che individuano un impegno preciso e delle tappe fondamentale: l’adozione veloce di un fabbisogno, nuove retribuzioni, stabilizzazione attraverso concorsi. C’è l’impegno politico a mettere ordine al personale e c’è anche un mandato alla predisposizione di un testo di legge. Mi pare di poter dire che il succo di questo dibattito sarà l’adozione di questo Pdl e c’è un impegno politico significativo anche di forze non di maggioranza”.

Guerrino Zanotti, Psd: “A richiesta di Cittadinanza attiva a è stata modificata la formulazione di un comma, specificando che le soluzioni pensate per la libera professione devono essere rispettose dell’esito referendario, ma non cambiano le firme dell’Odg che restano quelle di maggioranza, Ps e Upr”.

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