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Sullo scalo di Miramare nessuna guerra, ma collaborazione

da Redazione

Una collaborazione sancita da Accordi Internazionali fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino.

 

La Segreteria di Stato con delega ai Trasporti intende ricondurre quella che oggi la stampa definisce “guerra dei cieli” nel giusto alveo, perché non di guerra si tratta, ma di collaborazione e semmai di piani diversi di intervento.

 

AEROPORTO INTERNAZIONALE DI RIMINI – SAN MARINO

L’internazionalità dello scalo di Miramare, che a pieno titolo rientra fra gli aeroporti di interesse nazionale nell’emanando Piano Nazionale di Sviluppo Aeroportuale della Repubblica Italiana, deriva anche da decenni di relazioni negoziali fra i due Stati, quello italiano e quello sammarinese, sancite da Accordi Internazionali. Con l’Atto sottoscritto dal Ministro Lupi e il Segretario di Stato Arzilli nel 2013 vengono affidate alcune aree del sedime aeroportuale dello scalo di Miramare a San Marino fino al 2053, con possibili seguenti rinnovi decennali.

Sull’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino la nostra Repubblica ha investito oltre un milione di euro nello scorso decennio e se lo ha fatto è perché la collaborazione con il territorio di Rimini è sempre stata una conseguenza naturale. La vecchia società di gestione Aeradria ha però fallito la sua mission. La nuova società di gestione AiRiminum eredita tante legittime aspettative che per trovare concretizzazione necessitano di grande professionalità e tempo.

 

PROGETTO AVIATION DI SAN MARINO

La Repubblica di San Marino, in forza degli Accordi Internazionali e dell’affidamento di aree all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino, sta portando avanti un progetto concreto di attività di volo che prevedono una sinergia complementare con le attività che verranno svolte in territorio sammarinese nel sito di Torraccia, sul quale è in fase di ultimazione e consegna uno studio di fattibilità per lo sviluppo dell’attuale aerodromo.

Il confronto e la condivisione sul Progetto Aviation non solo avviene a Roma, al tavolo dell’Enac e a quello del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, ma anche a Rimini, con la Società di gestione dello scalo di Miramare e con le Istituzioni del territorio.

Sul Progetto Aviation, dunque, la Repubblica di San Marino si esprime con una sola voce, quella del Governo per il tramite del Segretario Arzilli e della sua Segreteria di Stato.

 

AIRIMINUM

Con il Presidente Laura Fincato e l’Amministratore Delegato Leonardo Corbucci della Società di gestione AiRiminum srl ci sono già stati alcuni incontri a livello istituzionale durante i quali si è cominciato a costruire un rapporto di collaborazione basato su un obiettivo comune: rilanciare l’Aeroporto Internazionale di Rimini – San Marino e dargli piena dignità non solo sul territorio italiano, ma sul piano internazionale. La collaborazione con la Società di gestione AiRiminum si normalizzerà e troverà applicazione sul piano tecnico attraverso la San Marino International Airport spa, lo strumento con il quale lo Stato sammarinese porterà avanti il proprio progetto per le attività di volo.

 

POLITICHE TURISTICHE

Occorre distinguere le politiche di trasporto dalle politiche turistiche, pur se le prime possono e devono essere di sostegno anche alle seconde. Delle politiche turistiche sammarinesi ha piena responsabilità il Segretario di Stato al Turismo Lonfernini, il quale può legittimamente prevedere all’interno della propria strategia alcuni desk dell’Ufficio Turismo in diversi aeroporti italiani dai quali fare promozione turistica. Nessuno scandalo, dunque, se si deciderà di attivare in prospettiva futura e in accordo con le Autorità competenti anche un desk a Bologna: sicuramente al momento il Marconi è lo scalo aeroportuale che movimenta importanti flussi di passeggeri a noi più vicino.

Tanta pazienza e duro lavoro è ciò che caratterizza questa delicata fase di avvio e ripartenza. Siamo fiduciosi e contiamo sulla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, nonostante il perdurare di una crisi che continua a far soffrire le imprese del turismo e il caldo africano che scalda anche gli animi più pacati.

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