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L’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi “ambasciatore” del sistema

da Redazione

Il nuovo strumento dell’USBM per attrarre imprese e promuovere l’innovazione sul Titano. “Non un semplice opuscolo informativo, ma uno strumento per presentarsi al mondo”.

 

di Daniele Bartolucci

 

Deposita a San Marino le tue idee e falle fruttare. E’ questo il messaggio che l’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi vuole promuovere in territorio e soprattutto fuori dai confini nazionali per attrarre imprese, professionisti del settore proprietà industriale, rilanciare l’immagine di un paese votato all’innovazione e alla ricerca e sviluppo, e fare un piccolo bilancio della propria attività a 10 anni dalla entrata in vigore del Testo Unico in tema di Proprietà Industriale. Con questo invito si apre dunque la pubblicazione presentata dal Segretario all’Industria Marco Arzilli e dal Direttore dell’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi Silvia Rossi, nell’ambito delle iniziative per promuovere il sistema sammarinese all’estero.

“Con l’opuscolo informativo dell’Ufficio Brevetti e Marchi il nostro Paese ha uno strumento in più per presentarsi al mondo, ed è una presentazione di tutto rispetto visti i risultati raggiunti negli ultimi anni dall’USBM”, ha annunciato il Segretario Arzilli. “Mi fa molto piacere”, ha aggiunto, “sapere che è aumentato il numero delle registrazioni a livello nazionale, significa che il mondo dell’impresa sammarinese inizia ad essere più consapevole della necessità di confrontarsi con altri mercati e, di conseguenza, di proteggere i propri marchi e i propri brevetti. Ma la grande potenzialità dell’Ufficio è quella di farsi conoscere sempre di più all’estero come una delle eccellenze del nostro Paese e diventare magari uno dei motivi per cui investitori stranieri possano scegliere di venire a San Marino. La Segreteria Industria ha organizzato in passato e continua a organizzare occasioni per presentare il sistema paese nel suo insieme, di cui l’Ufficio brevetti e marchi è parte integrante”.

“I diritti di proprietà industriale”, ha spiegato il Direttore, “sono uno strumento che ogni azienda può utilizzare nel produrre e commercializzare i propri prodotti e le proprie innovazioni. Un marchio o un brevetto, infatti, non sono solo strumenti di tutela delle proprie idee innovative, ma possono costituire anche un mezzo per lo sviluppo dell’attività d’impresa o professionale, per dare consistenza giuridica ad un bene che per definizione è immateriale. Fino a quando il marchio o il brevetto non sono depositati, l’idea che sta alla loro base non è visibile né pubblica, ed è quindi un bene di cui difficilmente si può disporre, è impossibile cederla in uso a terzi o venderla”. Altro aspetto di non minore importanza, “il deposito consente una divulgazione della propria idea attraverso i canali nazionali e internazionali di pubblicazione. Il nostro Ufficio di Stato pubblica il proprio Bollettino a cadenza bimensile che offre una vetrina continua delle idee industriali depositate a San Marino, sia con procedura nazionale, sia estera. Perché è bene ricordare, e questa pubblicazione serve anche a questo scopo, che la protezione offerta da domande di brevetto nazionali, deriva la sua efficacia da norme nazionali, che hanno cioè efficacia solo nel Paese di appartenenza e quindi un’idea depositata e protetta in un Paese non lo è anche in un altro, se il deposito non viene esteso su altri Paesi mediante procedure apposite e il pagamento delle tasse nazionali di ciascun Paese”.

Questo, tradotto, significa che per le imprese di tutto il mondo diventa fondamentale depositare i propri marchi e brevetti anche a San Marino, soprattutto dopo il chiarimento avvenuto recentemente tra Italia e San Marino, con il quale è stato specificato che la procedura nazionale ha valore di reciprocità (quindi vale sia sul Titano che nel Belpaese), mentre invece le procedure estere necessitano del deposito in ognuno dei due Paesi, quindi anche a San Marino.

Anche questo, oltre ad una rinnovata cultura d’impresa che qualifica marchi e brevetti finalmente come una priorità, ha contribuito e contribuirà ad aumentare i depositi all’Ufficio di Stato Brevetti e Marchi. Un aumento che si traduce anche in incassi per lo Stato, va aggiunto. Incassi che dalla creazione dell’Ufficio, operativo dal 2000, sono aumentati in maniera pressoché costante, superando i 600mila euro nel 2013, “e quest’anno siamo già a 470mila euro”, spiega Silvia Rossi, “e siamo solo a giugno. Ci aspettiamo dunque di superare i 617mila di due anni fa, e di poter pianificare aumenti continui in funzione dei rinnovi annuali che stanno aumentando di conseguenza al numero di depositi”. Questo si tradurrà anche in carichi di lavoro ulteriori per l’Ufficio, che dalla sua nascita ad oggi, può disporre di solo quattro persone e in futuro potrebbe necessitare di innesti in organico, proporzionatamente alla sua crescita. Perché di crescita si deve parlare, in questo caso: dal Testo unico del 2005 che ha unito la prima legge quadro emanata nel 1997 e il regolamento attuativo del 1999, l’USBM ha infatti raccolto, tra marchi, brevetti e disegni industriali, incassi per 78.593 euro, quindi 102.107 euro nel 2006, 125.289 nel 2007. “In quell’anno è stata completata l’adesione al sistema internazionale sulla registrazione dei marchi”, spiega ancora Silvia Rossi, “con l’adesione del Protocollo Aggiuntivo per i marchi internazionali del WIPO, tanto che nel 2008 l’incasso è stato di ben 214.983 euro e ripetuto nel 2009 con 208.284 euro. Nel 2009 è stato fatto il secondo salto di qualità, con l’adesione all’EPO, l’Organizzazione Europea dei Brevetti, che ci ha consentito di raddoppiare i depositi, arrivando nel 2010 a incassare 425.305 euro”. Tale cifra si è consolidata negli anni successivi, fino al 2013, quando sono entrati a regime i rinnovi, portando come detto la cifra a oltre 600mila euro. Con il chiarimento avvenuto con lo Scambio di Note fra Italia e San Marino sull’interpretazione dell’art. 43 della Convenzione del 1939, avvenuto a fine 2014, e la gestione dei rinnovi annuali sui brevetti, a cui si aggiungeranno anche le ‘invenzioni’ che stanno sviluppando le start up dell’Incubatore del Parco Scientifico e Tecnologico, tale cifra è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, ma Segreteria e Ufficio hanno deciso di imprimere un’ulteriore accelerazione, puntando forte sulla comunicazione, di cui il sito internet con relativo Bollettino sono stati il primo step e la pubblicazione oggetto della presentazione dei giorni scorsi, il nuovo strumento con cui approcciarsi alle imprese e ai consulenti per la proprietà industriale, non solo i Italia ma anche all’estero. Infatti, nelle 40 pagine del libretto, con testi in italiano e in inglese- il cui progetto grafico è stato curato da San Marino Fixing – c’è sia una panoramica dei servizi offerti dall’USBM e le convenzioni a livello internazionale che li sostengono, sia una parte informativa sulle peculiarità del sistema sammarinese riferite alle imprese, in particolar modo sui vantaggi, di settore e fiscali, previsti dalla normativa per quanto riguarda brevetti e marchi, con una scheda di facile lettura, che mette a confronto le procedure sammarinesi con quelle di altri Paesi. “Internazionalizzazione è da qualche anno la parola chiave scelta dalla Repubblica di San Marino per declinare il suo futuro”, ha commentato quindi il Segretario Arzilli, “ed è un concetto che va messo al primo posto in tutti i settori, specialmente in quello dell’impresa. L’incubatore di Rovereta, aperto da più di un anno con risultati eccellenti, è stato un primo forte atto concreto in questa direzione, al quale ne seguirà presto un altro con la concretizzazione del progetto complessivo del Parco scientifico tecnologico San Marino – Italia”. “Il nostro Paese”, ha concluso quindi il Segretario all’Industria, “deve assumere un atteggiamento sempre più aperto verso le opportunità che arrivano dall’esterno, perché un paese chiuso è un paese che muore. È’ necessario che il pubblico e il privato facciano sistema e insieme permettano alla Repubblica di San Marino di fare quel salto di qualità che può permetterci di confrontarci con il resto del mondo”.

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