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Santarcangelo: Veneziani e Goldkorn al Festival Internazionale del Teatro in Piazza

da Redazione

Futuro dell’Europa, immigrazione, multiculturalismo, diritto di parola. Intorno a questi temi, di stringente attualità, verterà il confronto che si terrà venerdì 10 luglio 2015 in apertura del Festival Internazionale del Teatro in Piazza a Santarcangelo di Romagna, tra Marcello Veneziani, penna storica della destra italiana, e lo scrittore e giornalista di origini ebreo-polacche Wlodek Goldkorn. Modererà il confronto, che inizierà al termine dello spettacolo Breivik’s Statement, il caporedattore centrale de L’Espresso Gigi Riva.

Breivik’s Statement, del regista svizzero Milo Rau, è una lettura del discorso di difesa di Anders Breivik davanti al tribunale che lo giudicava per il massacro di decine di persone nell’estate del 2011 a Utoya e Oslo. Il folle estremista norvegese di destra esprime in un discorso a tratti lucidissimo, e quindi profondamente inquietante, le ragioni che hanno sostenuto il suo gesto. Milo Rau da sempre ha raccontato con i suoi lavori la fragilità dell’identità Europea e il travagliato tentativo di multiculturalismo europeo, si è contraddistinto per essere un regista controverso e per portare in scena argomenti che urtano le nostre convinzioni democratiche. Dopo alcuni anni dalla cronaca, riporta in scena questo testo affidandolo a un’attrice e attivista politica di sinistra e facendolo seguire da un dibattito pubblico che vede la presenza, oltre che degli artisti, di due esponenti di tesi opposte sui temi dell’immigrazione, del multiculturalismo, sul diritto di parola e il futuro dell’Europa.

Dell’artista svizzero, regista tra le altre cose del documentario The Last Days of the Ceauşescus (2009), il Festival presenta anche il film The Moscow Trials (RUS/PL, 2014, sabato 11 luglio ore 15,30 e lunedì 13 luglio ore 22.30), un altro lavoro che si misura con la forma del processo, documentando la messa in scena del procedimento giudiziario di tre giorni alle Pussy Riot presso il Sakharov Center di Mosca. Le persone in scena non erano attori professionisti, ma artisti, politici, leader della chiesa, veri avvocati e giudici. Un lavoro, e un gesto d’artista, che ha provocato uno scandalo internazionale e il divieto di viaggiare in Russia al regista Milo Rau.

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