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Commissione Finanze: presentazione del Programma economico 2016

da Redazione

“Sul rendiconto del 2014 – spiega Capicchioni – abbiamo stimato un conguaglio Igr di 15 milioni, questo ci consente di ottenere un avanzo di un milione di euro circa”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

I lavori della Commissione si aprono con la presentazione del Programma economico 2016 da parte del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni, che dà lettura dell’introduzione del documento. Il dibattito sul testo integrale viene quindi rinviato a una prossima seduta della Commissione, per consentire ai consiglieri di studiarlo. “Sul rendiconto del 2014- spiega Capicchioni- abbiamo stimato un conguaglio Igr di 15 milioni, questo ci consente di ottenere un avanzo di un milione di euro circa”. Mentre “dal 2016- anticipa il segretario di Stato- potremo presentare un bilancio con avanzi che dovrebbero andare a ricostituire le risorse finanziarie deteriorate dai disavanzi passati”.

Segue quindi il riferimento del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, sul progetto del Parco scientifico e Tecnologico, e il relativo dibattito con i commissari e i “tecnici”, Alessandro Giari, presidente Apsti, Associazione parco scientifici tecnologici italiani, Valentina Vicari, responsabile dell’Incubatore d’impresa e Nadia Lombardi della segreteria di Stato per l’Industria. Il segretario Arzilli traccia quindi la road map del Pst: entro il 31 dicembre 2015 verrà definito il quadro normativo, in parallelo verrà assegnato il terreno per realizzare il Parco “in cui sorgeranno laboratori e uffici e la cui struttura preserverà le aree in cui andrà a insediarsi- assicura il segretario- rispettando l’ambiente e il contesto territoriale di Cà Montanaro, puntando sulla bio-architettura”. Una volta assegnato il terreno, partirà il concorso di idee per realizzare la struttura. “Nel 2016- annuncia Arzilli- ci auguriamo di porre la prima pietra della struttura”. Più volte sollecitato dai commissari nel corso del dibattito a dare garanzie sull’impatto ambientale della struttura, il segretario ribadisce: “Non si faranno operazioni immobiliari” e “non sarà uno scatolone di cemento”. Il progetto verrà selezionato attraverso un bando per un concorso di idee con indirizzi precisi:”Vogliamo un eco-tecnopark- insiste Arzilli- non dobbiamo aver paura di un parco così”.

Di seguito un estratto degli interventi odierni:

comma 1 Riferimento in merito alla presentazione del Programma economico 2016

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Le scelte di politica economica per il triennio 2016/2018, delineate nel presente Programma Economico, prendono vita dall’analisi della situazione economica ed occupazionale del paese. Nonostante il perdurare della crisi economica si registrano lievi segnali di stabilizzazione, secondo le previsioni del FMI e della Fitch Rating, il 2015 segnerà la fine del periodo di recessione, con un aumento stimato di crescita del PIL di un 1% nel 2015 e del 1,1% nel 2016. Il tasso di disoccupazione a marzo 2015 è dell’8,55 % che seppur inferiore della media europea e inferiore di 4 punti rispetto alla media italiana evidenzia preoccupanti criticità e richiede interventi urgenti. L’inserimento da parte dell’Italia di San Marino nella white list fiscale e nella white list antiriciclaggio costituiscono elementi favorevoli per le relazioni commerciali fra i due Stati e precondizione per generare un impulso positivo all’economia già dal 2015. Il Bilancio dello Stato nel 2014 ha raggiunto l’equilibrio dei conti pubblici, infatti il Rendiconto Generale dello Stato per l’esercizio 2014 ha chiuso con un avanzo di circa un milione di euro, rispetto al disavanzo previsto di circa 15 milioni. La politica di bilancio per l’anno in corso e per il prossimo triennio è focalizzata sul mantenimento dell’equilibrio dei conti pubblici e la messa in sicurezza del bilancio dello Stato, allo sviluppo del sistema economico ed al ripristino delle riserve di liquidità deterioratesi negli ultimi anni, anche a seguito dei disavanzi di bilancio. La riforma fiscale delle imposte dirette, la legge sullo sviluppo e l’introduzione di un sistema di imposte indirette basato sul sistema IVA europeo, rappresentano strumenti fondamentali per attrarre investimenti esteri e far ripartire il sistema economico e dare risposte a livello occupazionale. San Marino da qualche anno è fortemente impegnato nell’allineamento della propria legislazione agli standard internazionali orientando le scelte verso un’apertura del sistema paese all’esterno avendo individuato negli investimenti esteri la chiave per un rinnovato sviluppo. Lo sforzo fatto e che si continua a fare sul piano dell’allineamento è determinante per il posizionamento di San Marino, dato che con le scelte fatte dal G20 per mano dell’OCSE essere oppure no “compliant” significa di fatto essere oppure no in white list mondiale. Lo spartiacque tra le giurisdizioni cooperative e quelle non è netto e determina la qualità delle relazioni e dello stare nella comunità internazionale. La scelta quindi fatta da San Marino di partecipare pienamente ai processi è corretta e costituisce uno status di appartenenza fondamentale solo per potere essere considerato fra i paesi in cui sviluppare investimenti. Occorre però avere coscienza che, affinché gli sforzi per l’allineamento non diventino solo costi, ma anche una forma di investimento, è necessario affiancare a questi un sistema competitivo che deve comprendere vari ambiti tra cui un trattamento fiscale favorevole, una burocrazia dialogante, infrastrutture tecnologiche adeguate ma anche condizioni ambientali accoglienti. La via dell’apertura del sistema all’esterno come strategia per rilanciare il Paese è una strada obbligata per reperire risorse ed insediare iniziative imprenditoriali che possano produrre nel breve periodo occupazione, indotto e base imponibile, soprattutto a fronte di una scarsa mobilitazione degli investimenti privati interni. E’ una strategia che, per essere attuata appieno, richiede capacità propositiva e reattiva su base dinamica, dal momento che diverse giurisdizioni, anche della Ue, su questo terreno offrono apprezzabili programmi strutturati con un mix di elementi che toccano la fiscalità ma anche l’integrazione nel territorio. Pare quindi evidente anche che l’attività di attrazione degli investimenti vive in un contesto di concorrenza con la quale occorre misurarsi. San Marino presenta certamente elementi di interesse per l’attrazione di investimenti che però rischiano di rimanere a livello potenziale se non migliora il contesto ambientale che deve accoglierli e non si adotta un approccio più flessibile e dinamico. Il 2016 ed il 2017 sono due anni particolarmente significativi ai fini della cooperazione fiscale internazionale sulla base dell’applicazione degli standard internazionali. Infatti a seguito della firma nel 2013 a Jakarta della Convenzione Multilaterale sulla cooperazione amministrava in materia fiscale e dell’Accordo sulle Autorità competenti con l’adesione all’Early Adopters Group nel 2014, lo scambio automatico delle informazioni finanziarie secondo il modello CRS diverrà operativo a partire dal settembre 2017 nell’ambito OCSE- Global Forum, quindi anche San Marino farà parte di questo passaggio. Sul piano bilaterale con gli USA, San Marino ha raggiunto un accordo in substance sul FATCA sul modello IGA II in data 30 giugno 2014, attualmente parafato ed in attesa di firma prevista per il prossimo mese di settembre. L’Accordo prevede l’invio delle informazioni finanziarie da parte degli intermediari finanziari e l’IRS con il consenso del cliente con possibile attivazione dell’Autorità competente in fase successiva da parte di IRS. A completamento del quadro vale la pena evidenziare che anche il negoziato sullo scambio automatico delle informazioni in sede Ue è nelle fasi conclusive (modifica direttiva risparmio accordo tra Ue e paesi terzi) e si stima nell’autunno 2015 il termine per la firma. Il sistema economico sammarinese ha risentito enormemente della crisi internazionale che ha colpito pesantemente tutti i settori che per rilanciarsi avranno necessità ancora di tempo, tuttavia il sistema economico nel suo complesso ha cominciato ad accennare segni di una leggera ripresa che si riscontrano anche nel sistema finanziario. Il settore bancario e finanziario sta affrontando un periodo di grandi mutamenti, da un lato impegnato in un ripensamento del proprio modello di business e dall’altro profondamente interessato dall’implementazione del Common Reporting Standard che proprio su questo settore presenta il più forte impatto. In questo contesto, il tema delle prospettive assume un rilievo prioritario che non prescinde dalla creazione delle condizioni per un più ampio mercato di riferimento. Nel frattempo, nel brevissimo periodo, il sistema bancario sammarinese deve affrontare gli effetti della voluntary disclosure italiana quindi, nel terzo trimestre 2015, si potrà registrare un outflow di liquidità dal sistema finanziario sammarinese. Si fa tuttavia notare che la voluntary disclousure italiana presenta caratteristiche diverse dallo scudo fiscale del 2010 e che ammette sia la possibilità di regolarizzare il denaro senza il trasferimento del denaro in istituti di credito italiani e la riduzione delle sanzioni alla metà del minimo edittale; per tali motivi si stima che l’impatto sistemico sarà molto inferiore all’impatto delle forme di regolarizzazione proposte e attuate dall’Italia negli anni passati. In ogni caso il Governo ha optato per un atteggiamento prudenziale ed oltre a mettere in campo un monitoraggio più serrato della liquidità di sistema, sta attivando forme di sostegno alla liquidità eventualmente da usare al bisogno. Il prossimo triennio sarà interessato da un negoziato storico per San Marino, quello con l’Unione Europea per un Accordo di Associazione. Il 18 marzo 2015 il negoziato si è ufficialmente aperto. Si tratta di un’apertura verso l’esterno per San Marino importante, dato che l’Europa rappresenta il principale mercato di sbocco per la nostra economia, quindi per una nuova fase di sviluppo. Anche in termini di attrazione degli investimenti, un rapporto “senza barriere” con l’Europa rappresenta una precondizione che necessita di essere concretizzata nel miglior modo possibile. In preparazione al negoziato è stato costituito un Tavolo Tecnico che proseguirà i lavori per tutta la durata del negoziato, sono stati previsti rafforzamenti con nuove risorse umane nei punti chiave dell’Amministrazione per garantirsi un recepimento corretto delle normative dell’Unione nel tempo. Il cambiamento che porterà l’Accordo nell’Amministrazione Pubblica e nel Paese sarà di forte impatto, comporterà una serie di adeguamenti legislativi, di modus operandi, ma anche un ammodernamento generale del Paese con un aumento delle opportunità. Nel negoziato l’attenzione è alta su tutti gli aspetti, soprattutto quelli di particolare sensibilità per l’identità della comunità sammarinese. Come già si evince da questa breve premessa e meglio emergerà negli approfondimenti interni, San Marino sta vivendo un periodo di vera e propria riscrittura dei propri tratti fondamentali. Si tratta di un processo di ridisegno del modello paese che tocca nel profondo, quindi per sua natura difficile ed impegnativo per i cambiamenti che comporta. Si tratta però anche di una fase molto creativa che porta con sé le tipiche disomogeneità dei processi creativi con la difficoltà di saperci convivere e gestire al tempo stesso e la lucidità di non perdere mai i punti di riferimento degli obiettivi prefissati. La crisi economica sta perdurando e produce effetti anche sul nostro sistema imprenditoriale: molte aziende stanno soffrendo e alcune hanno chiuso. I dati segnalano una diminuzione dei soggetti economici del paese. Sul rendiconto del 2014 abbiamo stimato un conguaglio Igr di 15 milioni. Questo ci consente di ottenere un avanzo di un milione di euro circa. Dal 2016 potremo presentare un bilancio con avanzi che dovrebbero andare a ricostituire le risorse finanziarie deteriorate dai disavanzi passati”.

Maria Luisa Berti , Ns: “La volontà è quella di rinviare il dibattito sul programma economico a una prossima commissione o al prossimo Consiglio grande e generale perché l’elaborato non è stato presentato ai consiglieri nei tempi necessari per studiarli”.

Tony Margiotta, Su: “Si tratta di un argomento molto importante e dunque è giusto rinviare il dibattito permettendo ai commissari di prepararsi al meglio. Mi auguro che ci possa essere la possibilità di discuterne in commissione”.

Andrea Zafferani, C10: “Sarà la Commissione o il Consiglio la sede per discutere del Programma Economico? Dipende dall’iter dell’assestamento di bilancio: se a settembre lo troviamo in Aula probabilmente i due temi sono connessi e possiamo affrontarli insieme altrimenti direi di rinviare la discussione alla commissione. Ci sono dubbi che abbiamo già sollevato sull’incidenza nel bilancio della clausola di salvaguardia per i trasferimenti agli enti della Pa”.

Luca Beccari, Pdcs: “E’ importante registrare che le politiche attuate di consolidamento del bilancio cominciano a portare effetti positivi. Stanno portando in equilibrio i conti del bilancio nel momento più brutto per il Paese. La straordinarietà del risultato non è tanto nel piccolo avanzo, ma nella capacità dello Stato di tenere i conti in equilibrio, nel momento di maggiore crisi economica per il Paese. Mi dispiace che si metta sempre in discussione la veridicità del bilancio. Lo sviluppo del paese passa necessariamente attraverso la salute della finanza pubblica”.

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato, replica: “Oggi la clausola di salvaguardia ha un valore intorno ai 50 milioni di euro ma in realtà, all’atto pratico, avrà un valore nettamente inferiore ossia intorno agli 11 milioni di euro”.

comma 2 Riferimento del governo sul progetto e le prospettive di sviluppo del Pst

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Il Parco Scientifico e Tecnologico è un progetto ambizioso e fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese. Gli Stati che hanno investito di meno in ricerca e sviluppo sono entrati più facilmente in crisi. E’ un dovere prospettare l’economia che vogliamo. Tempistiche? Road map è semplice: 1) entro il 31/12/2015 verrà definito il quadro normativo del Parco Scientifico e Tecnologico 2) verrà poi assegnato il terreno per realizzare il Parco -verranno realizzati laboratori e uffici- che preserverà le aree in cui andrà a insediarsi rispettando l’ambiente e il contesto territoriale di Cà Montanaro, puntando sulla bio-architettura nei tempi di legge 3) Il concorso di idee per realizzare la struttura. Nel 2016 ci auguriamo di porre la prima pietra della struttura. L’ente gestore? C’è già: una Spa completamente in mano pubblica. Lo Stato non potrà mai scendere sotto il 52% di partecipazione, anche qualora in futuro si aprisse a un privato. La zona di Cà Montanaro sarà oggetto di una variante già nella prossima seduta consiliare. Una location di pregio che merita attenzione e rispetto, ma che può rappresentare un valore aggiunto: non ci sarà alcun impatto ambientale gravoso ma, al contrario, un impatto di valorizzazione dell’area. Ribadisco inoltre che non si faranno operazioni immobiliari nelle aree in questione. Quando sarà pronto il progetto attraverso il concorso di idee partiremo con un bando per cercare chi sarà interessato a investire in questo Parco. L’Italia? Hanno tutto l’interesse a far sì che il progetto vada avanti per fare innovazione. Il contributo italiano promesso dal ministro Romani era di 3 milioni di euro: ora è più difficile reperire quelle risorse, ma se non ci sarà il contributo, contiamo vengano offerte in cambio opportunità per le imprese incubate all’interno del Parco. Un Parco Scientifico e Tecnologico collegato con l’Italia ha inoltre una maggiore valenza. Business Plan? Cito, a titolo di esempio, l’incubatore di imprese che in un anno e un mese ha già dato risultati che fanno ben sperare: 15 imprese incubate, 25 dipendenti assunti di cui il 50% sammarinesi. Questo sarà un Parco semi-specializzato: non ci focalizzeremo su un unico settore perché rischieremmo di avere limitazioni. I costi dei servizi messi a disposizione dal Parco saranno pagati dall’impresa. Non si tratta di un Parco basato sul concetto d’assistenza, bensì i servizi di qualità offerti verranno pagati dalle imprese. L’Università ha nominato una persona specializzata. Le Università del circondario verranno sicuramente coinvolte. E collaboreremo anche con le altre scuole. Il nostro modello di Parco Scientifico e Tecnologico sarà molto avanzato. Pensiamo si possa definire un modello di quarta generazione”.

Alessandro Giari, presidente Apsti: “La forza dei Pst sta nella capacità di fare rete, oggi chi rimane isolato ha notevoli limiti nella competitività. L’evoluzione del progetto è stata rapida, i livelli di concertazione hanno dato successo nelle forme di partecipazione e pianificazione di strumenti. Infatti nell’arco di pochi mesi siamo arrivati all’accordo di concertazione, un’intesa con tutti i soggetti istituzionali ed economici portatori di interesse nel territorio, non solo sammarinese, ma dell’Emilia Romagna e Marche. L’idea di avviare immediatamente l’incubatore è stata vincente, per far vedere da subito nel concreto cos’è un Pst. E’ stato un cambio di fase per iniziare un percorso che parte da San Marino e che si ha per volontà di San Marino. Il vostro Paese deve essere orgoglioso di aver avviato questo progetto. Elemento di originalità ed efficacia del parco è quello di costituire un sistema multipolare, non un parco a San Marino, ma un parco che abbia un nodo fondamentale a San Marino e nodi nelle Regioni vicine. Se non c’è possibilità di creare reti, servizi è difficile che il progetto diventi quello che vuole essere, un vero e proprio hub internazionale in grado di attrarre investimenti di tutto il mondo. Quattro parole fondamentali per la realizzazione del Pst: avere una visione permanente, quindi definire una strategia di fondo, progettualità, coesione, di carattere istituzionale ma anche di sistema, e partecipazione”.

Valentina vicari, Responsabile dell’incubatore: “Sono qui per spiegare un anno di attività dell’incubatore. Noi lavoriamo facendo selezione dei progetti presentati da imprenditori di diversa provenienza, i partecipanti fanno richiesta di adesione e, se lo chiedono, li aiutiamo a redigere il business plan. I progetti sono quindi presentati a un comitato di 5 professionisti e dopo 15 giorni viene comunicato l’esito. Quindi se l’esito è positivo possono decidere se insediarsi a San Marino. Dall’inizio abbiamo avuto 41 iscrizioni valide e siamo riusciti a portare in valutazione 25 progetti, 16 di esito positivo, 15 avviati all’incubatore, 10 con una sede fisica e 5 in incubazione virtuale. Ogni 3 mesi rinnoviamo il contratto con tutte le società inquadrate, e viene fatta una verifica degli obiettivi raggiunti, le società sono quindi sotto controllo. Ci comunicano i dipendenti che assumono e cosa succede nella gestione. Si sono avute 25 assunzioni nei 15 incubati, di cui 17 dipendenti full time e 8 in regime di part time. I settori delle aziende insediate sono di diverso genere, dall’It ai servizi turismo, domotica, meccatronica e genomica, progettazione e brevettazione, servizi di rilevamento aereo tramite droni. Diversi sono i contatti con le realtà del territorio, le più importante con l’università di San Marino, con le facoltà di Industrial designer e Ingegneria gestionale, con l’università di Bologna è avviato un contatto per lo sviluppo di laboratori di ricerca nella sede del Pst”.

Marco Arzilli, segretario di Stato: “Rispetto alla struttura, non sarà uno scatolone di cemento che invada il territorio, non sarà un elemento distorsivo. Ci sono tanti modelli di Pst, noi ambiamo ad un parco progettato ad Ankara, molto bello da vedere, il cui progetto elaborato da archietetti libanesi ha vinto un premio internazionale. E’ un progetto che si vuole integrare, questo sarà l’indirizzo del concorso di idee. Vogliamo un eco-tecnopark, non dobbiamo aver paura di un parco così”.

Paolo Crescentini, Ps: “Il segretario ha parlato di strutture che dovranno sorgere in aree pubbliche, nella variante di Prg che arriverà in Consiglio si parla di Ca’ Montanaro e oggi ci chiediamo se davvero si va in quella direzione. Forse era auspicabile un confronto con tutte le forze, prima di arrivare in Aula. per la delicatezza della materia. Altra domanda riguarda i progetti che ci sono stati presentati, verranno costruite le strutture con soldi pubblici, privati, o atttaverso un mix di entrambi?”.

Andrea Zafferani, C10: “Ho una curiosità sulle risposte del segretario di Stato e sotto l’aspetto tecnico. Molto dipenderà dalla legge che dovrebbe arrivare a dicembre 2015 e dovrebbe essere quasi pronta. Poi, la struttura, in Italia i parchi tecnologici sono tutt’altro che belli, dipenderà molto da come sarà realizzato. Poi l’università: io non vedo che si stia muovendo. Dal punto di vista della ricerca la nostra università non sta crescendo, visto che la nostra è un’università di didattica più che di ricerca. Vorrei capire di più l’apporto della nostra università e se la legge avrà strumenti concreti per far crescere l’università sotto questo aspetto. Altra questione, la specializzazione del parco, lei ha detto che sarà semi-specializzato su alcuni settori Itc, turismo e sanità, significa che su questi settori ci saranno condizioni particolari diversi da altri settori o saranno uguali per tutti? Rispetto la selezione dei progetti infine, ho saputo che alcune richieste sono state respinte senza avere le motivazioni, dopo queste segnalazioni non vorrei che fosse sintomo di discrezionalità”.

Milena Gasperoni, Psd: “Il Pst è un luogo di ricerca, può all’interno convivere l’attività di ricerca e sviluppo con l’attività imprenditoriale e chiedo se le due iniziative si fonderanno o rimarranno separate. Mentre per l’attività del parco, abbiamo compreso che deve diventare un hub, effettivamente che servizi propri e reali mette a disposizione delle attività che si insedieranno? E come l’insediamento si realizzerà? E’ chiaro che non ci sanno insediamenti produttivi, ma fisicamente, contrattualmente, come avverrà la collaborazione tra imprese del Pst e quelle non di San Marino? Cosa in autonomia San Marino fornisce e come si realizzeranno le collaborazioni esterne, a che livello di fiscalità?”.

Tony Margiotta, Su: “Ho sostenuto fin dall’inizio questo progetto, pur dall’opposizione, soprattutto i progetti innovativi come questo. Ho criticato il percorso svolto perché sembrava non partisse mai. Sono contento che oggi possiamo discuterne. Con il materiale dato in Aula, vediamo la volontà di creare qualcosa in armonia con l’ambiente sammarinese. Volevo sapere poi in che maniera San Marino sosterrà il progetto. Attraverso la normativa che dovrà essere entro 31 dicembre 2015 scritta e approvata andrà a definire tempistiche e interventi, ma se potete darci una linea guida politica, credo sia il luogo e il momento di farlo. Lei segretario ha parlato del luogo in cui sarà costruito il parco, prima sembrava dovesse essere posto al confine, volevo sapere che tipo di soluzioni sono state pensate per imprenditori che vengono anche dall’Emilia romagna e dalle Marche”.

Massimo Cenci, Ns: “Lo sviluppo del Pst è uno dei pochi asset che ci aiuteranno a dare una faccia diversa a questo Paese. Il parco è una fabbrica di opportunità che derivano dal confronto tra imprese con stesse dinamiche e problemi, imprese che condividono progetti e idee e appartengono a un network grande. Chiedo quindi, cosa deve fare il Paese per sostenere il Pst?”.

Repliche:

Alessandro Giari, presidente Apsti, Associazione parco scientifici tecnologici italiani: “Noi abbiamo lavorato ad un parco che produce nuove imprese e integrazione tra imprese e accelerazione tra imprese tecnologiche, che sono il cliente principale del parco. L’attività di ricerca applicata dovrà essere sviluppata con soggetti con cui è stato avviato già un confronto: con l’Ateneo sammarinese, quello di Rimini e di Bologna, che potranno ‘camminare a fianco’ del parco. Sarebbe sbagliato ipotizzare un laboratorio che sia solo di San Marino. Su questa proposta registriamo una totale disponibilità dell’università di San Marino, Bologna è molto interessata. Noi puntiamo a laboratori di ricerca applicata che sostengono tecnologie che il tessuto imprenditoriale richiede. Prima quindi lavoriamo a livello di cluster con gli imprenditori. La costruzione di laboratori misti pubblico-privati deve derivare dal coinvolgimento del sistema produttivo del territorio, dalla domanda di innovazione, non dall’offerta”.

Valentina Vicari, responsabile Incubatore: “La selezione dei progetti imprenditoriali avviene a seguito di richiesta formale, la redazione dei documenti può essere fatta con noi dell’incubatore che seguiamo tutto passo a passo. Diamo indicazioni dei contenuti e di quali possono essere i criteri più importanti, il principale è la fattibilità. E’ il comitato però poi che li valuta, non noi. E’ composto da professionisti, rappresentanti di banche e università. Il comitato valuta in separata sede”.

Nadia Lombardi, della segreteria di Stato per l’Industria: “Con l’Italia è aperta una commissione mista che si sta incontrando e che sta lavorando sui vari aspetti, incluso quello fiscale e quello sui fondi di investimento. Si sta costruendo un percorso perché il fondo di investimento che sarà costituito a San Marino possa dialogare con quello italiano. Tutto il percorso che si sta facendo è volot a creare il più possibile sinergia con gli strumenti italiani”.

Marco Arzilli, segretario di Stato: “Rispondo al consigliere Crescentini, sulla necessità di maggior confronto sull’assegnazione del terreno. Noi dall’inizio del percorso chiediamo di definire dove costruire il progetto, ora che abbiamo un contenuto, serve il contenitore. Al di là dell’assegnazione, è stata valutata questa collocazione con passaggio da zona servizi sportivi a servizi per il parco. Il giorno dopo la Commissione e il Consiglio deve partire un grande confronto perché sono d’accordo che serva ampia condivisione e proprio la parte immobiliare è la più delicata, se non compresa. Ci imporremo di fare un progetto che segue l’idea di ecosostenibilità che ho presentato, ma lo faremo insieme. Sui finanziamenti: noi pensiamo ci vogliano investimenti privati, ma servono progetti e bisogna muoversi. Cercheremo di coinvolgere realtà locali. Il sistema bancario e finanziario lo abbiamo coinvolto nel cercare di creare un fondo di investimento per la ricerca in cui lo Stato potrebbe partecipare in piccola parte. Ma è un progetto che deve essere fatto da professionisti. D’accordo con il consigliere Margiotta, un sistema che è stato assistito deve dare oggi al sistema imprenditoriale, al Paese, ai giovani che hanno idee, ma bisogna dare nuova visione, con il Pst è possibile. La legge sul Pst è già in fase embrionale, sarà legge sulle start up, verrà corretta, ampliata, è vero che dicembre è vicino, ma il tempo del confronto ci sarà. A Settembre avremo una prima bozza e su questa ci confronteremo. Dobbiamo fare qualcosa che riassuma le best practice e consideri anche le work practice”.

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