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Consiglio Grande e Generale: ingresso e permanenza degli stranieri in Repubblica (1)

da Redazione

Il pomeriggio è ripreso dal dibattito sul progetto di legge in seconda lettura. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Nel pomeriggio il Consiglio Grande e Generale riprende dal dibattito sul progetto di legge in seconda lettura “Modifiche alla legge 28 giugno 2010 n.118 Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica”. Concluso il dibattito, cui erano iscritti in 36, inizia l’esame dell’articolato.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 19. Progetto di legge “Modifica alla legge 28 giugno 2010 n.118 s successive modifiche (Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica)

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “Quella delle residenze è una tematica molto sentita dai sammarinesi. Questa è una legge che potrebbe essere ritoccata e rivista a seguito dell’accordo di associazione con l’Ue. Dalla versione originale vi viene rimessa mano un po’ per una serie di aspetti rilevati dagli organismi internazionale, un po’ per introdurre migliorie. E’ infatti un testo migliorato rispetto l’aspetto per il ricongiungimento familiare, per i lavoratori stagionali e le badanti. Rispetto a tutta una serie di elementi espressi dal consigliere Giancecchi ieri, credo bisogni iniziare un ragionamento sull’aspetto delle residenze anche come strumento di attrazione di investimenti e capitali. E’ chiaro che una serie di elementi vanno fatti per step, condivido le proposte di fissare il tetto di un reddito annuo sopra 500 mila euro e una serie di tutele, credo siano aspetti che possono essere presi in considerazione, come quello delle case vacanze. E’ sicuramente un impianto normativo migliorativo che sana una serie di criticità, sicuramente è un passo in avanti”.

Michele Muratori, Psd: “Devo ammettere che avrei preferito un po’ più di coraggio sulla convivenza delle coppie omosessuali. Sarebbe stato un gran passo di civiltà. E’ di oggi la condanna dell’Italia da parte della Corte di Strasburgo, sul mancato riconoscimento delle coppie gay. La legge è un’altra occasione mancata. Do comunque il mio appoggio, perchè un passo in avanti è stato fatto ma confido in una presa di posizione più netta in futuro”.

Elena Tonnini, Rete: “E’ innegabile che il Pdl porti spunti positivi, come il superamento dei permessi di soggiorno di 11 mesi, ma a mio avviso si poteva cogliere l’occasione per fare un testo unico. Nella relazione introduttiva del segretario non viene citata l’Istanza d’Arengo dell’aprile 2012, approvata in Consiglio, che chiede la cancellazione del termine ‘more uxorio’ dall’articolo 15 sulle convivenze. Ci si rifà molto alle raccomandazioni Greta, Ecri, a quelle del Commissario per i diritti umani venuto da poco sul Titano. L’Ecri apprende dell’istanza d’Arengo in questione e ritiene la norma discriminatoria per l’orientamento sessuale e pertanto bisogna prendere conseguenti provvedimenti. All’Ecri quindi dovremo dire che questa Istanza non viene nemmeno citata. Vogliamo chiamarlo un piccolo passo avanti il permesso di convivenza a fini solidaristici? Eppure viene completamente snobbata l’Istanza d’Arengo. E’ una vera e propria ipocrisia. Coppie dello stesso sesso possono convivere ma non per diritti effettivi. L’Ue sta andando in direzione contraria. Strasbugo ha condannato oggi l’Italia per il non riconoscimento delle coppie omosessuali. Ciò non vuol dire che non dobbiamo seguire Italia, ma che l’orientamento europeo è contrario a quello di San Marino. Tra i vari accordi portati in ratifica ieri in Aula c’è un protocollo opzionale in cui viene sottolineato che tutti gli esseri devo godere di diritti civili, culturali economici e sociali. Eppure disconoscere libertà affettive non è disconoscere i diritti civili? Mi auguro che anche in base alla relazione che il commissario per i diritti umani ci consegnerà si possa parlare apertamento in Aula e che siano inserite normative e testi unici su questi temi”.

Marino Riccardi, Psd: “Concordo con il consigliere che mi ha preceduto sul fatto di fare un testo unico, più comprensibile. Questa è una buona legge ma è di difficile lettura. Dopo 5 anni ci siamo resi conto che nell’applicazione della legge erano sorte problematiche e che erano necessari correttivi. Questa legge è quindi importante per chi viene a investire a San Marino perché al richiedente davamo fino ad oggi la residenza e mentre al resto del nucleo familiare i permessi di soggiorno per i primi 5 anni. Oggi si va a estendere invece la residenza al coniuge e ai figli. Abbiamo lasciato la possibilità a chi ha in affido minori di poter chiedere, a seconda delle condizioni più favorevoli, o la residenza o il permesso di soggiorno. Quindi è stata risolta la problematica delle badanti e il permesso di 11 mesi è trasformato in 12 mesi, per un periodo massimo di 4 anni che deve poi avere sospensione di almeno un mese, senza che si maturi diritto di residenza, diversamente da prima. Coppie di fatto: ci sono sensibilità diverse in modo trasversale in tutti i partiti. C’è chi è più o meno sensibile al problema, ciò non toglie che non possa essere affrontato. Noi e Pdcs partivamo da sensibilità molto diverse. Personalmente sono per il riconoscimento pieno dei diritti, ma il compromesso e il primo passo di questa normativa è onorevole per entrambe. Non riconosce appieno l’istanza d’Arengo approvata, nè i diritti delle coppie dello stesso sesso, ma dà loro possibilità di avere comunque un permesso di soggiorno che può essere trasformato dopo 5 anni in residenza. Dà possibilità di avere anche un rapporto affettivo, anche se le parole della legge lo chiamano in un altro modo. E’ un primo passo. Qui inizia un percorso ed è la prima pietra che si pone, poi quello che emergerà nel Paese potrà portare a cambiamenti anche più profondi”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Il lavoro in Commissione è stato costruttivo e responsabile e molti emendamenti dell’opposizione sono stati accolti per migliorare la legge. Dopo 5 anni modifichiamo la legge a seguito delle osservazioni degli organismi internazionali e dovremmo rivedere poi dopo l’accordo di associazione con l’Ue. Il testo di legge contiene poi alcune disposizione dell’istanza d’Arengo approvata in Consiglio che impegnava il governo a introdurre nella legge il permesso di convivenza a fini solidaristici e di mutuo aiuto more uxorio. Si favorisce la salvaguardia familiare nei ricongiungimento, si abroga il ritiro della residenza in caso di separazione entro 5 anni di convivenza. Certi interventi sostengono si potesse fare di più, io credo che rispetto il testo del 2010 ci siano grosse aperture e cambiamenti. Suggerisco di poter prevedere nella nuova legge sul mercato del lavoro la possibilità che coniuge e convivente dell’imprenditore non possa iscriversi nelle liste di lavoro per i primi 5 anni”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Nessuno può negare le migliorie introdotte dal testo, ma vi è impossibilità di leggerlo. Auspico anche io un testo unico.

Al netto dei miglioramenti che riguardano le residenze per chi viene a San Marino per lavoro, non si prende in considerazione la dimensione civile e umana. Si sarebbe potuto poi prevedere di introdurre anche una normativa sulla naturalizzazione.

Grande ipocrisia c’è anche sul ricongiungimento familiare. Si inizi poi a ragionare che chi risiede a San Marino da anni e paga le tasse, voti almeno alle elezioni amministrative: noi continuiamo a negare un diritto, poteva essere un’occasione. Difficile poi che un governo in parte democristiano possa avere aperture sugli omosessuali. A Congresso e Consiglio manca il coraggio di fare ‘coming out’. Puoi convivere, ma devi dire che è per solidarietà, vergognandoti del tuo orientamento sessuale. Poi c’è il rischio che si dia residenza a chi addirittura non esiste per i fisco italiano”.

Andrea Zafferani, C10: “Ci sono indubbiamente dei miglioramenti dalla legge del 2010 che necessitava di un aggiornamento. Ma devo dire che questi punti migliorati sono però piccolezze rispetto alle occasioni che questa legge invece manca. In primis, la riforma sostanziale del meccanismo di concessione della residenza a chi investe in territorio. E’ un punto centrale delle grandi mancanze. Oggi convivono due regimi diversi, quello del decreto sviluppo che dà residenza automaticamente a imprenditori che investono qui. Poi se un imprenditore non rispetta quei requisiti passa per il mercato della commissione esteri che in assenza di parametri è un mercato. Riccardi dice che la commissione è prudente, ma quella di domani come sarà? La legge parla di investimenti ‘congrui’ e livelli occupazionali ‘adeguati’, aggettivi discrezionali. Domani la commissione potrebbe dare residenze a chiunque totalmente a carico della comunità. E anche con questa legge convivono i due regimi. Poi manca una vera disciplina di revoca. Poi la convivenza: la vostra scelta non è solo ipocrita ma anche pericolosa. Due amici forensi possono ottenere residenza dopo pochi anni e senza alcun legame affettivo. Lasciate aperto un portone per dare residenza a persone che non hanno alcun rapporti con il Paese. Cito alcuni passaggi su condanna Italia della corte di Strasburgo, che è stata condannata “per violazione diritto rispetto vita familiare e privata”, lo Stato dovrà rendere una cifra per danni morali ai ricorrenti. Mi auguro che anche Federico Podeschi ricorra contro San Marino, lui che ha chiesto diritto alla convivenza senza simulare solidarietà, mi auguro vivamente la Corte condanni anche noi e saremmo obbligati a normare la faccenda, noi troviamo soluzioni ai problemi solo se ci obbligano, come abbiamo fatto in questi anni su altri fronti”.

Alessandro Cardelli. Pdcs: “Questa legge poteva essere una grande opportunità per Paese. Perché tocca più aspetti, temi sociali, economici, legati alle residenze. Il testo portato in Aula è migliorativo rispetto la legge precedente, ma come più giovane consigliere in Aula non posso che presentare diversi dubbi. Oggi, siamo uno Stato che ha deciso di trasformare il proprio sistema economico e che ha imboccato la via della trasparenza. D’altra parte la residenza per chi vuole venire qui a investire deve avere certezze. Per questo la legge è un’occasione mancata, non è possibile avere due percorsi per le residenze, quella della legge pe rlo sviluppo e quella della commissione esteri. Poi mi chiedo; il problema vero a San Marino è dare permessi a coppie omosessuali o capire le difficoltà degli imprenditori a venire? Per me non c’è dubbio su quella che deve essere priorità per San Marino, Oggi assistiamo al mercato della commissione che è discrezionale mentre dovevano essere dati dei parametri. Ero a favore della versione in prima lettura che apriva a chi portava somme importanti a San Marino, una valutazione doveva essere fatta dalla Commissione che ha fatto un errore in questo momento. Con le politiche che abbiamo il Paese fa una gran fatica a ripartire”.

Francesca Michelotti, Su: “E’ evidente che qui ci sarebbe stato bisogno di una ponderazione e riflessione attenta. E’ un argomento sensibilissimo. Siamo micro Stato e ci misuriamo con le risorse di un micro Stato. Se allarghiamo le maglie, la sostenibilità del sistema è a rischio. Si sarebbe dovuto prendere in esame forme di residenza e quelle minori alla luce di alcuni presupposti: nuovi traguardi dei diritti umani, senza distinzioni di sesso, lo sviluppo progressivo di dinamiche migratorie che per ora ci toccano in minima parte, ma stanno assumendo dimensioni bibliche, terzo l’evoluzione del costume e la stratificazione sociale, quindi badanti e ricongiungimenti familiari.

L’escamotage per coprire l’unione tra coppie omosessuali: come non concordare con chi parla di ipocrisia? La Corte europea dei diritti dell’Uomo ha condannato Italia e mi auguro condanni anche San Marino. Il manipolo delle persone con un’ipotetica visione di famiglia capiranno che i diritti dell’uomo non sono mai cambiati”.

Nicola Renzi, Ap: “Questo è un altro tentativo, non l’ultima definitiva normativa su temi di permanenza, residenza etc. Ci sono notevoli cambiamenti: per esempio l’articolo 10 su estensione da 11 a 12 mesi del permesso di soggiorno per badanti.

Sull’articolo 15, una definizione più esplicita non avrebbe infastidito Ap, ma dobbiamo essere realistici e mi sarei aspettato toni diversi. Si sta cercando di sminuire la volontà invece di affrontare una problematica e delle esigenze. Esigenze anche per persone dello stesso sesso che scelgono di vivere con il compagno e la compagna in questo territorio e di poterlo fare con un permesso di soggiorno. E’ un passo in avanti rispetto alla situazione precedente. Se la dicitura fini ‘solidaristici e mutuo aiuto’ deve provocare tanta indignazione, mi dico che la dicitura di mutuo aiuto e solidarietà è quella che sta alla base dei rapporti coniugali. Se deve essere offensiva, allora sono in molti a doversi sentire offesi”.

Nicola Selva, Upr: “E’ un intervento necessario, si vanno a fare dei miglioramenti, ma sarebbe stato forse opportuno intervenire in modo più generale, in quanto da questa legge dipendono molte cose per questo piccolo Stato, la sua salvaguardia ma anche il suo sviluppo. Gli aspetti positivi su questa legge ci sono, come l’eliminazione della discriminazione sorta per i cittadini sammarinesi. Era sorta una differenza grave sulle modalità di richiesta di residenza in ragione della tipologia di cittadinanza, se originaria o acquisita. Era un elemento da considerare per evitare disparità tra i cittadini. Poi migliora l’ottenimento del permesso di soggiorno, viene istituito un nuovo permesso per vacanze e studio, Upr aveva presentato un Pdl e in Commissione ha presentato molti emendamenti. Il mondo è cambiato, sempre più globalizzato, bisogna avere norme chiare. Auspico che dal miglioramento della legge precedente si possa aprire un dibattito per portare a una legge molto più generale sul regolamento di questo ambito e per un suo sviluppo”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “La questione della convivenza ha nascosto tutte le altre evoluzioni normative nel corso del dibattito. L’osservazione fatta dall’Ecri a a San Marino ha portato la novità di permettere la convivenza, nel caso ci sia per un residente che dimostri la capacità di sussistenza, attraverso un permesso che dopo 5 anni diventa residenza in automatico come more uxorio. E’ un grande passo avanti. Certo resta la differenza del more uxorio, che è un aspetto indicato da diritto di famiglia. E’ un passo avanti anche la fidelizzazione a chi si impegna a portare un progetto imprenditoriale, portando la residenza a tutto il nucleo familiare.

La concessione della residenza in commissione esteri: è sbagliato dire che sia un mercato. Ci sono 9 commissari e non credo che la maggioranza abbia mai fatto un mercato. Concordo che la commissione sia discrezionale, ma lo è perché i progetti che esamina non riguardano i parametri chiesti dalla legge sviluppo. Zafferani dice anche che non c’è chiarezza nella revoca, invece c’è. Poi ci possono essere problemi e lo condivido, ma dia lei una soluzione. Occorrerà approfondire questa problematica ma l’alternativa è non concedere residenze. C’è chi dice che non sia riconosciuta la forza dei sentimenti con residenze di convivenza a persone dello stesso sesso. Mutuo aiuto e solidarietà indicano chiaramente condizione di stabilità nella coppia e unione della coppia. Sono affermazioni di buon senso”.

Repliche

Pasquale Valentini, segretario di Stato, replica: “Si sono usate parole come omofobia e dolo mentale, faccio appello alla Reggenza di trovare insieme i modi perché il confronto sia all’insegna del rispetto reciproco. Stiamo parlando della legge su ingresso e permanenza stranieri in Repubblica. La legge esistente aveva introdotto novità importanti su un tema su cui il nostro Paese è particolarmente sensibile. Il rapporto Ecri bisogna leggerlo, è fatto di due parti su ogni argomento, la descrizione dei problemi e le raccomandazioni. Nei soggetti non sammarinesi, che è un capitolo, parla dei problemi ma anche delle novità introdotte dalla legge 118, e dice che il rilascio del permesso di convivenza è una novità significativa. Dopo aver introdotto il permesso di convivenza more uxorio estende questo permesso. Al termine del capitolo c’è la raccomandazione 106 inerente ai cittadini stranieri residenti, ai quali raccomanda sia dato il diritto di voto. Nel capitolo successivo parla dei lavoratori stagionali e dopo aver giudicato positivo che la legge 110 aveva portato da 10 a 11 mesi il permesso, raccomanda di portarli a 12, cosa che fa questa legge. Va preso atto del tentativo comune che si sta affrontando per una problematica del nostro Paese. E’ uno sforzo importante perché apre altre strade. Poi siamo sicuri che anche questa formulazione avrà bisogno di continui adeguamenti, tanto più il Paese si aprirà all’internazionalizzazione”.

Marco Podeschi (Upr): Nostro gruppo in commissione ha fatto più emendamenti. A noi sarebbe piaciuto avere un testo unico. Non disperiamo su questo punto. Ma non è bello fare una legge che va emendare 3 o 4 testi.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Passi in avanti questa legge ne ha fatti. Non ha fatto passi in avanti sul more uxorio. Guardiamo il parere del giudice Emiliani che prevedeva un duplice percorso: quello amministrativo e quello del diritto della famiglia. E’ stata disattesa completamente un’istanza d’Arengo. Qui si tratta di vedere semplicemente parificati i diritti di tutti: gli eterosessuali, i non eterosessuali, coloro che chiedono residenza a San Marino, coloro che convivono. Arriveremo al riconoscimento dei diritti civili. Dipende solo da noi se vogliamo arrivarci adesso, tra cinque anni oppure quando ce lo imporranno.

Maria Luisa Berti (Pdcs Ns): Condivido questo testo di legge che è una riforma che è stata valutata e ponderata sulla base di quelle che sono state evidenziate come nuove esigenze per far fronte alle richieste dei nuovi imprenditori e anche delle nuove necessità di permesso di soggiorno. Non penso che in questo testo ci siano discriminazioni di genere o meno. In sede di dibattito ci sono stati interventi piuttosto focosi ma con la massima serenità d’animo abbiamo giustamente rinviato ogni questione che riguarda “more uxorio” in quello che è l’ambito naturale della discussione e non è sicuramente una legge sulle residenze. Qui trattiamo la disciplina dei permessi di soggiorno e non altro. More uxorio non ha attinenza con il contenuto specifico del progetto di legge. La commissione Affari Esteri ha sempre agito nel rispetto delle funzioni che gli competono. Stiamo attenti a mandare certi messaggi.

Segretario di Stato Pasquale Valentini: Va dato atto all’Upr di aver dato contributo alla definizione della legge. Circa il tema della residenza legata al reddito non voglio tornare su questo argomento. In questo momento mi sembra più importante, per una serie di atteggiamenti prudenziali, non legare la residenza alla possibilità di portare soldi in Repubblica ma legarla a un intervento che abbia caratteristiche socialmente rilevanti dal punto di vista dell’occupazione, del lavoro etc. L’istanza d’Arengo non è disattesa. L’istanza segnala un problema al Consiglio: occorre eliminare una discriminazione che oggi c’è perché se è possibile un permesso per una convivenza more uxorio non è possibile un permesso per una convivenza che non sia more uxorio. L’istanza prospettava anche una soluzione della problematiche ma l’accoglimento dell’istanza non significa anche fare propria quella soluzione indicata. Noi abbiamo risolto il problema del permesso di soggiorno per convivenza con un’altra soluzione ma lo abbiamo ugualmente risolto.

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